dmitry medvedev

C’ERA UNA VODKA – LA PARABOLA DISCENDENTE DI DMITRY MEDVEDEV: EX PRESIDENTE E DELFINO DI VLADIMIR PUTIN, CONSIDERATO LA SPERANZA LIBERALE DELLA RUSSIA, È FINITO PER DIVENTARE UN PAPPAGALLO CHE PER OTTENERE VISIBILITÀ LA SPARA SEMPRE PIÙ GROSSA (E PER QUESTO, NON VIENE PRESO SUL SERIO) – E PENSARE CHE NEL 2009 PARLAVA DI “RINNOVAMENTO E VALORI DEMOCRATICI”, SIGLANDO UN “RESET” CON L’AMMINISTRAZIONE OBAMA. TUTTA CORTINA FUMOGENA: MAL SOPPORTATO DAI FUNZIONARI DEL CREMLINO, È STATO PROGRESSIVAMENTE ISOLATO FINO A ESSERE COSRETTO A INDOSSARE I PANNI DEL. “PAZZO” CHE COMPIACE IL CAPO…

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Estratto dell'articolo di M. Ima. per il “Corriere della Sera”

 

dmitrij medvedev

«A forza di giocare con il fuoco, finisce che ti bruci». È una delle frasi fatte più amate da Dmitry Medvedev, che quando fu presidente della Russia era la grande speranza liberale e dopo essere caduto in disgrazia si è rifatto una vita e una posizione diventando una specie di Frate Indovino dell’Apocalisse.

 

L’ha pronunciata, anzi l’ha scritta nel suo consueto post mattutino su Telegram con il quale da quasi quattro anni dà il buongiorno all’odiato Occidente, almeno una quindicina di volte, evocando una risposta nucleare alle «provocazioni» dei leader europei e americani oppure lo spettro di una Terza Guerra mondiale. Sempre con toni da «moriremo tutti», soprattutto i nemici della Russia, che insomma a prenderlo sul serio ci sarebbe da toccare ferro a ogni levare del sole.

 

dmitry medvedev

[…] all’inizio dell’Operazione militare speciale dedicavamo le nostre giornate a riportare con toni allarmati le sue sparate quotidiane. Prima di capire che si trattava solo del rumore di fondo emesso da un personaggio che fu re del Cremlino, ma ora è solo in cerca d’autore e di riabilitazione politica, perseguita cercando di porsi a guida dell’ala più guerrafondaia per recuperare posizioni agli occhi di Vladimir Putin, prima artefice della sua ascesa, poi della sua caduta.

 

dmitrij medvedev

«Mi viene spesso chiesto perché i miei post sono così duri. La risposta è che li odio. Sono bastardi e imbranati. Vogliono la morte della Russia. E finché sono vivo, farò di tutto per farli sparire». «Chi ha detto che tra due anni l’Ucraina esisterà ancora sulle mappe mondiali?». «Le consegne di armi straniere all’Ucraina ci avvicinano all’inverno nucleare». «Non ci sono altre opzioni se non l’eliminazione fisica di Zelensky». «Trump può scordarsi il Premio Nobel per la Pace. Congratulazioni, signor presidente».

 

dmitrij medvedev vladimir putin

Sembra incredibile che a scrivere queste cose sia l’uomo che il 12 novembre 2009, nella sala di San Giorgio al Cremlino, parlò di «rinnovamento e valori democratici» e promise una «società russa di uomini liberi» con pieno accesso all’informazione al posto di «una società arcaica, dove il capo pensa e decide per tutti».

 

Medvedev aveva preso da un anno il posto di Putin, costretto a lasciare dalla limitazione del doppio mandato prevista dalla Costituzione. E il suo arrivo al Cremlino aveva suscitato grandi speranze dentro e fuori la Russia. «La libertà è meglio della non libertà» aveva detto, per poi avviare una timida liberalizzazione interna e soprattutto il celebre «Reset» con la nuova amministrazione di Barack Obama, culminato con la firma del Trattato New Start che tagliava gli arsenali nucleari di Russia e Usa.

 

dmitry medvedev barack obama

Molti lo videro come il possibile successore «vero» e senza un passato sovietico che avrebbe finalmente avviato la Russia verso la piena integrazione con i partner occidentali. Ma si capì subito che invece era solo un segnaposto, una parentesi. Medvedev non era stimato e tantomeno temuto dai silovikì , gli uomini dei ministeri di forza che controllano i più importanti strumenti del potere.

 

Putin tornò al Cremlino, lui prese il timone dell’esecutivo, rimanendo il numero due della gerarchia interna. Ma l’attuale presidente[…]   fu costretto a cacciarlo in modo brusco dalla guida del governo nel 2020. Senza spiegazioni, se non una ridda di voci, che andavano dall’incapacità manifesta a problemi personali dovuti all’alcool.

 

JOE BIDEN SILVIO BERLUSCONI DMITRY MEDVEDEV

A partire dal 16 gennaio 2020, Medvedev divenne un semplice vicepresidente del Consiglio di sicurezza, che non è carica di poco.

 

Non fosse che la vera guida di quell’organismo era l’allora potentissimo Nikolaj Patrushev, non proprio il suo migliore amico. Nell’avvio dell’Operazione militare speciale, Medvedev ha visto una occasione di riscatto, cominciando a recitare la parte del «pazzo» che compiace il Capo con uscite violente contro i nemici suoi e della Russia. […]

DMITRY MEDVEDEV XI JINPING VLADIMIR PUTIN - DMITRI MEDVEDEV - MEME BY OSHOdmitry medvedev barack obama barack obama dmitry medvedevdmitrij medvedevDMITRY MEDVEDEV JOE BIDEN dmitry medvedev ai funerali di gorbaciov vladimir putin con medvedev nel 2008vladimir putin dmitry medvedevDMITRY MEDVEDEVvladimir putin con il fedele dmitry medvedevil patriarca kirill e dmitry medvedevdmitry medvedev al cern con fabiola giannotti DMITRY MEDVEDEV ANGELA MERKEL DMITRY MEDVEDEV XI JINPING