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Antonio Padellaro per il “Fatto Quotidiano”
Un video promozionale per il No al referendum sulle "riforme" del governo Renzi potrebbe benissimo aprirsi con l'album fotografico dei plotoni di uomini e donne, di stretta e strettissima fedeltà renziana, collocati sulle poltrone strategiche di ministeri, aziende pubbliche, forze armate, ambasciate, università, magistrature e authority, come ce li sta mostrando l' inchiesta di Stefano Feltri e Carlo Tecce sulle pagine del Fatto Quotidiano.
Un documento di forte impatto politico, sociologico e anche antropologico perché forse mai nella infinita e ingloriosa storia dell' occupazione del potere in Italia, il criterio localistico (amorale), familista e tribale era stato applicato con tanta, famelica, implacabile determinazione.
RENZI LOTTI
Forse soltanto nelle lontane steppe caucasiche, negli altopiani indostani o nelle foreste pluviali africane, il despota di turno e i suoi famigli così procedono alla selezione (!) della classe dirigente. E invece accade che in una democrazia occidentale, paese fondatore dell' Unione europea e membro del G7, presidenti, amministratori delegati, consiglieri, alti ufficiali ed eccellenze varie vengano scelti sulla base della toscanità e dell' obbedienza.
boschi
Ecco, in quell' ipotetico video, dopo aver mostrato facce e curricula dei prescelti, mi rivolgerei ai cittadini italiani chiedendo loro: volete vivere in uno Stato che distribuisce alte cariche e sostanziose prebende a chi oltre a esprimersi con la "c" aspirata ha avuto la buona sorte, mettiamo, di giocare a calcetto con il sottosegretario empolese Luca Lotti o di lavorare in banca, poniamo, con un cugino di Montevarchi della ministra Maria Elena Boschi?
A cosa serve riempire lacrimevoli paginate sui giornaloni, con le storie dei giovani e brillanti ricercatori italiani costretti a emigrare perché preceduti nei concorsi da persone molto meno qualificate e molto più raccomandate, quando ai piani alti del potere si procede con le stesse miserevoli modalità?
A questo punto chiederete: ma cosa c' entrano gli amici degli amici degli amici di Renzi con il referendum sulla riforma del Senato o sull' Italicum? Mettiamola così.
PARLAMENTO
Fino ad ora il tanto vilipeso Parlamento ha rappresentato l' unico argine all' arrogante strapotere dei tirannelli di casa nostra: prima Berlusconi e oggi il suo allievo preferito. Incasinata quanto si vuole, l' attuale legge elettorale consente alle opposizioni, oltre a una presenza consistente, adeguato spazio di manovra.
Può piacere o no (il contestato voto contro il super-canguro che ha bloccato le unioni civili) ma si chiama democrazia parlamentare. Per prendersi anche il potere legislativo e fare strike, Renzi ha studiato appositamente il sistema che trasforma il Senato in un ente inutile e Montecitorio nella Camera dei signorsì, per effetto del premio di maggioranza assegnato dall' Italicum al partito che avrà più voti, quasi certamente il Pd.
BOSCHI CIRINNA
Proviamo adesso a immaginare a che livelli potrà scatenarsi la bulimia del presidente del Consiglio che farà votare tutto ciò che gli aggrada a un Parlamento di nominati che tutto gli dovranno. Quelle stesse camere sottomesse che, per esempio, chiamate a eleggere la loro quota di membri della Corte costituzionale e del Csm, di quale autonomia di giudizio pensate potranno disporre? Il mio video immaginario potrebbe concludersi, come certi film horror, con un' Italia dominata dai replicanti, tutti con la faccia indovinate di chi? O è meglio No?