Danilo Mainardi per Corriere della Sera
LA LINGUA DEL CANE
Forse il primo sentimento di affetto dell'uomo verso individui di altre specie è scattato, circa 15.000 anni fa, nei confronti del cane, o meglio nei confronti di quei cuccioli di lupo che furono allevati nei primitivi gruppi umani. La socialità delle due specie facilitò l'instaurarsi e l'evolversi di quel rapporto fatto di fiducia e collaborazione. Un legame affettivo forte che, da allora, continua e che col tempo ha assunto nuove forme e aspettative, come quella di farsi semplicemente compagnia. E come in tutti i rapporti d'amore è bello coglierne i segnali.
CANE LINGUAGGIO
Spesso i proprietari dicono «il mio cane mi adora». E ciò è certamente vero, ma come lo sanno? Facile, verrebbe da dire, perché per farsi un'idea delle capacità emotive non umane, basta avere un cane e starlo ad osservare perché le emozioni negli animali sono quasi sempre facilmente percepibili. Nascono dal profondo, hanno fondamenti neuro-fisiologici e si riflettono nei comportamenti.
Fu Darwin che per primo descrisse, nel suo «L'espressione delle emozioni nell'uomo e negli animali», i segni quasi sempre facilmente leggibili delle emozioni nella nostra e nelle altre specie. Così, per rimanere sul comportamento canino, chi è così cieco da non saperne cogliere la paura, la gioia, la tristezza? È davvero un libro aperto il «miglior amico dell'uomo». E forse lo è anche per questo.
CANE
Inoltre, da alcuni anni la ricerca sulla comunicazione nel cane ha fatto scoperte che ci raccontano di modalità più complesse, raffinate e impercettibili. Già alcuni ricercatori italiani avevano messo in evidenza come lo scodinzolio del cane assumesse un diverso significato se diretto a destra piuttosto che a sinistra. Alla vista o in presenza del padrone lo scodinzolio è sempre verso destra mentre, in una condizione di rifiuto o di ansia, la coda piega a sinistra.
Nei cani infatti, come in molti animali, l'emisfero destro e quello sinistro del cervello hanno una diversa specializzazione che determina una lateralità destra o sinistra nella percezione e nella risposta agli stimoli. È quello che hanno ora dimostrato Miho Nagasawa e collaboratori nella ricerca «Dogs show left facial lateralization upon reunion with their owners» pubblicata su Behavioural Processes.
Il loro esperimento condotto su 14 cani di diverse razze, mostra come i movimenti facciali del cane coinvolgano lati diversi del muso a seconda degli stimoli impartiti.
Un cane che vede il padrone manifesta la sua gioia sbattendo le ciglia dell'occhio sinistro, mentre di fronte a un estraneo reagisce spostando all'indietro l'orecchio sinistro. Messaggi probabilmente subliminali per l'uomo e rivelati dai ricercatori solo grazie all'uso di videocamere ad alta velocità, ma certo espliciti nella comunicazione canina. Anzi, la scoperta fa supporre che anche i lupi avessero specializzazioni diverse tra i due emisferi del cervello con conseguenti asimmetrie nelle espressioni comportamentali.
CANE
Se così, quegli impercettibili messaggi con la coda, le ciglia, l'orecchio erano segnali importanti per i membri di un branco. Poi, con l'addomesticamento, il discorso chiaramente si estese e, a percepire il messaggio, ultimo giunse l'uomo. O meglio lo scienziato, perché solo lui, per ora, ha gli strumenti per captare quel tipo di comunicazione.
MAINARDI
Appartenere a un padrone è a ogni modo un fatto determinante per il comportamento sociale del cane. Significa comunicare con lui con tutti i mezzi a disposizione, come avviene fra cani. Allo stesso modo il cane guarda attentamente la faccia del padrone, ne ascolta la voce per percepire ogni minimo segnale utile per capire.
Scrutarsi in volto, cogliere piccoli segni è parte dell'amore. È, per chi ama, una necessità. Gli stessi studiosi giapponesi del resto sostengono che il legame di affettività del cane verso il padrone è paragonabile come intensità all'attaccamento fra figlio e madre. E questo, è noto, è l'amore più grande.