Raffaella Oliva per milano.corriere.it
paolo conte
«Torno ancora volentieri sul palco per incontrare i miei musicisti e il mio pubblico: questione di amicizia». Paolo Conte parla così del tour che oggi e domani lo porterà agli Arcimboldi, dove, sulla scia del nuovo album «Live at Venaria Reale», proporrà brani come «Via con me», «Gli impermeabili», «Aguaplano».
E l’inedito del disco, «El Greco», dedicato al pittore cretese, maestro del Rinascimento spagnolo, Domínikos Theotokópoulos. «Mi piacciono le sue figure allungate e sparate verso l’alto, i toni metallici della sua tavolozza. Nella canzone alludo anche all’avvenuto transito di folklore nomade, quello degli zingari gitani, dall’Est all’Ovest latino: Spagna, Portogallo, addirittura Sudamerica. Discorso che vale prima di tutto per la musica, ma anche per la pittura».
Compositore per Caselli e Celentano
paolo conte, via con me
PAOLO CONTE ROBERTO BENIGNI
«Ho un ottimo rapporto con lo specchio»
È il Conte-pensiero, lo stesso che gli fa dire: «La mania di lanciare “messaggi”, tanto più se politici, non mi ha mai interessato; di politica non capisco niente». E se gli chiedi delle Feste dell’Unità che lo hanno visto protagonista in passato, risponde serafico: «Erano frequentate da persone colte e simpatiche». C’è chi lo ha definito burbero, chi sornione, chi misterioso e sexy.
All’età di 85 anni, lui ironizza: «Con lo specchio ho un ottimo rapporto, posso fare tutte le smorfie che voglio». A Milano lo lega la stima per Enzo Jannacci, che incise le sue «Bartali», «Sudamerica», «Mexico e nuvole». «Ho sempre avuto una predilezione per lui, e la percezione che il miglior italiano si scriva, probabilmente, in Lombardia. In Jannacci trovo la mistura tra una carezza antica, anche in musica, e l’improvviso scatto di astrazioni tutte sue. “L’avvenire è un buco nero in fondo al tram”, “anche da lontano si vede, che non mi vuoi più bene” e tante altre invenzioni. Uno dei suoi brani che preferisco è “El me indiriss”». Poi c’è «la malinconia per il tempo andato, gli amici scomparsi, per quell’impalpabile bilanciamento tra il voler ricordare e il non ricordare».
paolo conte in una scena del film di giorgio verdelli
Pigrizia e ozio
Di recente ha confidato di aver perso la voglia di comporre. «Non sarebbe la prima volta che mi metto a riposo, ma non ne soffro, anzi. Ho sempre lavorato. Pigrizia e ozio, che non mi appartengono, mi sono, però, simpatici. Oggi trascorro le mie giornate dipingendo, disegnando, “quasi sognando”, come El Greco».
MINA PAOLO CONTE PAOLO CONTE MOCAMBO paolo conte caterina caselli paolo conte con la moglie egle cover di alcuni dischi di paolo conte paolo conte paolo conte 5 paolo conte e la moglie egle paolo conte 12 PAOLO CONTE paolo conte 2 paolo conte paolo conte PAOLO CONTE paolo conte paolo conte caterina caselli 1