giuseppe conte nicola zingaretti 1
Marco Antonellis per Dagospia
Mentre i renziani non mollano l'osso e la numero uno di Italia Viva al governo Teresa Bellanova insiste nel chiedere che il premier Conte lasci le deleghe dei servizi segreti (cosa che Giuseppi non farà mai e poi mai) da Palazzo Chigi fanno trapelare anche stamattina tutta l'amarezza per la vicenda: "Le polemiche di questi giorni non fanno che aumentare la diffidenza di Conte verso Matteo Renzi; su questa vicenda come su quella dell'Iva il neonato gruppo parlamentare si è messo di traverso".
renzi mattarella
Insomma, per il Premier non c'è mai un giorno di pace "cambiano i governi, ma Conte si trova sempre a duellare con un Matteo. E visto come è finita con il primo Matteo...". E poi c'è la grande questione del taglio dei parlamentari che, se dovesse andare in porto come sembra, porrebbe non pochi problemi di legittimità, come fanno sapere senza se e senza ma alcuni giuristi molto ascoltati dalle parti del Quirinale: "Con il taglio dei parlamentari, da un punto di vista politico, si porrà un problema di legittimità del parlamento in carica. Perché ci troveremmo con centinaia di parlamentari in più rispetto ai tagli voluti dalla riforma, parlamentari potenzialmente illegittimi che però resteranno in carica con tanto di lauto stipendio come nulla fosse e addirittura potranno essere chiamati ad eleggere il prossimo Capo dello Stato".
salvini renzi
Situazione paradossale ma ideale per chi volesse spingere l'acceleratore verso le elezioni anticipate. Anche perché, dopo l'approvazione definitiva della riforma, ovvero dopo l'eventuale referendum confermativo (che potrebbe tenersi a giugno dell'anno prossimo) sarebbe veramente impossibile tenere a freno i partiti dalla tentazione di andare ad elezioni. Perché a quel punto, con la nuova legge definitivamente in vigore, ci sarebbero mille e più ragioni per chiedere lo scioglimento del "vecchio" Parlamento.