ULTIM'ORA: Arrestato Voria Ghafouri, già stella della nazionale di calcio iraniana, accusato di aver agito contro il regime sostenendo pubblicamente i manifestanti e per aver fatto visita alle famiglie delle vittime di #Mahabad, #Kurdistan iraniano, #Iran @RadioRadicale #Turchia pic.twitter.com/oOWQyxtATt
— Mariano Giustino (@MarianoGiustino) November 24, 2022
Da rainews.it
Voria Ghafouri
"Insulto e indebolimento della squadra nazionale di calcio iraniana e propaganda contro la Repubblica islamica", con questa accusa le forze di sicurezza hanno arrestato il popolare calciatore iraniano Voria Ghafouri.
Arrestato dopo l'allenamento con la sua squadra Foolad Khuzestan su decisione dell'Autorità giudiziaria, secondo l'agenzia di stampa Fars. La notizia è riportata da Iran International. Negli anni passati, Ghafouri ha giocato nella Nazionale iraniana, ma non risulta tra i convocati della squadra per i mondiali in corso in Qatar.
Ghafouri è stato esplicito nel sostenere i manifestanti sui social e anche fisicamente facendo visita alle famiglie delle vittime a Mahabad, e specialmente il popolo della minoranza curda, preso di mira dalla repressione dei pasdaran al confine con il Kurdistan iraniano, regione di origine di Mahsa Amini la 22enne curda morte, il 16 settembre scorso, mentre era in custodia della polizia per la morale per non aver indossato correttamente il velo islamico obbligatorio nel Paese del Medio oriente.
La posizione di Ghafouri nella Nazionale è entrata in crisi già a maggio scorso quando la star del calcio ha criticato il governo iraniano per la gestione delle proteste scatenate da un improvviso aumento dei prezzi e molti temevano che le autorità avrebbero spinto per la sua esclusione dalla squadra come ritorsione.
"Nella Repubblica islamica lo sport è totalmente politico ... L'eliminazione degli atleti popolari [che parlano] ha lo scopo di coprire i crimini del governo", ha scritto una volta in un post su twitter il blogger dissidente Hossein Ronaghi, anche lui detenuto in carcere.
Voria Ghafouri
Sulla vicenda scrive su Twitter anche Masih Alinejad celebre giornalista dissidente esule in Usa.