1 - SVEGLIATA DALLE URLA DEL FIGLIO DI GRILLO
Tommaso Fregatti Matteo Indice per "la Stampa"
CIRO GRILLO
Quella notte fu svegliata «tre volte», in un caso dalle urla di Ciro Grillo, insofferente perché un altro era con la sua amica. Provò a consolare Silvia che le disse piangendo d'essere stata violentata, «era sconvolta, non sapeva più dove si trovava e si chiuse», ma a due settimane dai fatti si videro per parlare. E svela che il gruppo dei ragazzi genovesi propose di usare droga.
Roberta, 21 anni il prossimo agosto, era nell'appartamento di Porto Cervo il 17 luglio 2019 dove in quattro - il figlio di Beppe Grillo, Ciro, e poi Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia - secondo i pm di Tempio Pausania hanno stuprato la sua coetanea Silvia, e i primi tre abusato della stessa Roberta scattandosi una foto hard davanti al suo volto, mentre lei dormiva. Il resoconto ai carabinieri è uno degli elementi cardine per ricostruire la sequenza.
CIRO GRILLO - LA VILLETTA DI CALA DI VOLPE DOVE SI SAREBBE CONSUMATO LO STUPRO
I genovesi, spiega, le raggiungono al Billionaire «verso l'1.30 l'organizzatore della serata era Ciro Grillo, il figlio di Beppe: si vantava di avere contatti con il personale del locale Nel privé ci hanno portato due bottiglie di champagne e due di Vodka, abbiamo bevuto tutti Mentre ero in pista ho visto Ciro e Silvia che si baciavano su un divanetto Silvia si staccava e mi è sembrato che non corrispondesse l'interesse a fine serata Ciro ci proponeva di fermarci a dormire a casa sua, con gli altri. Io non ero molto convinta ma quando Silvia mi ha proposto di andare ho acconsentito, mi diceva di non preoccuparmi». Arrivano a casa Grillo «e Corsiglia cercava molto di avvicinarsi a Silvia ci hanno offerto alcolici ma non abbiamo accettato».
FRANCESCO CORSIGLIA
Dopo aver mangiato pasta Silvia e gli altri ragazzi spariscono dalla veranda: «Alle 6-6.30 decidevo di andare a dormire sul divano». In un altro passaggio illumina una circostanza finora inedita: «Io e Silvia non abbiamo usato droghe ma quando eravamo a casa ci proponevano di fumare marijuana si chiedevano l'un l'altro dove l'avessero messa».
Poco prima che Roberta dormisse, e mentre dormiva, si consumano secondo la denuncia di Silvia le violenze. Inizialmente compiute da Corsiglia, che tenta di abusarne in camera e poi la stupra sotto la doccia (lui ribadisce che la studentessa era consenziente). Quindi sono gli altri tre, insiste Silvia, a violentarla in gruppo. E però Roberta non ha sempre dormito.
LE TAPPE DELLA NOTTATA DEL PRESUNTO STUPRO DI GRUPPO
«Una volta mi sono svegliata e sentivo Ciro che urlava era arrabbiato perché Silvia era con un altro. Diceva: «Me la sono portata a casa perché me la volevo sc e invece lo sta facendo lui» poi, mentre dormivo, si è avvicinato e mi ha chiesto se volessi andare in camera con lui, ho detto di no. A un certo punto Silvia era accovacciata accanto a me, in accappatoio e piangeva. Le chiedevo cos' era successo, non rispondeva. È arrivato uno dei ragazzi, chiedeva se era tutto a posto e lei gli volgeva le spalle si è allontanata, saranno state le 8.30 tra le 12.30 e le 13 mi sono svegliata e sono andata a cercarla. Era in un letto singolo, nuda, confusa, aveva tutto il trucco colato si guardava intorno come se non riuscisse a capire dove fosse ha detto: «Mi hanno violentata tutti».
ciro grillo intercettato da non e' l'arena 2
La descrive «evasiva e turbata» nei giorni successivi, finché non s'incontrano in un bar di Milano l'1 agosto. «Mi ha detto che aveva parlato di quella sera con sua madre e stava prendendo provvedimenti». Infine le chiedono di spiegare se Silvia le avesse mai parlato di episodi per certi aspetti simili. «L'anno prima era in campeggio con la scuola, in Norvegia, aveva dormito in tenda con un compagno. Si era svegliata all'improvviso perché lui le era saltato addosso e aveva avuto un rapporto con lei e contro la sua volontà».
