PALLA AL CENTRO, LA MOSTRA DI MARCO ADAMO
Estratti da iltempo.it
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È nata una nuova tecnica pittorica, quella delle pallonate invece che delle pennellate. L’ha inventata Marco Adamo, 34enne salentino che ora vive a Roma, ex giocatore di calcio. E i frutti di questa curiosa sperimentazione si vedono nella tela di cm 150x100 che è stata data in premio alla squadra vincitrice della storica Viareggio Cup, ex Coppa carnevale, giunta alla sua 74esima edizione e dedicata ai giovani talenti del calcio nazionale e internazionale. L’ha consegnata l’ex campione e ora allenatore Mauro Tassotti (…)
Adamo ha realizzato l’opera con una specie di action painting creata con colpi velocissimi col collo del piede (…): “Questa competizione è sempre stata un sogno per me visto che a 21 anni ho dovuto abbandonare le competizioni nei dilettanti. E proprio durante un allenamento su un terreno fangoso, mi colpì l’impronta di una pallonata finita sul muro. Un effetto che mi ha fatto riflettere per molti anni, fino al decisivo incontro con mia moglie, mercante d’arte che mi ha stimolato a recuperare quell’istinto artistico legato allo sport “mettendo in campo i colori” (…)
MARCO ADAMO
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Ci sono gesti nello sport che, se eseguiti perfettamente, possono essere talmente eleganti da reggere il paragone con opere d’arte: un rovescio a una mano nel tennis, un tiro da tre punti nel basket, una rovesciata nel calcio. Un’opinione, con ogni probabilità, condivisa da Marco Adamo, l’autore di “Viareggio 74”, la tela di 150x100 cm consegnata al Beyond Limits, squadra vincitrice della 74ª edizione del famoso torneo internazionale giovanile.
I nigeriani sono la prima formazione africana nella storia ad alzare al cielo la Viareggio Cup, dopo aver battuto a Torre del Lago per 2-0 i congolesi del Centre National Brazzaville nel derby continentale. La particolarità dell’opera? Adamo, artista romano di 42 anni con un passato da calciatore nei dilettanti, l’ha realizzata non usando pennelli, ma pallonate: per circa mezz’ora ha calciato rapidamente di collo pieno, verso la tela bianca, dei palloni ricoperti di vernice, una sorta di action painting, in modo tale da imprimere per bene i colori (quelli del logo della Viareggio Cup, per l’occasione) senza che potessero colare.
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«L’idea mi è venuta ripensando a un allenamento - racconta Adamo - quando un pallone infangato colpì un muro lasciando un’impronta nitida. Mi diede una sensazione che rimase dentro di me per anni, finché mia moglie (mercante d’arte) mi spinse a recuperare quel senso artistico tipico dello sport, “mettendo in campo” i colori.
Non mi sarei mai aspettato un successo simile: molti collezionisti preferivano le mie tele rispetto a quelle di nomi ben più illustri». Non è la prima volta che un’opera dell’artista romano viene scelta per rappresentare il mondo dello sport: c’è un suo quadro esposto anche allo stadio Filadelfia di Torino.
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