Giu.Fer. per “il Corriere della Sera”
conte macron
Più che la platea di Davos, che riempie solo a metà la sala plenaria, accessibile senza il solito controllo di borse e zaini da parte della polizia, come per tutti gli altri capi di Stato e di governo, a dare soddisfazione in apparenza al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al suo debutto al World Economic Forum di Davos, è la Cancelliera Angela Merkel. Il premier la incrocia casualmente davanti al bancone di un bar del Wef e si intrattiene in un bilaterale improvvisato di 15 minuti davanti a un caffè (per Merkel) e un succo di arancia (per Conte), postando poi una foto su Instagram.
giuseppe conte emmanuel macron 5
«La Cancelliera Merkel mi ha confermato che non vogliono ritirarsi dal progetto Sophia - afferma Conte - Ma dobbiamo trovare un meccanismo operativo diverso da quello fin qui applicato, che prevede lo sbarco dei migranti nel porto italiano più vicino».
Conte ritorna anche sullo scontro con la Francia, che la ministra transalpina per gli Affari Europei, Nathalie Loiseau, ieri ha definito «una gara di stupidità». «Il rapporto di amicizia non è in discussione», precisa il premier. Si tratta però di «affrontare i problemi politici critici dell'agenda attuale».
E, tra questi, oltre alla polemica sui migranti, spunta la questione del seggio all' Onu, dopo che Parigi si è detta disponibile a sostenere l'assegnazione di un posto permanente a Berlino. E Conte lancia la sfida: «Se la Francia vuole mettere a disposizione il proprio seggio nel Consiglio di sicurezza dell' Onu, parliamone, e facciamolo nel contesto europeo, se davvero vogliamo dare importanza a tale contesto». Piena sintonia, invece, con il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, che Conte ha incontrato in un bilaterale ufficiale.
Macron Merkel 2
Ma il discorso di Davos serve a Conte per chiedere di cambiare le regole che governano l' Europa. La sua risposta è «una Ue del popolo, fatta dal popolo e per il popolo», dice invocando «un nuovo umanesimo», che metta al centro le persone e restituisca loro fiducia. Anche l' euro non ha mantenuto le promesse: il prezzo della stabilità della moneta unica - dice il premier - è stato «un crescente debito pubblico» e «la frugalità di bilancio ha frenato la crescita del Pil».
La Bce «non ha poteri valutari adeguati», critica Conte, auspicando perciò «un doppio mandato come per la Fed», che guardi alla piena occupazione oltre che all' inflazione. Di sicuro «l' amica» Merkel non apprezzerebbe un attacco all' indipendenza della Banca centrale. Al Wef Conte incontra anche il ceo di Apple, Tim Cook. «Abbiamo parlato delle nuove tecnologie a cui stanno lavorando e mi ha anticipato che intendono investire ancora di più in Italia. Gli ho detto benvenuto».