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    LA BORIA E LA BORIONI DI ORFINI - “LA CANDIDATURA DE BORTOLI? LA SINISTRA PD HA SCOPERTO IL FASCINO DISCRETO DELLA BORGHESIA - UOMINI COME L’EX DIRETTORE DEL CORRIERE CORRESPONSABILI DELLA CRISI” - LA BORIONI? ERA LA MIA VICE...”


     
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    ORFINI E RENZI GIOCANO ALLA PLAYSTATION ORFINI E RENZI GIOCANO ALLA PLAYSTATION

    Francesca Schianchi per “la Stampa”

     

    «La candidatura di De Bortoli? La sinistra del partito ha scoperto il fascino discreto della borghesia…»,punzecchia Matteo Orfini, presidente dell’Assemblea del Partito democratico e membro della Commissione di Vigilanza Rai.

     

    Dopo il voto che ha impallinato l’ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli (due sole preferenze, da parte dei membri Pd della minoranza, Gotor e Fornaro), quando già da quella minoranza arrivava l’accusa ai renziani di «aver messo un veto» sul giornalista milanese, Orfini è tra i primi a sostenere che «è la minoranza del partito abituata a esercitare veti. E’ curioso che la sinistra Pd proponga il nome di De Bortoli».
     

    Rita Borioni Rita Borioni

    Perché, presidente?
    «Perché è un rappresentante di quell’establishment che giudico corresponsabile della crisi del Paese».
     

    Lei non ha preso in considerazione l’ipotesi di votarlo?
    «Parlo per me e non a nome del Pd: per me, De Bortoli era una proposta difficile da votare. E trovo davvero curioso che la sinistra peschi una candidatura nei salotti del capitalismo bene del Paese. Come se a sinistra ci fosse sempre un’ansia di legittimazione».
    Non è che all’origine della sua contrarietà ci sono gli editoriali in cui De Bortoli ha definito Renzi «un maleducato di talento» e ha parlato di «stantio odore di massoneria» nel patto del Nazareno?
    «Per quanto mi riguarda quello è l’ultimo dei problemi. No, la mia motivazione, in linea con quello che ho sempre detto - tanto che ci ho anche scritto un libro - è quella che le ho appena spiegato. Il problema della sinistra del passato è stata proprio quella di cercare un patto con gli establishment anziché provare a scardinarli». 
     

    RENZI DE BORTOLI RENZI DE BORTOLI

    Dica la verità, forse è arrivata pure da Renzi un’indicazione contraria…
    «Macché, Renzi ha detto “se ci sono i numeri su De Bortoli va bene”. Mi creda, non fa la cortesia alla minoranza di mettere un veto».
    Viene attribuito a lei invece il nome di Rita Borioni.
    «E’ una bravissima ricercatrice, esperta di Beni culturali, con una quantità di pubblicazioni, da vent’anni consulente dei Ds prima e del Pd poi».
    Consulente del Pd, ma vicina soprattutto a lei.
    «Quando ero responsabile nazionale cultura del Pd la portai come mia vice, come tecnico esterno. Ma ora è consulente del presidente della Commissione cultura del Senato, Andrea Marcucci, che come noto è un renziano, non un giovane turco (corrente di cui Orfini è leader, ndr.).

     

    MATTEO ORFINI MATTEO ORFINI RENZI ORFINI BILIARDINO RENZI ORFINI BILIARDINO

    La verità è che Rita Borioni è una di quei quarantenni dal curriculum importante che, diciamo sempre, non hanno mai occasione di essere valorizzati perché poi quando c’è da nominare qualcuno andiamo sempre a pescare nello stesso bacino».
    Quello da cui la minoranza Pd ha pescato De Bortoli, vuole dire.
    «Eh, il fascino discreto della borghesia...».

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