Patrizia Floder Reittero per la Verità
ISABELLA SPAGNOLO
Oggi, nell' alta pianura trevigiana avrà luogo una vendemmia analcolica, evento unico e singolare. Si raccoglieranno grappoli d' uva che non saranno trasformati in vino, bensì in uno spumante alcol free, prodotto di punta della Iris vigneti, azienda di Mareno di Piave. Qui, nel cuore della Doc del Prosecco di Treviso, terra del frizzante per eccellenza, ottimo come aperitivo, con ogni pietanza, dai primi piatti al dessert, i due «blasfemi» Isabella Spagnolo e Loris Casonato producono una bevanda a zero gradi che da sette anni commercializzano in diversi Paesi al mondo. Coppia nella vita e nel lavoro, entrambi laureati in agraria, hanno trovato la formula giusta per conquistare il gusto dei musulmani (rispettando la legge islamica che vieta gli alcolici), e di quanti per svariati motivi escludono i «gradi» dalla dieta e dal proprio stile di vita.
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«Bella», questo il nome della loro creatura senza spirito, ha successo, piace e l' invito all' insolita vendemmia settembrina sta raccogliendo adesioni da ogni parte. Per tutti gli ospiti, tra i filari sono in programma lezioni di yoga e di Tai chi (disciplina praticata per aumentare la vitalità della mente e del corpo), prima di immergersi nella raccolta dell' uva. La giornata si concluderà con degustazioni di gastronomia del territorio, offerte dalla Fondazione Campagna amica della Coldiretti assieme ad associazioni di produttori veneti, e con un brindisi corale. Saranno in tantissimi ad alzare i calici, astemi e amanti del buon vino, per una volta accomunati dal piacere per un perlage che non darà alla testa. Ideatrice dell' appuntamento tra le vigne è la padrona di casa, Isabella Spagnolo, 46 anni, friulana di Udine, veneta di adozione, ex modella innamorata del bello in ogni sua forma, come spiega in questa intervista.
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Chiariamo, innanzitutto: spumante o Prosecco, senz' alcol?
«Spumante. La denominazione di origine controllata Prosecco viene data solo ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti nel disciplinare di produzione del Consorzio di tutela. Il nostro analcolico è un mosto, non un vino, quindi non può utilizzare quella dicitura».
Però impiegate l' uva glera, dai tralci color nocciola e dalle foglie plurilobate, con acini di un bel giallo dorato. La stessa del Prosecco.
«Certo, con mio marito abbiamo iniziato l' attività agricola nel 1968, nell' azienda di famiglia. Venti ettari di proprietà, altrettanti in affitto. Prosecco, raboso, cabernet, pinot grigio. Dal 1999 ci occupiamo unicamente di Prosecco».
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Perché solo bollicine?
«Voglio portare il brindisi nel mondo. Il mio carattere è frizzante, l' effervescenza aiuta molto. Anche il perlage di uno spumante è un tocco di leggerezza che ti fa apprezzare la vita».
L' idea di un vino a grado alcolico zero come è nata?
«Nel 2002 ero a Parigi, assistevo a una sfilata di moda organizzata all' hotel Ritz da un' amica, per ricche signore arabe. Durante il cocktail che seguì l' evento, notai molti sceicchi con in mano calici ricolmi di uno strano liquido.
Chiesi di che cosa si trattasse, mi risposero che era saudi champagne, ovvero succo d' uva pastorizzato, acqua minerale, pezzetti di mela e foglie di menta. Guardai con orrore quell' intruglio e a mio marito dissi: "Dobbiamo fare uno spumante senz' alcol".
ISABELLA SPAGNOLO E LORIS CASONATO
Rientrati in Italia, Loris che è anche enologo si è messo subito al lavoro, due anni di esperimenti e consulenze, alla fine ha trovato la formula giusta».
Spieghiamo come si fa tecnicamente uno spumante non alcolico.
«L' uva viene raccolta di sera o nelle prime ore del mattino, perché il sole e il calore non favoriscano l' inizio del processo di fermentazione. Grappoli maturi ma non troppo, il prodotto finale deve essere agrumato, non sapere di uva cotta. La glera è perfetta, per questo scopo. Una volta spremuti gli acini, il mosto viene microfiltrato, cioè vengono tolti tutti i microrganismi, compresi batteri e lieviti, rendendo impossibile la fermentazione alcolica. Il mosto non diventa vino e viene subito imbottigliato, aggiungendo anidride carbonica. Dell' uva fresca conserva il profumo, la fragranza. Il nostro procedimento è innovativo, per di più realizzato in una casa vitivinicola».
SPUMANTE ANALCOLICO PER MUSULMANI
Ci accompagni in un assaggio virtuale.
