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    “NON È MAI ESISTITA NESSUNA RELAZIONE” – PARLA SABRINA QUARESIMA, PRESIDE DEL LICEO MONTALE, SOSPETTATA DI AVER AVUTO UNA RELAZIONE CON UNO STUDENTE: MI RAMMARICO DI NON ESSERE STATA PIÙ CAUTA. MA NEI MESSAGGI NON C'ERA NESSUNA FORMA DI PRIVILEGIO NEI CONFRONTI DI QUESTO RAGAZZO. NON PENSAVO CI FOSSE QUALCOSA DI EQUIVOCO O DI STRANO – HO COMMESSO QUALCHE LEGGEREZZA? ASSOLUTAMENTE NO. MA COME SI FA A NON AVERE SIMPATIA PER CHI TI STA AIUTANDO COME FACEVA LUI, IN UN PERIODO COSÌ DURO? HO SEMPRE RISPETTATO IL MIO RUOLO E L'AMBIENTE SCOLASTICO”


     
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    Valentina Santarpia per il “Corriere della Sera”

     

    Sabrina Quaresima Sabrina Quaresima

    Si sente «discriminata», vittima «di una gogna mediatica» e si chiede ogni giorno «il perché di tanta cattiveria»: Sabrina Quaresima, 49 anni, dirigente del liceo Montale, accetta di parlare nuovamente con il Corriere dopo il clamore sollevato dalla presunta relazione con uno studente 19enne. Un lungo sfogo, che termina con un pianto liberatorio. Accanto a lei c'è il marito, che l'ha sempre sostenuta: la abbraccia e la conforta.

     

    Il suo volto e il suo nome in questi giorni sono stati su tutti i giornali. Cosa ne pensa?

    «Penso che sia stato assolutamente discriminatorio e totalmente sbilanciato, una sovraesposizione della mia immagine che mi spiego soltanto pensando che forse qualcuno avrà fornito informazioni ai giornali, forse lo stesso studente. C'è stato anche un atteggiamento maschilista: la donna, professionista, viene messa alla berlina».

    SABRINA QUARESIMA SABRINA QUARESIMA

     

    Com' è stata la settimana?

    «È stata durissima, sconvolgente, mi ha messo a dura prova, è stato difficilissimo dormire e alzarmi tutti i giorni per andare a scuola a fare il mio dovere. Mi ha colpito il male fatto alla mia famiglia: io purtroppo non ho figli, ma se li avessi avuti si sarebbero trovati al centro dell'attenzione, in un turbinio sulla loro madre, non so quali potevano essere le conseguenze. C'è stata un'esposizione mediatica becera e incomprensibile».

     

    Come gestisce il rapporto con l'ex vicepreside?

    «I problemi con lui risalgono al mio insediamento. I miei tentativi di organizzare il lavoro in maniera efficiente si scontravano con i suoi modi veementi e aggressivi. Da novembre volevo sollevarlo dall'incarico. Sono stata cauta perché temevo di avere problemi».

     

    sabrina quaresima sabrina quaresima

    Molti collegano il defenestramento alle voci sulla presunta relazione: è così?

    «Non c'è alcuna correlazione, con il professor Botticelli c'è sempre stata, sin dall'inizio, grande difficoltà di collaborazione».

     

    Com' è andato il colloquio con l'ispettrice?

    «È stato condotto con molta professionalità e sensibilità, ma estenuante: è durato dieci ore e mezza».

     

    Avete parlato anche delle chat che hanno amplificato le voci?

    SABRINA QUARESIMA e il vicepreside rimosso SABRINA QUARESIMA e il vicepreside rimosso

    «Ho risposto a tutte le domande, cercando di ricostruire quello che è successo. Il ragazzo l'ho conosciuto in quanto rappresentante in surroga, e si è subito messo a disposizione. Un aiuto prezioso nel periodo dell'occupazione, quando ha dimostrato di voler collaborare con la presidenza. Ma temevo che si inimicasse i compagni».

     

    I messaggi che vi siete scambiati in quel periodo erano affettuosi?

    «Io vengo da un'esperienza come educatrice al Convitto nazionale dove ero abituata a un'interazione più vicina, più tranquilla. Ora mi rammarico di non essere stata più cauta.

    Ma nei messaggi non c'era nessuna forma di privilegio nei confronti di questo ragazzo. Non pensavo ci fosse qualcosa di equivoco o di strano».

     

    Crede di aver commesso qualche leggerezza nel rapporto con lui?

    «Assolutamente nessuna leggerezza. Ma come si fa a non avere simpatia per chi ti sta aiutando come faceva lui, in un periodo così duro?».

     

    sabrina quaresima sabrina quaresima

    Allora si sarebbe inventato tutto, nel raccontare agli amici che aveva avuto una tresca con lei?

    «Non lo so cosa è passato nella testa dello studente, so solo che non è mai esistita nessuna relazione».

     

    Se tornasse indietro, c'è qualcosa che cambierebbe?

    «Sicuramente gli chiederei di essere meno attivo nella sua collaborazione, prendendo un po' le distanze».

     

    C'è qualcos' altro che si rimprovera?

    «No, anche nei modi e nell'abbigliamento, magari con un tocco di originalità, ho sempre rispettato il mio ruolo e l'ambiente scolastico».

     

    Se lo studente volesse parlare con lei?

    «La mia porta è sempre aperta. Sarebbe un confronto difficile, ma ritengo mio dovere ricordare a me stessa che io sono una persona adulta e che questo ragazzo - anche se brillante e con ottimi voti - è pur sempre un giovane di quasi 19 anni».

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