Estratto dell'articolo di Fabrizio Accatino per “la Stampa”
ORNELLA MUTI
Uno dei suoi rammarichi è quello di non essere riuscita a portare a Torino Il pittore di cadaveri, lo spettacolo con cui negli ultimi anni ha girato l'Italia. Ecco allora che "Racconti di cinema", al Parco Dora Live, è stato per Ornella Muti una sorta di esame di riparazione del capoluogo piemontese. Dopo l'evento è di buon umore. «Ho recitato alcuni passaggi di quella pièce, che comunque non ho ancora perso la speranza di portare da queste parti. Poi Elena Galliano mi ha fatto un'intervista sulla mia carriera cinematografica. E in mezzo ci sono state le parentesi jazz del Pino Melfi Quartet. È stata una bella serata».
(…)
ornella muti
Com'è stato essere diretta da mostri sacri come Monicelli, Ferreri, Risi, Steno, Magni, Scola?
«Erano tutti personaggi straordinari. Di Ferreri si diceva che fosse scorbutico, eppure con me si rivelò sensibile e dolce. In quanto a Monicelli era crudo ma sincero. Per tutte le riprese di "Romanzo popolare" mi ignorò, poi alla fine andò dal suo assistente e gli borbottò: "Dì a quella stronza che è stata proprio brava". E insieme girammo ancora "I nuovi mostri" e "Panni sporchi"».
ornella muti 2
Chi era Francesco Nuti?
«Una persona sensibile e un grande attore, capace di rileggere la comicità toscana in una chiave personale, malinconica. La sua morte è stata un dolore. Chissà, forse si portava dietro pezzi pesanti della sua storia personale, che alla fine l'hanno trascinato a fondo».
Woody Allen è stato rinnegato dai suoi attori. Anche da lei?
«Ho avuto il piacere e l'onore di essere diretta da lui in To Rome with Love. Lui è un grande autore, che con i suoi dialoghi serrati ha cambiato il modo di fare cinema. E comunque non è mai stato condannato per nulla. Gli americani sono speciali nell'arte dello scagliare la prima pietra, come se fossero tutti senza peccato. Se facesse cinema solo chi è immacolato non lavorerebbe più nessuno».
Il movimento MeToo ha compiuto cinque anni. Ha cambiato il mondo?
woody allen
«Diciamo che ha messo sul chi va là molti personaggi del cinema. Io stessa sull'argomento ne avrei da raccontare. Mia madre mi ha sempre accompagnato ai provini fino alla maggiore età e dopo sono stata brava a non ritrovarmi in situazioni potenzialmente pericolose. Anche qui però si è andati oltre. Oggi gli uomini non sanno più come provarci, se ci fanno una carezza sul braccio hanno paura che li denunciamo. Il che è assurdo».
Si è mai pentita di aver rifiutato il ruolo di Bond girl in Solo per i tuoi occhi ?
«Albert Broccoli mi voleva proprio, mi invitò a pranzo tre volte per discuterne. Io mi impuntai che volevo il mio costumista di allora, Wayne Finkelman. Il produttore non mollò, io non firmai e quella parte andò a Carole Bouquet. Mi è dispiaciuto? Sì. Ma che cosa devo fare, passare tutta la vita a rosicare? È andata».
I suoi nonni materni erano russi. Come vive questo tempo di guerra?
ornella muti
«Là non ho più parenti, il ramo della mia famiglia rimasto è stato deportato nei gulag in Siberia e non se n'è più saputo nulla. Ma è una terra che conosco e amo, vederla combattere contro quelli che fino a ieri erano i suoi fratelli è uno shock. Dietro la loro freddezza i russi sono buoni d'animo, se possono ti danno anche il cuore. Saperli coinvolti in un conflitto voluto da uno solo è un dolore incredibile».
Putin l'ha conosciuto nel 2010, quando la invitò a un galà di beneficenza nella città dei suoi nonni, San Pietroburgo. Che impressione ne ha avuto?
«Di un uomo molto cordiale. Con me e gli altri ospiti fu gentilissimo, si vedeva che amava gli italiani, almeno all'epoca. Ci portò in giro per la città, facendoci da cicerone e chiacchierando molto. Certo, guardando i telegiornali si fatica a pensare che sia la stessa persona di quella sera».
woody allen ornella muti putin ornella muti putin ORNELLA MUTI E PUTIN A TAVOLA ornella muti 2