Napoli, 7. VII. MMXVIII.
Carissimo Roberto,
paolo isotta
questo giorno, nel quale compi settant’anni, è fausto per te: ma non solo per te. È fausto per tutti gli amici dai quali, nonostante la tua apparente asperità di carattere, ti sei fatto volere bene: sei un uomo buono e affettuoso. Ed è fausto per tutti gli amanti della verità. Si può essere anche non d’accordo con tutte le tue prese di posizione e visioni politiche: ma tu le accogli, le altre, le valuti e le rispetti, alla luce del principio espresso da Terenzio, “homo sum et nihil humani a me alienum puto.”
Gli amanti della verità, dico: perché con Dagospia, che non può esser considerato un giornale di pettegolezzo, tu elevi alla ricerca della verità un monumento. In greco verità si dice ?λ?θεια, alétheia, ossia “ciò che viene svelato”, e insieme “ciò che viene sottratto all’oblio”; in latino, veritas deriva da una radice indoeuropea che indica la scelta: ossia, la scelta del vero contrapposto al falso. Quindi il mio augurio è in nome del disvelamento e della scelta del vero. Da napoletano aggiungo: “N’ati cient’anne!”
Un abbraccio.
Paolino
Dago in redazione - ph Massimo Sestini