Andrea Priante per il “Corriere della Sera”
maria rosa puleo
Maria Rosa Puleo, ex professoressa di pianoforte, da 11 anni è preside del liceo Fogazzaro di Vicenza. Venerdì 300 studenti hanno scioperato contro di lei dopo averla accusata di «grassofobia»e «bodyshaming».
Il motivo: essere entrata in una classe del terzo anno rimproverando alcune sedicenni per il loro abbigliamento e finendo per discutere di cellulite e «ciccia» di troppo.
«Sono profondamente dispiaciuta e addolorata se ho involontariamente causato disagio e sofferenza», ha scritto ieri in una lettera indirizzata a quelli che lei definisce «i miei ragazzi» e ai loro genitori. «Mi scuso sinceramente di quanto possa essere stato inteso come offensivo. Credo nella scuola come comunità educante».
protesta degli studenti del liceo fogazzaro di vicenza contro la preside
Preside, gli adulti stanno con lei. Se l'aspettava?
«Sto ricevendo centinaia di messaggi di solidarietà. Proprio su richiesta dei genitori, martedì si terrà una seduta straordinaria del Consiglio d'Istituto per stabilire dei "paletti" all'abbigliamento, condivisi anche con i rappresentanti degli studenti. Una sorta di "codice di decoro" che entrerà a far parte del regolamento d'istituto».
Soddisfatta?
liceo fogazzaro vicenza
«In realtà sono sfiduciata e demoralizzata. Credo di dover andare in pensione: mi sento vecchia, lontana da questo tipo di mentalità, da chi vive attaccato al telefonino a guardare le influencer che sono sempre più svestite.
Mi sforzo di capire l'atteggiamento dei ragazzi ma non ci riesco: si avvicinano all'età adulta e non hanno neppure avuto il coraggio di venire da me per provare a trovare una soluzione, prima di scatenare questo putiferio. Sono sconcertata da loro e dal fango che mi hanno riversato addosso».
protesta degli studenti del liceo fogazzaro di vicenza contro la preside 2
È entrata in classe parlando di «ciccia» e criticando il loro modo di vestire. Possibile che non si aspettasse una reazione?
«Questo è un liceo, non una spiaggia dove si gira in top, infradito o mezzi nudi. Guardi che non sono una bacchettona ma è questione di buongusto e di imparare a vestirsi anche in base al contesto. Capisco che per i giovani sia difficile da accettare. Quando avevo sette anni vinsi un premio e mia madre, per l'occasione, mi comprò un abito con una gonnellina. Quando arrivai a scuola per ritirare il riconoscimento, mi rispedirono a casa perché il vestitino era troppo corto».
Ci rimase male?
«Certo, non capivo cosa ci fosse di sbagliato. Poi mi sono sempre battuta per i diritti delle donne, sono stata un'attivista, una femminista. Ma all'età di 60 anni, io la battaglia per il diritto ad assistere alle lezioni indossando le ciabatte o il top proprio non la condivido».
pancia scoperta a scuola 5
Era una femminista?
«Militante. Ma non mi va di parlare di me, dico solo che ho fatto le mie battaglie politiche, sono scesa nelle piazze quando ritenevo fosse opportuno farlo, mi sono spesa. Anche perché ho sempre avuto un certo ideale di donna».
Quale?
«Rita Levi Montalcini. Elegante, colta, combattiva. Una che ha portato avanti, con l'esempio, una battaglia per l'emancipazione delle donne. E l'ha fatto in anni difficili, dove il maschilismo imperava e remava contro di noi».
pancia scoperta a scuola 1
Lei ha figli?
«Due, di 26 e 36 anni. Si sono schierati dalla mia parte, sono certa che siano furiosi per ciò che mi sta capitando».
Quando erano ragazzi li rimproverava per l'abbigliamento?
«Si, è capitato spesso. Abbiamo sempre discusso, anche litigato, ma con amore. E attraverso il confronto siamo arrivati a dei compromessi, siamo cresciuti».
Dice che non capisce più i giovani.
«Io sono nel mondo della scuola da una vita. Per oltre 20 anni ho insegnato pianoforte, e da 11 sono preside del Fogazzaro. Ho visto passare tanti fenomeni giovanili, sempre di rottura, e a volte proprio i miei figli mi sono stati d'aiuto nel decifrarli.
protesta degli studenti del liceo fogazzaro di vicenza contro la preside 3
Ma oggi qualcosa è cambiato, i ragazzi lottano per obiettivi che proprio non comprendo, non è facile sintonizzarsi sul loro linguaggio. Pensi che alcune studentesse, per aderire al movimento Free the Nipple , avevano paventato l'idea di presentarsi tutte in classe senza reggiseno e in maglietta bianca. A me non sta bene, le battaglie per il reggiseno le trovo anacronistiche: la libertà, quella vera, è un'altra cosa».
Quando domani riaprirà la scuola, cosa dirà ai suoi studenti?
«Nulla. Starò ad ascoltarli, mi sforzerò ancora una volta di provare a capirli. Lo so che non è facile vivere e cercare la felicità. Soprattutto quando hai 16 anni e pensi che tu e gli adulti, compresa la tua preside, parlate lingue diverse».
maria rosa puleo protesta degli studenti del liceo fogazzaro di vicenza contro la preside