Estratto dell’articolo di Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”
GALEAZZO BIGNAMI
Il presidente dei familiari delle vittime, Paolo Bolognesi, dice che le radici della strage sono nella destra di governo. Da bolognese e da esponente del governo, viceministro Galeazzo Bignami, davvero ha torto?
«Sostenere che chi è al governo è erede degli stragisti […] è infamante e offensivo. […]».
Però la destra non ha mai detto parole chiare sulla strage.
«Falso. Io stesso, negli anni passati, ho detto che è accertata la matrice fascista».
Le ultime sentenze hanno sancito la responsabilità di personaggi vicini al Msi come Cavallini.
«Non si può fissare un sillogismo per cui allora siamo eredi di quegli assassini e la premier è collusa con gli stragisti. […]». […] «Avevo 4 anni, ma ho ancora il ricordo nitido di quel boato. E di mia madre che affidava me e mio fratello a due signore anziane per andare a portare aiuto. Anche per questo vado ogni anno alla commemorazione. E mi aspetto un momento condiviso. Bolognesi ci ha chiesto sostegno nella giusta battaglia per i risarcimenti e glielo abbiamo garantito, poi in piazza dice questo? Allora ha chiesto aiuto agli eredi degli assassini?».
[…] Ma vi accusano di mantenere nel simbolo la fiamma in cui si riconoscevano.
strage di bologna
«Non vedo un nesso simbolico con gli stragisti. Mio padre, dell’Msi, condivideva quello che disse Almirante: “simili reati, se commessi da gente di destra, meritano due volte la pena di morte”».
Giorgia Meloni con le sue parole si è attirata le critiche di vittimismo. Era il caso?
«Io stesso sono stato insultato e offeso in piazza. E dopo quelle parole mi sento meno sicuro. Conosco la violenza politica: a mio padre spararono sette colpi e cinque lo raggiunsero. A casa mia diedero fuoco in stile fratelli Mattei. Non bisogna alimentare il clima d’odio».
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