CIRO GRILLO
2 - IL FIGLIO DI GRILLO E I SUOI AMICI SARANNO INTERROGATI DI NUOVO
Tiziana Lapelosa per "Libero quotidiano"
Se per Ciro Grillo e compagni ci sarà una richiesta di rinvio a giudizio, o se la loro vicenda si concluderà con una archiviazione, la procura di Tempio Pausania lo deciderà entro la fine del mese. Quel che potrebbe cambiare, invece, entro i prossimi venti giorni, è la possibilità di un nuovo interrogatorio a carico del figlio del comico-politico e dei suoi amici, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, accusati di aver violentato una studentessa italo-norvegese la notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019, nella casa del fondatore del Movimento 5 Stelle a Porto Cervo, dopo una serata trascorsa al Billionaire.
VITTORIO LAURIA
Dopo essere stati ascoltati nelle scorse settimane e aver chiarito i dubbi dei pm, se interrogare ancora i quattro amici su quella serata della quale la ragazza che dice di essere stata stuprata ha raccontato moltissimi particolari, lo decideranno i legali difensori dei giovani, che sono Sandro Vaccaro, Romano Raimondo, Gennaro Velle, Ernesto Monteverde e Mariano Mameli.
Lunedì scorso, la procura di Tempio Pausania, guidata dal procuratore Gregorio Capasso che con il pm Laura Bassani coordina le indagini, ha depositato un secondo avviso di conclusione delle indagini. Rimasta invariata l'accusa di violenza sessuale di gruppo, è stato modificato il capo di imputazione che riguarda la fotografia scattata da tre ragazzi con i genitali appoggiati sul viso dell' amica della vittima, mentre dormiva.
In pratica sono state chiarite le responsabilità individuali di alcuni degli indagati che nella prima chiusura dell'inchiesta non erano limpide. In alcune foto, infatti, non si vedeva bene il volto dei ragazzi coinvolti, ma dopo gli interrogatori è risultato che si tratta di Lauria, Grillo e Capetta e, quindi, di una seconda violenza sessuale. Il tutto mentre i quattro amici continuano a dirsi innocenti e a parlare di rapporti «consenzienti».
EDOARDO CAPITTA
Ed è contro la ragazza che dormiva che si scaglia la madre della vittima. Nei verbali del racconto fatto ai carabinieri e pubblicati dal quotidiano La Verità, S., la ragazza italo-norvegese, dice di averle chiesto aiuto. «S. era andata piangendo dall' amica, che ancora dormiva e le aveva chiesto di andare via perché nel frattempo era stata violentata. L'amica», dice la madre, «confusa aveva alzato le spalle senza dire nulla e si era rimessa a dormire. R. è stata spesso a casa nostra e anche S. è stata sovente sua ospite, per quello che so non aveva un rapporto trasparente con la madre, ha un carattere molto forte, dominante anche su mia figlia che è una persona più genuina».
FRANCESCO CORSIGLIA
Il giorno dopo le due amiche lasciano la casa del presunto stupro e tornano al B&b chele ospitava. «S. mi ha detto che ha comprato la pillola del giorno dopo in farmacia, non so dire se con R., e mi ha detto che stava male e che avvertiva dolori fisici alle parti intime, alla testa, alla bocca e alle gambe. Stava molto male», si legge nei verbali. Quandoil 19luglioigenitori di S. arrivano in Sardegna, trovano la figlia con la febbre, strana. La madre capisce che qualcosa non va ma fa fatica a far parlare la figlia.
«Appena l’abbiamo vista ci siamo però resi conto che le sue condizioni erano pietose, tremava come in preda alle convulsioni». Viene curata con antipiretici e stracci bagnati. Rientrati a Milano, la verità di S. verrà fuori. «R. le aveva poi fatto promettere di concordare la versione del racconto della serata, temendo la reazione di sua madre, accordandosi per dire che erano state in discoteca, ma che erano rientrare a dormire nel b&b nelle prime ore del mattino, senza fare alcun cenno alla violenza sessuale». S., invece, si è fatta coraggio e ha parlato. Il resto è noto.
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