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    GIANT PHARMA – PARTE LA JOINT-BENTURE TRA “GLAXOSMITHKLINE” E “PFIZER”: L’OPERAZIONE CREA IL PIÙ GRANDE FORNITORE AL MONDO DI FARMACI DA BANCO E LARGO CONSUMO, CON UN FATTURATO COMPLESSIVO DI 12,7 MILIARDI – L’INTESA SARÀ CONCLUSA ENTRO LA SECONDA METÀ DEL 2019, GSK AVRÀ IL 68% DELLA NUOVA ENTITÀ – PFIZER SI ERA RESA CONTO DI ESSERE TROPPO PICCOLA PER COMPETERE E CERCAVA UN COMPRATORE DA PIÙ DI UN ANNO


     
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    Luigi Grassia per “la Stampa”

     

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    Nel settore farmaceutico, che a livello mondiale è già fra i più solidi dal punto di vista industriale e finanziario, nasce un nuovo gigante, che punta a una redditività anche maggiore: parte la joint-venture tra la britannica GlaxoSmithKline e la statunitense Pfizer nel segmento dei farmaci da banco e prodotti di largo consumo. L' operazione crea il più grande fornitore al mondo di farmaci da banco, dotato di marchi come Sensodyne, Voltaren, Panadol, Advil, con un fatturato complessivo di 12,7 miliardi di dollari e una quota di mercato mondiale del 7,3 per cento, nettamente davanti ai concorrenti Johnson & Johnson, Sanofi e Bayer che singolarmente detengono una quota di mercato attorno al 4%.

     

    Gsk avrà una quota di controllo del 68 per cento nella nuova entità e ha in programma di quotarla in Borsa nel giro di tre anni. L' intesa dovrebbe concludersi entro la seconda metà del 2019 e secondo quanto ha spiegato GlaxoSmithKline spiana la strada allo spin-off in due società, una con un focus su farmaci e vaccini e l' altra sul segmento «consumer health».

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    Spiega, l' amministratore delegato di Gsk, Emma Walmsley; «Il nostro obiettivo ultimo è creare due grandi società internazionali con sede nel Regno Unito, ben capitalizzate e ciascuna ben posizionata per offrire i migliori ritorni agli azionisti e benefici significativi a pazienti e consumatori.Naturalmente - aggiunge la Walmsley, citata dal Financial Times - ci sarà un impatto sui posti di lavoro» (leggi: taglio di doppioni a seguito delle sinergie) «ma in una ottica di lungo termine credo che dovremmo essere ottimisti circa le opportunità di crescita, anche occupazionale, che comporterà questa operazione».

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    Arrivata al timone di GlaxoSmithKline solo diciotto mesi fa, Emma Walmsley si è mossa sul mercato con decisione e rapidità per rivoluzionare il colosso britannico nato dalla fusione di Glaxo Wellcome e SmithKline Beecham nel dicembre del 2000. All' inizio di quest' anno Gsk ha rilevato per 13 miliardi di dollari la partecipazione del 36,5 per cento detenuta da Novartis nella joint venture nel settore «consumer healthcare», mentre a inizio dicembre ha acquisito per 5,1 miliardi di dollari la casa farmaceutica statunitense Tesaro, specializzata in terapie antitumorali.

    Nel mezzo ha venduto la divisione della «nutraceutica» (cioè la farmaceutica applicata alla nutrizione) a una sussidiaria di Unilever per 3,3 miliardi di dollari.

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    L' accordo permette a Pfizer di uscire dal settore dei farmaci da banco dopo aver cercato un compratore per oltre un anno. L' azienda a stelle e strisce, secondo quanto spiegano gli analisti, si era resa conto di essere troppo piccola per competere da sola in questo particolare settore. a livello mondiale.

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