da “Squiff”
sex and the silver gays
Un gruppo di ottantenni orgiastici è il protagonista di ‘Sex and silver gays’, documentario di Todd Verow e Charles Lum, oggi alle 16 in programma al “Florence Queer Festival”. Si tratta di distinti ottantenni, membri del ‘New York Prime Timers’, che ogni mese partecipano a festini nonostante l'avanzare dell'età. Sono sopravvissuti all’epidemia di AIDS negli anni ’80 e ancora se la godono senza paura: “Se non per amore, per mantenersi in forma fisica e mentale”.
Racconta il regista Lum: «I gay bar non sono più necessari, la assimilazione omosessuale ha funzionato, i millennial non identificano più le persone per la loro sessualità, non hanno dilemmi di “coming out” ma altri problemi. Non avranno paura a vedere il film. Non lo gradiranno invece proprio i più anziani, che preferiscono vedere i giovani gay che fanno sesso. E’ come il documentario contro la finzione: il primo vende sempre meno biglietti. I gay adulti non hanno interesse per le loro storie, hanno interesse solo per la nostalgia... e per il porno. I millennial si interessano al futuro, non al passato, sono curiosi di immaginarsi da vecchi».
gay a letto
Il “Prime Timers Group” è globale, gay anziani che hanno vissuto il periodo della segregazione. Anche da giovani, a New York, su Christopher Street, i bar erano divisi: per bianchi, per neri, per lesbiche. Ognuno restava nel suo circolo razziale e sociale. Prosegue Lum: «Mentre lavoravo al film “Mississippi Burning” scoprii che i due gay bar di Jackson erano divisi per razza, ma quando quello bianco chiudeva, tutti si mischiavano nell’altro. Era vietato solo alle donne mischiarsi coi maschi.
gay club anni 70 a new york
Grazie a quei posti-ghetto, i gay si incontrarono, trovarono la forza per difendere i propri diritti e farli valere, al punto che oggi un gay bar non è più necessario per incontrarsi. I bar sono state le prime vittime del nostro successo sociale. Attualmente esistono più gay non sposati che gay sposati, però tutti parlano di matrimonio omosessuale e questo porta i media ad ignorare come davvero vive e ha vissuto la maggioranza dei gay. Nel documentario mostriamo apposta sesso esplicito fra gay anziani: il pubblico deve abituarsi all’idea. Voglio togliere vergogna alla sessualità, è un po’ la mia missione da sempre. Agli occhi del mainstream, probabilmente faccio pornografia. Abbiamo così timore di incorporare i genitali nel discorso, che li abbiamo proibiti, resi sporchi, clinici.
GAY WEDDING
La bellezza è celebrata tramite gli eccessi della gioventù, quindi si evita di rappresentare la sessualità degli anziani, eppure spesso il desiderio non cala con l’età. Per questo è importante creare una comunità dove si possa fare sesso, quando la gioventù sfiorisce e le opportunità svaniscono. Da anziani il sesso diventa una necessità fisica, e le orge d’argento servono a questo».