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    IL QATAR-GATE E’ STATO SCOPERCHIATO GRAZIE A MESI DI INTERCETTAZIONI TELEFONICHE E AMBIENTALI, PEDINAMENTI E PERSINO REGISTRAZIONI DEL PASSAGGIO DI MAZZETTA - GLI INVESTIGATORI AVREBBERO FILMATO PANZERI MENTRE CONSEGNA 50 MILA EURO IN CONTANTI, IN DIVERSE BUSTE CON LA FACCIA DI BABBO NATALE, A LUCA VISENTINI - LA DIFESA DEL SINDACALISTA: “ERA UNA DONAZIONE DA FIGHT IMPUNITY PER RIMBORSARE ALCUNI DEI COSTI DELLA MIA CAMPAGNA PER IL CONGRESSO DEL SINDACATO MONDIALE…”


     
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    Giuseppe Salvaggiulo per “la Stampa”

    ANTONIO PANZERI ANTONIO PANZERI

     

    Dopo telefonate, mail e bonifici, spuntano le intercettazioni ambientali delle mazzette. Lo schema del sistema di corruzione internazionale svelato dall'inchiesta della Procura federale belga si delinea su diversi piani investigativi. Le perquisizioni a tappeto negli uffici e il sequestro di computer e telefoni di una ventina di assistenti parlamentari mirano a «incartare», in mailing list e chat, le prove dell'eterodirezione di un significativo pezzo del gruppo socialista del Parlamento europeo da parte della cricca con a capo l'ex eurodeputato Antonio Panzeri.

     

    Le indagini bancarie e patrimoniali puntano a ricostruire da un lato i flussi di finanziamento della Ong di Panzeri, Fight Impunity, ritenuta uno schermo per gestire il sistema corruttivo; dall'altro i canali attraverso cui le tangenti venivano ripulite rientrando nel circuito finanziario legale. Reinvestite in asset patrimoniali in giro per il mondo.

     

    ABDERRAHIM ATMOUN - FRANCESCO GIORGI - ANTONIO PANZERI ABDERRAHIM ATMOUN - FRANCESCO GIORGI - ANTONIO PANZERI

    In mezzo c'è il passaggio materiale delle tangenti da Panzeri - presunto corrotto da Marocco e Qatar, ma anche collettore per loro conto verso eurodeputati e attivisti dei diritti umani - agli altri indagati. Ferma la presunzione di non colpevolezza fino a sentenza definitiva, gli investigatori contano su mesi di intercettazioni telefoniche e ambientali, pedinamenti e persino registrazioni delle dazioni.

     

    In particolare avrebbero filmato Panzeri mentre consegna denaro in diverse buste con l'effigie di Babbo Natale a Luca Visentini, sindacalista italiano proveniente dalla Uil, presidente dei sindacalisti europei dal 2015, neoletto durante il congresso di Melbourne a fine novembre, pochi giorni prima di essere arrestato, segretario generale dell'International Trade Union Confederation (Ituc), il sindacato mondiale che conta più di 250 confederazioni e oltre 200 milioni di iscritti. «La prima emergenza è il diffondersi dei governi autoritari», dichiarava dopo l'elezione.

    ANTONIO PANZERI ANTONIO PANZERI

     

    Ignaro che gli investigatori belgi ne monitoravano da tempo le connessioni con Panzeri, sospettando che costui fosse il tramite di governi come quelli di Qatar e Marocco.

    Pedinato nei suoi incontri con Panzeri, anche nella casa brussellese dell'ex eurodeputato dove poi sono stati sequestrati 600 mila euro in contanti, Visentini è anche stato filmato. Il video viene considerato una prova centrale. L'ipotesi dell'accusa è che Panzeri, per conto terzi, abbia alimentato l'ascesa di Visentini per assicurare agli Stati finanziatori un sindacato «controllabile».

     

    luca visentini luca visentini

    La posizione dell'Ituc sul Qatar, peraltro, è cambiata nel tempo. Un documento pubblicato a ottobre, poco prima dell'elezione di Visentini, elogia la legislazione sul lavoro come degna di un moderno sistema di relazioni industriali.

     

    Arrestato il 9 dicembre con lo stesso Panzeri, il «principe degli assistenti parlamentari» Francesco Giorgi, l'ex vicepresidente del Parlamento Ue Eva Kaili e il segretario della Ong Non c'è pace senza giustizia Niccolò Figà Talamanca, Visentini è stato l'unico scarcerato, due giorni dopo in seguito all'interrogatorio. Fino a marzo è libero, salvo divieto di contatti con altri indagati e autorizzazione del giudice per viaggi all'estero. Visentini si è dichiarato «innocente e pronto a fornire qualsiasi ulteriore chiarimento o informazione».

     

    PIER ANTONIO PANZERI Abderrahim Atmoun PIER ANTONIO PANZERI Abderrahim Atmoun

    Quanto ai soldi, prima ha spiegato di «non aver ricevuto un finanziamento elettorale da Fight Impunity ma solo una donazione da poche migliaia di euro versata al sindacato».

    Poi ha parlato di «poche decine di migliaia di euro trasferite al sindacato per spese tracciabili».

     

    Infine ha ammesso di aver «ricevuto una donazione da Fight Impunity, per un importo complessivo inferiore a 50 mila euro», specificando che «questa somma consisteva in denaro sotto forma di donazione per rimborsare alcuni dei costi della mia campagna per il congresso della Ituc, e in denaro sotto forma di donazione che ho trasferito come tale al fondo di solidarietà della Ituc, per sostenere i costi di viaggio al congresso per i sindacati che hanno mezzi finanziari limitati o inesistenti».

    luca visentini luca visentini

     

    Resta la domanda: perché in contanti? «Per la qualità del donatore e per il suo carattere non profit - si è difeso -. Non mi è stato chiesto nulla in cambio del denaro e non sono state poste condizioni di alcun tipo per questa donazione, che non è stata collegata ad alcun tentativo di corruzione, né di influenzare la mia posizione sindacale sul Qatar o su altre questioni, né di interferire con l'autonomia e l'indipendenza mia e dell'Ituc».

     

    Versione da verificare nel corso dell'indagine, incrociando i trasferimenti di denaro dal suo conto corrente in Belgio e ai tre in Italia, che ammonterebbero a circa 140 mila euro negli ultimi due anni e su cui si concentra l'ipotesi di riciclaggio. Che per gli altri indagati verte principalmente su investimenti immobiliari: in Grecia (Kaili e Giorgi), a Cervinia (Figà Talamanca). La moglie e figlia di Panzeri, ora ai domiciliari, sono accusate di essere «pienamente consapevoli». Entrambe, come tutti i presunti sodali della «associazione criminale e fraudolenta» a parte Giorgi, si proclamano innocenti.

    FRANCESCO GIORGI - LUCA VISENTINI FRANCESCO GIORGI - LUCA VISENTINI

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