roger waters
Albertina Grey per Dagospia
L'altro giorno un maialino rosa fluttuava nell'aria sopra il Victoria and Albert Museum. Simboleggiava l'arrivo dei Pink Floyd nelle stanze del prestigioso spazio espositivo. C'era un rubizzo Nick Mason a fare l'onore di casa e a spiegare che ‘Their Mortal Remains’ sarà una mostra trasgressiva, magari pure capace di raccontare quante fighette groupies riusciva a scoparsi Roger Waters in una sola giornata. Non temete c'è tempo, l'opening è previsto per il 31 maggio del 2017.
la duchessa di cambridge kate middleton
Certo qui a Londra, in tempi di schizofrenia da terrorismo, non si parlava d'altro che del porcello volante. Quindi non ci ha fatto una grande figura l'adorabile duchessa di Cambridge a indossare un tubino anni Settanta color pink, firmato da una stilista americana che si chiama Lala Rose. Pare che finalmente Kate Middleton stia mettendo su peso, si parla di etti intendiamoci. Ma forse è scongiurato il sospetto anoressia che tiene il Regno con il fiato sospeso.
kate middleton con un bambino
Di certo l'appetito in termini di maschi non le manca. Il mio informatore a Buckingham Palace mi racconta di di uno scazzo colossale durante la visita di William e Kate in Cornovaglia. Pare che un muratore tutto muscoli e maglietta attillata abbia sfacciatamente sorriso, con tanto di occhiolino alla duchessa. Willy, lontano dai riflettori, sarebbe andato su tutte le furie.
Il ragazzo al solo sentir pronunciare la parola tradimento o corna, si sente morire. Il fatto grave è che Kate non si è girata dall'altra parte facendo sdegnatamente finta di nulla, ma ha sorriso di gusto. Tanto è bastato per scatenare il pandemonio. In ogni caso mi sono presa un comodo seggiolone trapuntato sul jet privato del mio amico americano che faceva rotta su Venezia. Programma: qualche giorno la Festival in laguna.
amy adams 41 anni
Così in poche ore ero affacciata alla finestra di una vetusta suite dell'hotel Excelsior, con vista su quella miseria che è il red carpet delle star o presunte tali. Guardavo queste ragazze che una volta contribuivo a vestire e notavo la mancanza di stile e portamento. Tutti questi abitini stampati che non lasciano il segno, roba dozzinale e mal indossata. Amy Adams con una tovaglia che per chiusura aveva una cerniera frontale, Alicia Vikander con un abito fazzoletto da Cenerentola prima del ballo della festa. Una cosa sexy come l'odore di alghe marce che affiora dai canali quando il caldo diventa insopportabile.
CUCINOTTA
Maria Grazia Cucinotta, a cui presenza è difficile da spiegare ma è senza dubbio più spiegabile di quella di Eleonora Carrisi o Anna Safroncik, imbalsamata in un tubino di pizzo di un'insostenibile antichità. Infine il colpo nello stomaco di Dakota Fanning, che da verginella cool tutto pepe si è trasformata nella gemella bionda di Mercoledì della famiglia Addams.
Anzi, dimenticavo questa Valentina Lodovini, che mi raccontano essere un’attrice e anche una giurata della Biennale. Ma dovrebbe denunciare la sua guardarobiera. Cosa diavolo le ha scelto? Già la ragazza tra fianchi abbondanti e petto cadente, non parte bene di suo. Se poi ci mettiamo pure questi paralumi di abiti, bye bye eleganza.
VALENTINA LODOVINI
Comunque tralasciando queste quisquiglie di moda, parliamo di gossip. Ne circola uno, tra gli agenti del cinema assiepati qui in laguna che riguarda la loro bibbia, ‘Vanity Fair’. Le loro feste sono sempre le più ambite e meglio confezionate. Il denaro al giornalone non manca di certo. Avrebbe speso la bellezza di oltre 250 mila euro per questo servizio di cui vi avevo già parlato preannunciandovi che era costato un'inspiegabile fortuna. Ma non avrei mai creduto così tanto.
