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    ORRORE A PORTO RECANATI – TROVATE OSSA UMANE, FORSE DELLA 15ENNE BENGALESE DI ANCONA SCOMPARSA NEL 2010 – ALL’EPOCA SI PENSÒ A UN SEQUESTRO RIEDUCATIVO LEGATO AL COMPORTAMENTO DELLA RAGAZZINA RITENUTO FORSE TROPPO OCCIDENTALE NELLA CERCHIA DEI BENGALESI VICINA A LEI…


     
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    Lorenzo Sconocchini per il Messaggero

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    Se davvero è Cameyi, come purtroppo tradisce quella scarpa Nike bianca della sua stessa misura, trovata accanto ai resti umani, ecco il pozzo profondo in cui s'era infilata quasi otto anni fa la vita di una ragazzina di terza media originaria del Bangladesh che sognava di giocare al calcio. Macabra scoperta ieri mattina a Porto Recanati. Da un terreno spunta un femore carbonizzato, dopo ore di scavi in un pozzo sotterraneo vengono rinvenute altre ossa, potrebbero essere di Cameyi Mosammet, la 15enne bengalese di Ancona scomparsa il 29 maggio 2010. 

     

    L'ORRORE

     

    L'orrore è emerso ieri mattina alle 11 quando militari della Guardia di finanza di Civitanova impegnati in un controllo antidroga hanno trovato su un terreno in via Santa Maria in Potenza, a pochi metri in linea d'aria dall'Hotel House, un femore. Accanto a un casolare recentemente murato, luogo di ritrovo di tossici e spacciatori, i vigili del fuoco hanno iniziato a scavare con una pala meccanica per cercare altre ossa. Gli inquirenti hanno così scoperto che sotto il terreno c'era un pozzo di grandi dimensioni, probabilmente coperto da anni, e a quel punto i poliziotti della Scientifica hanno deciso di continuare a scavare con le mani per evitare di danneggiare le ossa.

     

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    Una dopo l'altra sono iniziate a spuntare prima un'ulna, poi parti di vertebre, ossa pelviche e un omero. Insieme alle ossa gli agenti hanno trovato anche una scarpa Nike bianca e un foulard. Le dimensioni delle ossa hanno fatto ipotizzare che i resti fossero compatibili con quelli di una donna di corporatura esile e molto giovane, un'adolescente di età compresa tra i 13 e i 16 anni. Da una verifica delle persone scomparse gli inquirenti sono risaliti a Cameyi, per gli inquirenti la scarpa bianca Nike sarebbe dello stesso tipo e misura di quelle calzate dalla 15enne il giorno della scomparsa. 

     

    La ragazzina era sparita proprio nei pressi dell'Hotel House dove all'epoca viveva il fidanzatino, un connazionale di 20 anni. Nelle prossime ore si dovrà comparare il Dna di Cameyi (conservato nella banca data a disposizione degli inquirenti) con quello estratto dai resti repertati. Il femore, probabilmente, è stato trovato carbonizzato dopo che nei giorni scorsi un operaio aveva dato fuoco a delle sterpaglie proprio in quella zona. In quel crocevia di mille esistenze randagie che è l'Hotel House di Porto Recanati, s'erano perse le sue tracce. Invece di entrare nella sua classe, alle scuole Marconi, quel sabato era salita sull'auto di Monir Kazi, suo connazionale ventenne, con cui aveva abbozzato una love story. S'erano diretti nel palazzone di Porto Recanati che ospita immigrati di mezzo mondo. Cameyi sorrideva quando le telecamere della videosorveglianza la riprende con il fidanzato mentre entra nell'hotel, dove Monir aveva un monolocale. 

     

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    Tre ore dopo un'ambulanza aveva prelevato Monir per portarlo all'ospedale di Recanati in uno stato di forte agitazione emotiva. Non aveva assunto alcol o droghe, ma sembrava che abbia visto in faccia il demonio. Monir venne indagato per sequestro di persona ma della ragazzina non si seppe più nulla. L'inchiesta aveva imboccato la pista di un sequestro rieducativo legato al comportamento di Cameyi, ritenuto forse troppo occidentale nella cerchia dei bengalesi vicina alla ragazzina, Monir, archiviate le accuse, è tornato in patria da anni. Di Cameyi restano tracce di Dna, prese da uno spazzolino da denti. La chiave per risolvere il giallo delle ossa. 

     

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