Sarina Biraghi per “la Verità”
GIUSEPPE CONTE - STATI GENERALI M5S
Giuseppe Conte ieri è intervenuto agli Stati generali del M5s lanciando una bella stoccata ad Alessandro Di Battista senza mai nominarlo: «Ci si imbatte spesso nel dilemma tra coerenza delle proprie idee e possibilità di cambiare opinione. È un dilemma mal posto, la coerenza è sicuramente un valore, ma quando governi devi valutare la complessità e avere il coraggio di cambiare le idee, quando ti accorgi che le nuove sono migliori di quelle che avevamo. E se la coerenza delle stesse idee fa male al Paese si ha l' obbligo morale di cambiarle, spiegando perché il cambiare idea è una cosa giusta».
travaglio conte
Poco prima Dibba, infatti, aveva scritto un post durissimo su Facebook contro i vertici del Movimento: «Si pubblichino i voti che ciascuno dei 30 delegati nazionali ha ottenuto.
Perché è giusto conoscere il peso specifico delle idee di coloro che sono stati scelti e per smetterla una volta per tutte di definire "dissidenti" coloro che, su molti aspetti, hanno il solo torto di non aver cambiato opinione».
Arcuri Conte
Il premier e il dissidente alla riunione più tipica della liturgia dei partiti a testimoniare lo stato di un Movimento «che è una truffa politica in corso, l' opposto della forza popolare che doveva essere, che sta truffando gli elettori rinnegando tutte le promesse sulle questioni basilari, dall' Europa al green all' acqua pubblica», dice il senatore ex grillino Gianluigi Paragone che incalza: «Del resto lo stato del M5s è rappresentato dalla plastificazione della scenografia e dalle persone finte che hanno messo in questi Stati generali: un partito plastificato che dice cose finte.
ALESSANDRO DI BATTISTA - STATI GENERALI M5S
L' ambizione di questi simil piddini era di fare le damigelle del Pd, e pensare che erano quelli che andavano sugli autobus e invece oggi non hanno capito che servivano più mezzi pubblici per combattere il Covid. Però abbiamo un super commissario come Domenico Arcuri che si occupa di Covid e Ilva».
GIANLUIGI PARAGONE IN OSPEDALE DOPO L'INCIDENTE IN SCOOTER
Ieri il premier ha detto che è bene cambiare idea. «Conte è il grande pavone nel mondo siliconato dei 5 stelle, un testimonial perfetto, quando non fa il Papa col Natale» mentre Beppe Grillo diserta «perché si vergogna, dovrebbe fare uno spettacolo contro sé stesso e i suoi figli».
stefano patuanelli question time in senato 1
Neanche le accuse di Di Battista serviranno a smuovere il M5s perché «lui resterà una minoranza con tanti voti, sono sicuro che alla conta lui sarà il più votato ma sta dentro un partito che ha già tutto apparecchiato, un Movimento che ha tradito, rinnegato e ucciso il padre, e che ha come scopo tutto tranne che la verità».
giovanni castellucci foto di bacco (2)
La mancanza di trasparenza per Paragone è il nuovo corso del M5s come dimostrerebbero i pentastellati al governo. «Lucia Azzolina che nasconde i dati del suo concorso; Alfonso Bonafede, che ha liquidato Nino Di Matteo e ha scarcerato i boss; Stefano Patuanelli che incontra Giovanni Castellucci, che non dovrebbe contare niente e invece si scopre essere un manovratore dei Benetton, con una senatrice ex assistente di volo e quindi esperta di Alitalia. Se fosse accaduto con un ministro di un altro partito Marco Travaglio avrebbe scritto paginate. Senza dimenticare un vice ministro al Mef come Laura Castelli che andrebbe bene per dare ripetizioni serali a ragioneria o un gaffeur come il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano che confonde libanesi con libici».
LAURA CASTELLI STEFANO BUFFAGNI PAOLA PISANO
Per Paragone il M5s ha perso la dignità nel momento in cui «si è ammogliato col Pd e ha deciso di diventare junior partner del governo dimenticando la raccolta delle firme per uscire dall' euro e abbracciando follemente Bruxelles e le sue regole facendosi portare per mano da dirigenti e boiardi di Stato».
beppe grillo davide casaleggio 9
Insomma Stati generali fatti di botulino mentre i grillini rischiano di sparire alle prossime elezioni. Intanto però Di Maio punta sempre alla leadership. «È il politico perfetto, non democristiano perché faremmo torto alla scuola Dc, vuole sopravvivere a tutto perché fuori dal Palazzo è niente. E così inciucia, rinnega, si accoda, piazza i suoi uomini», conclude Paragone, che oggi mette insieme in Italexit, unica forza antieuropeista, tutti quelli convinti che Bruxelles sia un grande inganno.
gianluigi paragone casaleggio bugani grillo Paragone Di Battista GIANLUIGI PARAGONE NICOLA MORRA luigi di maio e manlio di stefano spazzini DI MAIO DI BATTISTA FICO STATI GENERALI M5S GIANLUIGI PARAGONE gianluigi paragone si astiene dalla fiducia al conte bis LUIGI DI MAIO STATI GENERALI M5S ELENA BONETTI LAURA CASTELLI GIANLUIGI PARAGONE CON ALESSANDRO DI BATTISTA E DUE ATTIVISTI A TIVOLI - DICEMBRE 2019