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    PALTRINIERI, OGGI E DOMANI: “PARLARE DI MIRACOLO È POCO, NON CI AVREI SCOMMESSO NEANCHE IO” – IL NUOTATORE AZZURRO E L’ARGENTO NEGLI 800 STILE LIBERO DOPO LA MONONUCLEOSI: “IERI SERA UN MIO GRANDE AMICO MI HA DETTO CHE QUESTE GRANDI FINALI NON SI AFFRONTANO CON LA TESTA MA CON IL CUORE. GLI ALTRI POTRANNO STAR MEGLIO DI ME FISICAMENTE E PREPARARE MEGLIO LA GARA TATTICAMENTE, MA IL CUORE CHE CI METTO IO È TROPPO" – VIDEO


     
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    Stefano Arcobelli per gazzetta.it

     

     

    gregorio paltrinieri gregorio paltrinieri

    "Parlare di miracolo è poco, non ci avrei scommesso neanche io. Ma stavolta ci ho messo il cuore". Queste le prime parole di Gregorio Paltrinieri dopo la medaglia d'argento conquistata negli 800 stile libero ai Giochi di Tokyo. "È bellissimo - ha aggiunto il nuotatore azzurro ai microfoni della Rai - oggi ero un'altra persona rispetto alla batteria, con un'altra mentalità, un'altra cattiveria e voglia di gareggiare.

     

    Me la sono vissuta al meglio. Ieri sera un mio grande amico mi ha detto che queste grandi finali non si affrontano con la testa ma con il cuore, è l'unico modo per uscire soddisfatto. Io forse ero caduto troppe volte nella mia vita nell'errore di voler programmare tutto. Avevo messo troppa testa, troppi pensieri confusi, ma queste finali si vincono col cuore. Gli altri potranno star meglio di me fisicamente e preparare meglio la gara tatticamente, ma il cuore che ci metto io è troppo".

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    CHE CORAGGIO —   L'argento del coraggio. Si può definire così la medaglia dell'olimpionico di Rio che per Tokyo ha deciso di cambiare tutto. Fino a un mese fa non sapeva neanche se esserci o no. Lo davano per morto dicono quelli che lo conoscono bene.

     

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    E anche lui dopo la batteria non sapeva se essere ottimista o pessimista dopo aver perso un mese di lavoro per l'infezione che lo aveva colpito dopo gli Europei di Budapest nei quali aveva conquistato 5 medaglie, di cui tre d'oro nel fondo, il mondo che ora lo attira di più. Una finale piena di incognite ma anche la conferma che si è campionissimi nella testa e quando c'è da dare battaglia neanche i guai fisici possono fermare chi vuole vincere, chi ha ancora fame come lui.

     

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    SEMPRE ALL'ATTACCO —   Dall'altura di Livigno a Tokyo in pochi giorni per costruire questa medaglia incredibile al di là del colore. Un campione che ha vinto tutto nei 1500, e considera gli 800 come terza opzione, lotta come un leone ma soprattutto conferma come sempre: "Se volete, venite a prendermi". Fosse stato sempre bene, questo oro non sarebbe finito negli Usa. Non può infatti rimproverarsi nulla il ventiseienne di Carpi che questa gara l'aveva vinta ai Mondiali 2019 di Gwangju con il piglio di sempre. Sempre all'attacco.

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