Marco Zonetti per www.vigilanzatv.it
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Alessandro Orsini, docente di Sociologia del Terrorismo Internazionale e oggi assiduo opinionista televisivo, passa al contrattacco dopo essere stato tacciato di essere un "pifferaio della propaganda di Putin" dal Deputato del Pd Andrea Romano, esponente della Commissione di Vigilanza Rai.
Su Facebook Orsini ha annunciato di aver dato mandato a uno studio legale di querelare l'Onorevole dem, che lo "sta diffamando".
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“Gli avvocati" - precisa il professore - "mi dicono che Andrea Romano, come parlamentare, gode della tutela garantitagli dall’art. 68 della Costituzione, che bloccherebbe il procedimento e renderebbe inutile la mia querela.
Solo se rinunciasse a questo privilegio, potrei chiedere ai giudici di accertare, come ha detto Romano e come dovrebbe dimostrare, se io sono davvero il pifferaio di Putin. Questa sera sarò a #CartaBianca su Rai Tre. Gratuitamente”.
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Un atto di sfida, quello di Orsini, non soltanto ad Andrea Romano ma anche alla Rai, che ha stracciato il suo contratto nel programma condotto da Bianca Berlinguer. La quale dal canto suo con altrettanta temerarietà riaccoglie nel suo studio il professore - ancorché non pagato - malgrado l'opposizione dei vertici Rai, ovvero il Direttore di Rai3 Franco Di Mare e lo stesso Ad Rai Carlo Fuortes, che gli hanno impedito di percepire i pattuiti 2.000 euro a puntata per sei puntate.
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Non si è fatta poi attendere la risposta dell'On. Romano all'annuncio di querela da parte di Orsini. "Forse Alessandro Orsini preferisce quei regimi politici, come la Russia di Putin, nei quali ai deputati non è permesso di esercitare il loro pieno mandato anche esprimendo giudizi politici di merito.
O forse, per quanto bizzarro possa apparire, il Professor Orsini non conosce l'articolo 68 della Costituzione Repubblicana, laddove si afferma che 'i membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni'. Un grave limite di ignoranza, che si somma alle gravissime falsità espresse da Orsini".
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Il parlamentare dem, in aula alla Camera dei Deputati, ha proseguito quindi: "Ma qui non siamo a Mosca, non siamo nella Duma di Putin. Siamo nel Parlamento della Repubblica Italiana.
E i parlamentari della Repubblica Italiana, per quanto possa dispiacere ad Alessandro Orsini, sono liberi di esprimere qualsiasi opinione nell'esercizio del proprio mandato. E io confermo, nel pieno esercizio del mio mandato parlamentare, che le tesi espresse da Orsini sull'aggressione all'Ucraina sono quelle di un "pifferaio di Putin". Ovvero di chi ripete per filo e per segno le argomentazioni con cui i civili ucraini vengono massacrati ogni giorno dalle forze armate russe".
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Secondo l'On. Romano, Alessandro Orsini "puntava a ricevere un sostanzioso compenso dalla Rai, dal Servizio Pubblico Radiotelevisivo, per rilanciare le tesi di Putin e del regime putiniano".
Una "pretesa" da parte del professore "non tanto di affermare tesi profondamente sbagliate e persino immorali, ma la pretesa di essere pagato dagli italiani che finanziano il Servizio Pubblico Radiotelevisivo".
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Il deputato Dem ha concluso il suo intervento illustrando il motivo della scelta del termine che ha fatto infuriare Orsini: "Forse potremmo ricordare che 'pifferaio' era una espressione usata da Elio Vittorini nei confronti di Palmiro Togliatti, nel secondo dopoguerra. Ma non sono sicuro che Orsini sia a conoscenza della discussione che si svolse nel secondo dopoguerra intorno alla rivista Il Politecnico".
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