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    “DA NOI VANNO IN PIAZZA DIVERSE TIPOLOGIE DI COGLIONI, TIPO LE SARDINE” - MASSIMILIANO PARENTE: “COM’È CHE OGNI VOLTA CHE SI RITROVA IN PIAZZA UN’OPPOSIZIONE DI SINISTRA, DI GIOVANI, DI RIBELLI, DEVONO CANTARE QUELLA CAGATA DI BELLA CIAO? POSSIBILE NON CI SIA NESSUN’ALTRA CANZONE? SE IN ITALIA NON ENTRAVA LA QUINTA ARMATA DEL GENERALE CLARK QUI STAVAMO ANCORA A CAMMINARE CON IL PASSO DELL’OCA, ALTRO CHE PARTIGIANO. FOSSI UN GIOVANE ANTIFASCISTA E ANTICOMUNISTA CANTEREI L’INNO AMERICANO…”


     
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    Lettera Massimiliano Parente a Dagospia

     

    MASSIMILIANO PARENTE KING KONG MASSIMILIANO PARENTE KING KONG

    Caro Dago, mi piacerebbe vedere una piazza di giovani eccellenti: dottorandi in fisica, in biologia, in medicina, in ingegneria, in informatica. Ma quelli non vanno in piazza, se ne vanno direttamente all’estero. Da noi vanno in piazza solo diverse tipologie di coglioni che o inneggiano al capitano con il rosario in mano o cantano Bella Ciao. Tipo le sardine. Le quali, intervistate nella trasmissione Propaganda Live, hanno dichiarato di votare PD e 5 Stelle. Cioè, fammi capire, quando i 5 Stelle erano al governo con Salvini nessuno cantava Bella Ciao, e ora che al governo ci sono PD e 5 Stelle scendono in piazza contro Salvini?

     

    LE SARDINE A PIAZZA SAN GIOVANNI LE SARDINE A PIAZZA SAN GIOVANNI

    A proposito dico: ma com’è che ogni volta che si ritrova in piazza un’opposizione di sinistra, di giovani, di ribelli, devono cantare quella cagata di Bella Ciao? Possibile non ci sia nessun’altra canzone? Possibile vedere dei giovani che dicono una mattina mi sono alzato, o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao ciao ciao come dei cretini? Non ne posso più di Bella Ciao, davvero. Una delle canzoni più brutte e più tristi e più deprimenti e più sfigate mai scritte.

     

    MANIFESTAZIONE DELLE SARDINE A PIAZZA SAN GIOVANNI A ROMA MANIFESTAZIONE DELLE SARDINE A PIAZZA SAN GIOVANNI A ROMA

    A parte il fatto che Bella Ciao, se proprio vogliamo, è una canzone sessista, con quell’idea della donna che sta a casa ai fornelli e l’eroe partigiano parte a combattere, e dunque non dovrebbe piacere neppure alle femministe, ma quelle tanto non capiscono niente di loro, lasciamo stare. E però così hanno ragione quelli che dicono che sono comunisti, perché se non fossero comunisti non canterebbero Bella Ciao. I fascisti, c’è da dire, non cantano niente, neppure Faccetta nera. Forse perché sono stonati.

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    Insomma, non ne faccio una questione ideologica, a me fa vomitare pure l’inno nazionale, che piacerà tanto a Salvini e alla Meloni, con l’Italia che s’è cinta la testa con l’elmo di Scipio e tutte quelle cose ammuffite lì. Gli inni andrebbero svecchiati. Cingetevi la testa con un foulard di Armani, che ne so.

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    Tuttavia io non ci posso credere che dei giovani si identifichino in Bella Ciao. Dei giovani cresciuti con Facebook, Instagram, l’iPhone, Netflix, la Playstation, che appena si ritrovano insieme, uomini o sardine che siano, si mettano a cantare Bella Ciao (ma magari stanno cantando solo la colonna sonora de La casa di carta, chi lo sa). Con il partigiano che se muore da partigiano lei, la donna del partigiano, lo deve seppellir. Cosa normale, mica lo lascia a marcire in un prato. Però il partigiano vuole proprio che lo seppellisca lei, deve scavare una fossa con le sue mani da casalinga e seppellirlo.

     

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    Ma attenzione, dove lo deve seppellire? Chiama le pompe funebri e lo mette nel cimitero più vicino? Macché, troppo facile. Lassù in montagna. Metti che muoia al mare, o in campagna, niente, deve essere seppellito lassù, in montagna, come fosse Heidi. E dove? In un posto qualsiasi? No, sotto l’ombra di un bel fior. Cosa che davvero neppure a quel montanaro di Mauro Corona verrebbe in mente. Anche perché dovete spiegarmi che cazzo di ombra potrà mai fare un fiore. E poi, diciamolo, se in Italia non entrava la Quinta Armata del generale Clark qui stavamo ancora a camminare con il passo dell’oca, altro che partigiano. Gli americani, che guarda caso non piacciono né ai fascisti né ai comunisti. Io fossi un giovane antifascista e anticomunista canterei l’inno americano. O al massimo la suoneria della Apple.

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