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    PARLA PANETTA. E SEMBRA DI SENTIRE LA MELONI – IL PRESIDENTE IN PECTORE DI BANKITALIA (S'INSEDIERÀ IL 1° NOVEMBRE), NEL SUO ULTIMO IMPORTANTE INTERVENTO DA MEMBRO DEL BOARD BCE, CHIEDE CHE IL PATTO DI STABILITÀ NON SIA UNA GABBIA RIGIDA PER GLI STATI: “BISOGNA INTRODURRE SUFFICIENTE FLESSIBILITÀ NELLA GOVERNANCE” – E' QUELLO CHE SOSTIENE IL GOVERNO ITALIANO, IN CONTRAPPOSIZIONE AI FALCHI TEDESCHI – LA CRITICA A BRUXELLES E A FRANCOFORTE: “LE POLITICHE DI BILANCIO SONO STATE SPESSO CONTROPRODUCENTI”


     
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    Estratto dell’articolo di Eugenio Occorsio per “la Repubblica”

     

    fabio panetta fabio panetta

    «L’interazione fra politica monetaria e misure fiscali (di finanza pubblica, ndr) non deve seguire regole rigide e predeterminate. Quest’interazione deve dipendere dallo stato dell’economia, di cui bisogna tener conto introducendo sufficiente flessibilità nella governance». Più chiaro di così, Fabio Panetta non poteva essere.

     

    Il governatore in pectore della Banca d’Italia (s’insedierà il 1° novembre) ha colto l’occasione dell’ultimo importante intervento da membro del board Bce, per sottolineare la necessità che il Patto di Stabilità prossimo venturo non sia una rigida gabbia per gli Stati ma assicuri specifiche garanzie con un approccio «Paese per Paese».

     

    E chissà se è un caso che il suo speech sia stato pronunciato nelle stesse ore in cui il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier era a colloquio al Quirinale col suo «vecchio amico», come l’ha definito lui stesso, Sergio Mattarella. La Germania, com’è noto, insiste invece con un formato «uguale per tutti», e il confronto è aperto.

     

    FABIO PANETTA CHRISTINE LAGARDE FABIO PANETTA CHRISTINE LAGARDE

    Panetta, con un rimarchevole sfoggio di sincerità, ha ammesso gli errori del passato, raccomandando sia le autorità di Bruxelles che quelle di Francoforte, di non caderci di nuovo. «Le politiche di bilancio sono state spesso procicliche (nel linguaggio degli economisti significa “controproducenti”, ndr) tanto che nella fase pre-pandemica avevamo accumulato un significativo ritardo negli investimenti che aveva minato il nostro potenziale economico: avevamo pagato un pesante prezzo in termini di crescita debole, alta disoccupazione, deterioramento delle condizioni di bilancio. E le politiche macroeconomiche avevano lavorato a volte una contro l’altra».

     

    IGNAZIO VISCO FABIO PANETTA IGNAZIO VISCO FABIO PANETTA

    La risposta alla pandemia è stata invece differente: come d’incanto, la Bce e la Commissione hanno lavorato di conserva, l’una con il piano straordinario di acquisto di titoli in rafforzamento del quantitative easing, l’altra con il NextGenEu. «Il risultato — ha detto Panetta — è stata una ripresa quasi completa, il crollo da record della disoccupazione, il ritorno del debito su una china discendente dopo i maxi-aumenti del 2020».

     

    Proprio questa capacità di lavorare in sinergia va ora valorizzata in sede di rinnovo del Patto di Stabilità: «Dobbiamo interiorizzare le lezioni apprese in quest’esperienza per impostare la nuova governance. Assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche è come bilanciare un’altalena, con il debito da una parte e la crescita dall’altra: per raggiungere l’equilibrio, la politica economica deve coniugare stabilità dei prezzi e crescita potenziale, basandosi su misure economicamente efficienti e politicamente sostenibili».

    fabio panetta foto di bacco fabio panetta foto di bacco

     

    Panetta ha aggiunto un altro tassello: i risultati non saranno raggiunti senza una permanente capacità fiscale nell’euro area. Alias, un bilancio comunitario in grado di ripetere l’esperienza del NextGenEu.

    fabio panetta e christine lagarde fabio panetta e christine lagarde fabio panetta 11 fabio panetta 11 il banchiere fabio panetta il banchiere fabio panetta

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