• Dagospia

    PAPARAZZO E GENTILUOMO – L’ULTIMA INTERVISTA DI RON GALELLA, SCOMPARSO LO SCORSO APRILE A 91 ANNI. HA FOTOGRAFATO TUTTI, DA ELVIS A MADONNA – “MARLON BRANDO MI FECE SALTARE 5 DENTI CON UN PUGNO. ALLA FINE OTTENNI 40 MILA DOLLARI PER LA LIQUIDAZIONE DI UNA CAUSA PER DANNI” - IL DEBOLE PER JACKIE: “LA CHIAMAVO LA MIA “GOLDEN GIRL”. USCII PER UN PO’ CON LA SUA ASSISTENTE. POI UNA VOLTA CI VIDE INSIEME E LA LICENZIÒ” . L’OCCASIONE MANCATA CON MARILYN MONROE – "LE CELEBRITY FANNO UN LAVORO CHE HA A CHE FARE CON L’ILLUSIONE. SULLO SCHERMO SEMBRANO GIGANTESCHE. MA NELLA VITA REALE A VOLTE SONO PERSINO PICCOLETTE...”


     
    Guarda la fotogallery

    Simona Siri per “Vanity Fair”

     

    ron galella nel 1975 ron galella nel 1975

    Lo incontrassi oggi, la prima domanda che gli farei sarebbe sulla polemica Kim Kardashian che indossa l’abito con cui Marilyn Monroe cantò Buon compleanno al presidente Kennedy. Avendolo conosciuto anche solo per poco, sono convinta che non sarebbe contrario: avrebbe colto la similitudine tra i due personaggi – la diva per eccellenza di ieri con quella di oggi.

     

    Purtroppo non posso chiederglielo: Ron Galella è morto lo scorso 30 aprile, a 91 anni, lasciandosi alle spalle una carriera ineguagliabile e un archivio che racchiude alcune tra le immagini più famose della storia del costume americano. Jackie Kennedy, Elvis, Frank Sinatra, Marlon Brando, Sean Penn, Madonna, Robert Redford, Mick Jagger, Brooke Shields, Liz Taylor.

     

    La lista è infinita. Così come sono le mostre che gli sono state dedicate: nonostante il suo lavoro fosse quello di inseguire le star per ottenere scatti rubati, le sue foto sono state riconosciute come arte, esposte in gallerie importanti, acquistate da collezionisti e musei. L’ho incontrato prima della pandemia: vidi un documentario e decisi di contattarlo.

     

    ron galella insegue jackie onassis ron galella insegue jackie onassis

    Trascorsi un pomeriggio nella sua casa-museo in New Jersey in un salotto con i soffitti altissimi e con un enorme divano rosso a forma di S. Intorno a noi, sopra, sotto, alle pareti, per terra, sui mobili, praticamente in ogni stanza scatole bianche con etichette nere con dentro il suo tesoro, le migliaia di foto scattate durante la vita, tutte perfettamente catalogate. Un archivio senza eguali che preso nel suo insieme è la migliore storia dello star system americano, sicuramente dei suoi tempi più gloriosi.

     

    Che cosa doveva avere una celebrity per essere fotografata da lei?

    «La bellezza, ma non solo. La naturalezza e l’azione. Non mi sono mai piaciute le star che si mettono troppo in posa, cercavo immagini realistiche».

     

    robert redford a manhattan nel 1974 robert redford a manhattan nel 1974

    Quale è stato il periodo migliore della sua carriera?

    «Quello dello Studio 54. Ci passavano tutti, prima o poi. Andavi lì sul tardi e li beccavi tutti».

     

    Le star di quei tempi erano diverse da quelle di oggi?

    «Avevano meno filtri, erano più spontanee e libere. Ora prendono lezioni su come comportarsi con i media, come andare in televisione. Ridono troppo, mostrano i denti. E sono sempre circondate da guardie del corpo».

     

    Una delle sue fotografie più famose è Jackie Kennedy che attraversa la strada a New York con i capelli scompigliati dal vento. Oggi sarebbe impossibile.

    «È la mia foto migliore, la Monna Lisa, e non solo perché la più famosa, ma anche per la sua espressione, quel sorriso solo degli occhi. Una bellezza naturale, senza tempo, senza trucco. È una foto figlia del caso: ero a Central Park a scattare con una modella, avevo preso quel lavoro solo perché era sulla 88esima, vicino a casa di Jackie, speravo di riuscire a vederla. E infatti successe. La inseguii per qualche isolato su un taxi, per non farmi riconoscere. Quando scesi me la trovai quasi davanti e scattai. Dopo quella prima foto lei si mise gli occhiali da sole che teneva in mano, ma ormai io l’avevo fatta, avevo la foto perfetta».

