Giuseppe Guastella per corriere.it - Estratti
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Quando venerdì prossimo Matteo Salvini busserà alla porta della villetta di Ameglia, Giovanni Toti sarà arrivato al 73° giorno di arresti domiciliari. «Parleremo di futuro», ha già annunciato il vice premier.
Il futuro politico della Liguria, alle prese con investimenti in opere pubbliche per miliardi di euro, e quello del governatore (sospeso) sono e saranno inevitabilmente condizionati dall’inchiesta che vede accusato Toti di corruzione, falso e voto di scambio.
Ieri il gip Paola Faggioni ha autorizzato Toti a incontrare Salvini nella sua villetta in provincia di La Spezia dove sta ai domiciliari, tre giorni dopo che la Procura guidata da Nicola Piacente ha dato parere favorevole alla richiesta presentata dal legale del governatore, l’avvocato Stefano Savi.
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Venerdì in casa Toti l’atmosfera non sarà la stessa dell’ultima volta che i due si sono visti a Genova, era il 4 marzo, quando in pompa magna diedero il via ufficiale ai lavori per il tunnel sub portuale e firmarono in Prefettura un protocollo sulla legalità, mentre fuori si svolgeva una manifestazione di studenti.
Il sostegno dal ministro dopo l'arresto
Salvini ha espresso in più occasioni e con decisione la sua solidarietà a Toti dopo l’arresto. L’ha fatto anche lunedì scorso da Genova, dove si trovava per un evento del suo ministero delle Infrastrutture proprio sulle grandi opere, quando ha detto che per lui è «strano tenere agli arresti per mesi un governatore eletto e stimato dai cittadini e che tanto ha fatto per la sua terra. Di solito in carcere ci si va dopo una condanna e un processo, non prima», per poi mettere in chiaro che di elezioni non si parla.
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Toti ha sempre escluso le dimissioni, e l’avvocato Savi ha ripetuto che ogni decisione sul futuro della giunta sarà presa dopo che il suo assistito si sarà confrontato con i suoi collaboratori e con le componenti della maggioranza a livello locale e nazionale. Cosa che il gip gli ha consentito di fare anche dai domiciliari autorizzandolo a una serie di incontri con un provvedimento che non ha precedenti. Questa decisione è stata «approvata» dal Tribunale del riesame che, nonostante abbia negato a Giovanni Toti la revoca dei domiciliari con una ordinanza durissima in cui ribadisce che c’è il rischio concreto che possa reiterare i reati di cui è accusato, ha dato il via libera a «incontri di schietta finalità politica». E così venerdì il governatore potrà incontrare il ministro della Repubblica Matteo Salvini e, ancora una volta, gli assessori Giacomo Giampedrone (oggi) e Marco Scajola (sabato).
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Il giudice, invece, ha detto no ai parlamentari liguri dei 5 Stelle Luca Pirondini e Roberto Traversi che avevano chiesto di potersi presentare a casa Toti per invitarlo di persona a farsi da parte dimettendosi. Come è accaduto per tutti gli altri, anche questo incontro, infatti, doveva essere richiesto dall’indagato.
L’argomento dimissioni è stato riproposto ieri in consiglio regionale dai consiglieri della minoranza con una lettera che la maggioranza, con una votazione, ha impedito venisse letta in aula. Ne è scaturito uno scontro tra i banchi che ha portato alla sospensione dei lavori dell’assemblea mentre l’opposizione innalzava cartelli con scritto «Elezioni subito».
Le dimissioni di Toti e il conseguente ritorno alle urne è il tema della manifestazione di domani a Genova alla quale dovrebbero partecipare la segretaria del Pd Elly Schlein e i leader di M5S Giuseppe Conte e di Alleanza verdi e sinistra Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni.
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