Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco per “la Repubblica”
ELLY SCHLEIN GIUSEPPE CONTE
Una raccolta firme sul salario minimo. Formato campo largo (ma guai a chiamarlo così, a sentire Giuseppe Conte e Carlo Calenda). Però la mossa è unitaria: Pd, M5S, Azione, l’alleanza Verdi e Sinistra, +Europa. Tutti insieme per incalzare la premier Giorgia Meloni, che per ora sulla proposta di legge delle opposizioni – firmata da tutti, tranne Matteo Renzi – traccheggia e resta in silenzio. La petizione, secondo gli scambi di queste ore fra i vari leader di partito ed Elly Schlein, dovrebbe viaggiare sul binario classico, per queste operazioni: la piattaforma Change.org. Per chiedere che venga approvata la paga minima da 9 euro l’ora.
CARLO CALENDA 2
A promuovere la sottoscrizione […] dovrebbero essere appunto tutte le forze di opposizione, da Calenda a Conte. Il segretario di Azione una settimana fa, subito dopo l’accordo con dem e 5 Stelle, ha scritto direttamente alla premier, chiedendole di ricevere le opposizioni per discuterne. Ma da Palazzo Chigi, almeno per il momento, non è arrivata mezza replica, nemmeno un Whatsapp, mentre da FdI è partito l’ordine di scuderia: il salario minimo per legge non serve. Lo stesso ha ripetuto la ministra azzurra del Lavoro, Marina Elvira Calderone.
ELLY SCHLEIN SBIRCIA NEL TELEFONO DI GIUSEPPE CONTE
Ma l’opposizione non ha intenzione di mollare la presa. Schlein batte sul chiodo praticamente tutti i giorni. Anche ieri, ospite di Metropolis , il talk web del gruppo Gedi, è tornata alla carica: «Ci sono 3-4 milioni di lavoratori poveri, ma il governo ne nega addirittura l’esistenza». Altro che «massimalista», dice Schlein […] L’obiettivo è chiaro: provare a colpire Meloni non solo sulle inchieste e le uscite sguaiate della sua tribù, ma portarla sul terreno dello scontento sociale. […]