     

    mick jagger gerry hall mick jagger gerry hall

    Ce n’è un’altra in cui corre. Scappava da lei?

    «Aveva portato la figlia a giocare a tennis. Mi vide e per evitare che io fotografassi Caroline si mise a correre, convinta che la avrei inseguita, come in effetti ho fatto».

     

    Sbaglio o era un po’ ossessionato da Jackie? Gira voce che lei per un po’ sia uscito con la sua assistente.

    «Una ragazza norvegese di nome Gretta, sì. Mi dava dritte tipo il nome di dove Jackie si faceva la manicure… poi una volta ci vide insieme e la licenziò».

     

    Quindi ho ragione, era ossessionato.

    «La chiamavo la mia “golden girl”. Non la definirei ossessione, però. Mi piaceva perché stava al gioco, non le importava di essere fotografata, era naturale, non si metteva in posa. Era piena di vita, stava sempre facendo qualcosa, faceva jogging, comprava libri, vedeva le amiche. Era interessante fotografarla. E poi apprezzava il mio lavoro: quando le regalai il mio primo libro su di lei, seppi da conoscenti comuni che lo aveva messo in bella vista in salotto, dove rimase fino alla sua morte».

     

    mick jagger foto by ron galella mick jagger foto by ron galella

    Eppure tra voi qualche problema c’è stato.

    «Era molto protettiva verso i figli. L’unica volta che si è lamentata è stata quando la fotografai in bicicletta a Central Park con John Jr. Mandò la sua guardia del corpo a chiedermi il rullino, voleva che distruggessi le foto. Io non lo consegnai e mi fecero arrestare per molestie. Su consiglio del mio avvocato controdenunciai (nel 1972 un giudice ordinò a Galella di tenersi a 7 metri di distanza dalla signora Kennedy e a 10 dai suoi figli. Un decennio dopo, rischiando il carcere per aver violato l’ordine, Galella accettò di non fotografarli mai più, ndr).

     

    A parte l’assistente, aveva altri informatori?

    «Avevo una rete, sì, gente che lavorava negli alberghi, per esempio. Una volta fui l’unico a fotografare Liz Taylor e Richard Burton perché sapevo che erano in un hotel diverso dal Plaza, nel quale stavano di solito».

     

    C’è qualcuno che non è riuscito a fotografare e che avrebbe voluto?

    michael jackson e brooke shields after party grammy awards 1984 ph ron galella michael jackson e brooke shields after party grammy awards 1984 ph ron galella

    «Marilyn Monroe. Persi l’occasione. Una volta ero nello studio affianco a quello in cui stavano girando Fermata d’autobus e siccome stavo facendo un altro lavoro decisi di non aspettare che uscisse. Me ne pentii il giorno dopo, anche perché con lei non ebbi più alcuna possibilità».

     

    Elvis invece ce l’ha.

    «Nel 1974 all’hotel Hilton di Philadelphia. Aveva appena finito un concerto e invece di uscire dal retro passando dalle cucine come faceva di solito uscì dall’entrata principale, con fuori la limousine che lo aspettava. È una foto quasi sfocata, Elvis è dietro, davanti c’è il suo bodyguard che forse non a caso gli assomiglia molto, ma nonostante questo mi piace, anzi forse proprio per questo».

    marlon brando e ron galella nel 1974 marlon brando e ron galella nel 1974

     

    Marlon Brando le fece saltare cinque denti con un pugno.

    «Successe nel giugno del 1973. Sapevo che Brando era a New York per registrare un programma televisivo con Dick Cavett. Lo fotografai quando arrivò con l’elicottero, lo seguii tutto il giorno e alla sera, mentre stava andando a cena a Chinatown, lo inseguii di nuovo per strada. A un certo punto mi disse: “Cosa vuoi che ancora non hai?”. Io risposi che volevo una foto senza occhiali da sole perché erano pagate meglio e lui allora mi sferrò un pugno. Andammo per avvocati e alla fine io ottenni 40 mila dollari per la liquidazione di una causa per danni».

    sean penn by ron galella sean penn by ron galella

     

    Qual è il segreto per ottenere la foto migliore?