«Color giallo paglierino o rosa tenue, a seconda che sia spumante bianco o rosé, in questo caso fatto con l' uva raboso. Profumo di agrumi e di ananas, sapore di frutti selvatici, bollicine persistenti. Grande piacevolezza e freschezza».
Anche altre aziende, nell' Astigiano e nel Trevigiano, hanno messo in commercio spumanti senz' alcol, bianchi e rosati.
«Siamo stati i primi, abbiamo aperto la strada. Prima di noi, si producevano succhi d' uva pastorizzati, togliendo freschezza al prodotto. Altri fanno il vino e poi tolgono l' alcol, tecnica non permessa in Italia. Il nostro metodo è brevettato, siamo gli unici in Italia, Europa, Stati Uniti e in altri 27 Paesi a poter confezionare mosto fresco addizionato di anidride carbonica. Nessuno ha creato un prodotto come il nostro: d' alta moda, con un packaging di lusso, nella zona del prosecco. Sono contenta di avere concorrenti, si vede che l' idea è valida. Mi preoccuperei del contrario».
SPUMANTE SENZA ALCOL
I produttori di vino storcono il naso davanti alle vostre bottiglie?
«All' inizio sì, non è stato facile. Pensavano che avremmo creato problematiche al Prosecco. Ho passato anni a spiegare quello che facevamo. Hanno visto che non era una miscela di acqua e zuccheri, ma un vino alcool free».
Quante bottiglie producete?
«Di spumante analcolico 300.000 bottiglie l' anno, 400.000 di prosecco».
La fascia di prezzo dell' analcolico?
«Costa come il Prosecco, 6 euro. Certo, a Dubai te lo fanno pagare anche 50 dollari la bottiglia».
SPUMANTE SENZA ALCOL 2
In quali mercati siete presenti?
«Moltissimo in Nord Europa, dove per legge nei locali deve esserci anche una bottiglia analcolica, per chi deve guidare o non può bere alcolici per svariati motivi. Vendiamo negli Emirati Arabi, in Iran, nei ristoranti di lusso del Qatar, negli Stati Uniti dove il nostro spumante accompagna gare di bellezza delle auto. Il prodotto piace anche dei Paesi dell' Est».
Nel 2010 avete lanciato lo spumante a Dubai con il nome Isabella ice. Ora l' avete chiamato Bella. Perché questo cambio?
ubriachissimo
«Ho visto che commercialmente funzionava meglio un aggettivo riferito all' Italia, alla vita, alla bellezza in generale. Il nostro prodotto è naturale, confezionato bene, una Bella bottiglia! Il mio nome rimane nel Rosé millesimato spumante, collezione Isabella Spagnolo».
Il marchio Freedom mind, mente libera, che cosa rappresenta?
«Tutta la nostra produzione "libera dall' alcol", ideale per il mondo musulmano, per chi fa sport, per chi non vuole avere la mente annebbiata, per chi dopo la discoteca deve guidare, per i più salutisti, per le donne in gravidanza, per chi è astemio. Per i bambini».
Per i bimbi?
PROSECCO
«Certo, come nostro figlio Alessandro, 10 anni, che brinda con lo spumante analcolico nelle feste con gli amichetti. Oggi firmeremo un protocollo d' intesa con la Fondazione Altre parole onlus, che opera per l' umanizzazione delle cure rivolte ai pazienti oncologici. Vogliamo offrire spumante senz' alcol in reparto, dove le degenze sono tristi e complicate».
Lei ha lavorato come indossatrice. Come mai è passata dalla moda al vino?
spumante
«Studiavo agraria all' università e quando potevo partecipavo a sfilate di moda. Sono alta 1 metro e 84 centimetri, mi chiedevano di indossare soprattutto abiti da sera e da sposa, li indossavo con leggerezza. Essere leggeri, non superficiali, aiuta nella vita. Ho sfilato per Armani e Anna Fendi. Uscita dalle passerelle, sono entrata nel mondo imprenditoriale. La nostra azienda si chiama Iris, acronimo di Isabella e Loris. Siamo insieme da 25 anni».
Il commento che le ha fatto più piacere?
«Che sono brava. La cosa più bella che possano dire a una donna. Il bello salta agli occhi, il bravo è una conquista».
SPUMANTE
Il suo prossimo progetto?
«Penso a brindisi nelle situazioni estreme. Nel deserto, mentre un acrobata esegue esercizi al trapezio, nella cabina di pilotaggio di un jet. Sto lavorando alle presentazioni giuste del prodotto. Mi piacerebbe tanto anche la partecipazione a una fantasia araba, lo spettacolo di cavalieri che si lanciano al galoppo brandendo il fucile e facendolo roteare sulla testa, prima di sparare all' unisono. Li immagino non con un' arma ma con un nostro spumante e mentre, invece di fare fuoco, stappano tutti insieme decine di bottiglie. Grandioso, vero?».