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    DIRE CHE NEL PD SONO INSODDISFATTI PER LE NOMINE RAI È UN EUFEMISMO: TUTTO 'STO CASINO PER RITROVARSI ORFEO AL TG3, UNO CHE È FEDELE SOLO AL SUO POTERE (TANTO DA AVER GUIDATO TUTTI E TRE I TG, UNICO NELLA STORIA). RAI3 A FRANCO DI MARE IN QUOTA 5 STELLE, COLETTA CHE FA PROGRAMMI PER TELE-MORENTI, IL GRILLINO CARBONI CHE SI TIENE IL PREZIOSO TG1. UN BEL BILANCIO PER L'ECTOPLASMA ZINGARETTI, DI NUOVO FREGATO DA DI MAIO - L'OBIETTIVO DEI PIDDINI ORA SI SPOSTA SU FOA E SALINI...


     
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    NICOLA ZINGARETTI LUIGI DI MAIO NICOLA ZINGARETTI LUIGI DI MAIO

    Dire che nel Pd sono insoddisfatti per l'ultima infornata di nomine in Rai è un eufemismo. Mesi di lotte e ultimatum per bilanciare il borsino delle poltrone, ancora in parte fermo al governo Conte-1 e troppo filogrillino, e tutto quello che hanno ottenuto è stato Mario Orfeo al Tg3. Uno famoso per il suo ''adattarsi'' a qualunque clima politico, tanto da essere l'unico ad aver fatto il direttore di tutti e tre i tg Rai, una specie di EGOT di Viale Mazzini, un John Legend della poltrona capace di passare dalla parrocchia di ''Repubblica'' alla Calta-Chiesa del ''Mattino'' e del ''Messaggero''.

    MARIO ORFEO MARIO ORFEO

     

    Quando fu nominato direttore del Tg1, nel 2012, i consiglieri del cda in quota Pd (allora ancora contavano qualcosa) votarono contro. Per dire quanto sia amato da certe fette del partito.

     

    Per il resto, ecco Franco Di Mare alla direzione di Rai3, in quota 5 Stelle. E dire che il terzo canale, storicamente fortino della radical tv, era stato abbandonato per mettere Stefano Coletta a Rai1. Che, a leggere i palinsesti estivi, con Convertini e Anna Falchi ''per un pubblico anziano'', preferisce il viale del tramonto al sol dell'avvenire.

     

    GIUSEPPE CARBONI INTERVISTA BEPPE GRILLO GIUSEPPE CARBONI INTERVISTA BEPPE GRILLO

    Riecco Giuseppe Carboni al Tg1, che nel suo cv da cronista politico ha una sola voce: l'aver fatto un paio di interviste a Grillo quando ancora Beppe si faceva vedere fuori dalle sue ville.

     

    Insomma un bel bilancio. Zingaretti talmente ectoplasma, talmente disossato (questo il termine che usano nel Pd) da essersi fatto fregare di nuovo da Di Maio. Si capisce allora la ritrovata furia sul sovranista Foa per la truffa del CEO, peraltro non andata a segno: l'obiettivo è di far sloggiare dopo l'estate il presidente e con lui l'amministratore delegato Salini, così da rimettere in discussione vertici e direzioni orizzontali ancora non assegnate.

    beppe convertini beppe convertini franco di mare franco di mare stefano coletta foto di bacco (2) stefano coletta foto di bacco (2)

    zingaretti di maio zingaretti di maio

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