    «Essere nel posto giusto al momento giusto. E poi l’audacia. Pensi che io ero un timido: andai a scuola di recitazione, a Pasadena, proprio per combattere la mia timidezza».

     

    La sua tecnica?

    «Giravo sempre con due macchine, una in bianco e nero e una a colori. La prima foto la scattavo di sorpresa, senza mettere a fuoco, senza neanche guardare. Magari era sfocata, ma era naturale. Se la celebrity acconsentiva a farsi riprendere ne scattavo altre a colori, più posate, da ritratto. Se si rifiutava, io comunque una foto a casa l’avevo portata. E nel 90% dei casi quella rubata e naturale era anche quella che poi vendevo di più e meglio».

     

    liza minnelli andy warhol liza minnelli andy warhol

    Che cosa ha capito delle celebrity in tutti questi anni che ha passato a fotografarle?

    «Che fanno un lavoro che ha a che fare con l’illusione. Le vedi sullo schermo e sembrano gigantesche, sembrano super umane, perché le dimensioni dello schermo le fa sembrare così. Ma nella vita reale non lo sono, anzi a volte sono persino piccolette».

     

    Essere ricordato come paparazzo le darebbe fastidio?

    «Non ho mai inseguito le celebrity per il gusto di vederle cadere o riprenderle in situazioni imbarazzanti. Purtroppo oggi la parola paparazzo è abbinata a personaggi di poco gusto. Se io lo sono stato, lo sono stato con classe».

    sean penn e madonna a new york nel 1986 ph ron galella sean penn e madonna a new york nel 1986 ph ron galella john lennon e mick jagger al century plaza hotel di los angeles ph ron galella john lennon e mick jagger al century plaza hotel di los angeles ph ron galella jackie onassis jackie onassis jackie onassis 1976 ph ron galella jackie onassis 1976 ph ron galella jackie e aristotele onassis jackie e aristotele onassis elvis elvis elvis by ron galella elvis by ron galella dionne warwick e burt bacharach dionne warwick e burt bacharach elizabeth taylor a parigi nel 1968 elizabeth taylor a parigi nel 1968 dustin hoffman ron galella dustin hoffman ron galella brooke shields sui pattini nel 1980 brooke shields sui pattini nel 1980 deneuve truffaut depardieu e travolta deneuve truffaut depardieu e travolta barbara e frank sinatra a beverly hills nel 1979 barbara e frank sinatra a beverly hills nel 1979 anna wintour karl lagerfeld anna wintour karl lagerfeld woody allen, mia farrow by ron galella woody allen, mia farrow by ron galella sean penn by ron galella sean penn by ron galella truman capote by ron galella truman capote by ron galella steve mcqueen by ron galella steve mcqueen by ron galella sophia loren by ron galella sophia loren by ron galella sophia loren by ron galella copia sophia loren by ron galella copia ron galella ron galella ron galella ron galella robert redford by ron galella robert redford by ron galella priscilla presley by ron galella priscilla presley by ron galella olivia newton john by ron galella olivia newton john by ron galella mikhail baryshnikov by ron galella mikhail baryshnikov by ron galella michael york e richard gere by ron galella michael york e richard gere by ron galella lou reed e la moglie sylvia morales by ron galella lou reed e la moglie sylvia morales by ron galella meryl streep by ron galella meryl streep by ron galella linda evangeslista by ron galella linda evangeslista by ron galella lauren bacall by ron galella lauren bacall by ron galella la principessa grace di monaco e carolina by ron galella la principessa grace di monaco e carolina by ron galella john lennon e mick jagger by ron galella john lennon e mick jagger by ron galella john lennon e david bowie by ron galella john lennon e david bowie by ron galella john f. kennedy jr. by ron galella john f. kennedy jr. by ron galella jodie foster e linda gray jodie foster e linda gray jack nicholson e angelica hust by ron galella jack nicholson e angelica hust by ron galella jack nicholson by ron galella jack nicholson by ron galella iman by ron galella iman by ron galella woody allen diane keeton woody allen diane keeton david bowie by ron galella david bowie by ron galella dolly parton by ron galella dolly parton by ron galella christopher reeve by ron galella christopher reeve by ron galella bette davis by ron galella bette davis by ron galella barbra streisand e jon peters by ron galella barbra streisand e jon peters by ron galella andy warhol by ron galella andy warhol by ron galella david bowie by ron galella 1 david bowie by ron galella 1

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport