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Monica Ricci Sargentini per corriere.it
Un piano segreto per evitare qualsiasi ritardo nella Brexit. Il premier britannico Boris Johnson ha chiesto al consulente legale del governo se sia possibile chiudere il Parlamento per cinque settimane a partire dal 9 settembre in quello che appare come una mossa in extremis per evitare un ulteriore rinvio della Brexit.
Lo rivela il domenicale The Observer che è entrato in possesso di un’email, scritta negli ultimi 10 giorni e spedita a Downing Street, dalla quale si evince chiaramente che il premier ha chiesto consiglio sulla legalità della chiusura della Camera dei Comuni, una misura nota con il nome di «proroga». L’iniziativa è legalmente possibile e potrebbe essere sventata solo da un pronto ricorso ai tribunali dei deputati anti-Brexit.
La reazione
EMMANUEL MACRON BORIS JOHNSON
I parlamentari contrari alla Brexit hanno reagito con rabbia alla rivelazione sostenendo che la chiusura della Camera dei Comuni sarebbe un affronto alla democrazia e un gesto irresponsabile. Il ministro ombra alla Giustizia Keir Starmer ha definito «oltraggioso» qualsiasi piano per sospendere il Parlamento». Anche tra i conservatori favorevoli alla permanenza nell’Unione Europea c’è scontento: «Quest’email, se vera, mostra il disprezzo di Boris Johnson per la Camera dei Comuni» ha detto l’ex attorney general Dominic Grieve.
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I tempi
Johnson non è entusiasta all’idea di sospendere l’attività parlamentare ma non vuole escludere questa possibilità. La Camera dei Comuni riapre il 3 settembre e una chiusura di cinque settimane ne impedirebbe le attività fino al 17 ottobre quando sarebbe ormai troppo tardi per fermare la Brexit.