VALENTINA LODOVINI 2
A me pare una follia, uno schiaffo alla miseria italica che spero non sia vero. Una cifra che ha fatto storcere il naso anche a molti giornalisti assai vicini al giornale ma che dovrebbero essere più prudenti quando parlano a tavola. In ogni caso, nelle foto si raccontano una schiera di attrici date per giovani che avrebbero interpretato un thriller sceneggiato dal regista Nicolas Winding Refn. Che nessuno conosce bene, beata ignoranza, e quindi tutti non fanno altro che ripetere: «Ma è quello di ‘Drive’».
Neanche stessimo parlando di ‘Psycho’ o ‘C'era una volta in America’. Comunque sul lavorone le male lingue invidiose, in particolare quelle della stampa di diretta concorrenza, narrano che l'insieme lasci molto a desiderare. Tra Marianna De Martino, Valentina Romani, Simona Tabasco, Alessandra Mastronardi, ecco, risulta difficile dargli torto. Sembra più che altro il casting di un'agenzia di collocamento in versione splatter. Miriam Leone poi, è sempre da brividi.
urbano cairo ops
Venendo a questioni editoriali, perché Venezia è anche un bel pollaio di giornaliste pettegole che dovrebbero tenere più a freno le loro espansioni biforcute, si narra che a ‘’Io Donna’’ tiri una pessima aria. Urbano Cairo avrebbe asfaltato la direttora Diamante D'Alessio che come biglietto da visita aveva sventolato conoscenze comuni, fidanzati illustri e ricchi natali. Ma il nuovo editore di Rcs ha fatto spallucce davanti ai risultati inquietanti del giornale. A lui interessano solo quelli. Ne sanno bene qualcosa anche gli altri direttori del gruppo. Cairo li ha messi tutti in riga con modi assai poco ortodossi per le abitudini di via Rizzoli.
Diamante d\'Alessio, vicedirettore di Style, con Angelo Muratore
Mentre mi godevo un Bellini in terrazza con vista sulla spiaggia del Lido mi arriva una telefonata inaspettata da un amico che ora lavora a Palazzo Chigi. Mi rimprovera di non averlo chiamato preannunciando l’arrivo in Italia. Ma la cosa più interessante è questa spifferata dalle segrete stanze del premier. Pare che Matteo Renzi sia andato in pellegrinaggio nelle zone del terremoto, immane tragedia che merita sempre un momento di rispetto, con al seguito Tiberio Barchielli. Chi è costui? È il suo fotografo ufficiale. Non proprio una firma, ma uno che ha pescato con il solito sistema dei toscani amici di toscani.
Comunque, il Barchielli aveva una precisa missione da coppiere. essere lì quando vigili, madri inconsolabili, vedove straziate, prefetti e altre persone normali e personalità bisognose, avessero abbracciato o presentato la loro disperazione a Renzi. In quel caso foto a gogo. Poi via alle agenzie di stampa e giornali gratis. Una vera strategia della comunicazione del dolore, roba da far invidia ai peggio talk di cronaca nera.
RENZI ABBRACCIA UNO DEI TERREMOTATI
A proposito di corvi. Non posso fare il nome, perciò lo metto a forma di indovinello: Chi è quel giornalista pungente che si aggira in questi giorni sbavante e libidinoso per Milan con un cappellaccio nero? Dopo aver passato l'intera giornata a ammirare sottane è così arrapato che è pronto a portarsi a letto qualsiasi cozza.
daria bignardi prima e dopo piercarlo padoan margrethe vestager TIBERIO BARCHIELLI
Prima di salutarvi una considerazione estetica. Mi è venuta in mente una vecchia rubrica di Panorama, dei tempi di quando io leggevo avidamente quel giornale nei week-end a Forte dei Marmi. Si chiamava, Separati dalla nascita. Non trovate anche voi che tra Daria Bignardi e Margrethe Vestager, la terribile e puntigliosa commissaria alla concorrenza della Commissione europea ci sia un'inquietante somiglianza che va ben oltre il taglio da suora di clausura?