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    FRANCESCHINI NON VUOLE LE LISTE DI INGROIA IN CAMPANIA, SICILIA E LOMBARDIA E GLI ARANCIONI GLI RISPONDONO ‘STICAZZI: “RITIRATEVI VOI, NOI SIAMO IN CAMPO” - PASSERA FA SALTARE IL PIANO CALDORO-CISL PER PORTARE L’AMMIRAGLIO DOMENICO PICONE ALLA GUIDA DELL’AUTORITA’ PORTUALE DI NAPOLI, CHE DOVRÀ GESTIRE 300 MLN € DI FONDI EUROPEI E ALTRETTANTI DI INVESTIMENTI PRIVATI…


     
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    Carlo Tarallo per Dagospia

    1- Resistere o desistere? Resistere! Arriva dal quartier generale arancione di Luigi De Magistris a Napoli la risposta a Su-Dario Franceschini, che stamattina, in un'intervista all'Unità, ha ammesso di "sperare che Ingroia e Orlando rinuncino a presentare la loro lista almeno in Campania, Sicilia e Lombardia". In queste tre regioni, infatti, "Rivoluzione Civile" di Antonio Ingroia rischia di rosicchiare molti elettori alla coalizione Bersani-Vendola, e potrebbe risultare determinante per far andare Culatello "sotto" a Palazzo Madama.

    DARIO FRANCESCHINIDARIO FRANCESCHINI

    GLI ARANCIONI: "FRANCESCHINI PENSI A UN PASSO INDIETRO DEL PD..."
    E allora? Si desiste? Macchè: "La moral suasion - replica a Dago un "orange" di rito gigginiano - di Diliberto o di qualcuno dell'Idv verso Franceschini e viceversa non darà frutti. Farebbero bene a impegnarsi nella campagna elettorale piuttosto che giochicchiare di pretattica. Comunque, visti i candidati, sarebbe il caso che il Pd facesse un passo indietro per dire: non siamo ancora pronti, al Sud soprattutto quelle di Bersani sono liste di compromesso fra correnti..."

    LUIGI DE MAGISTRISLUIGI DE MAGISTRIS

    2-PORTO DI NAPOLI: PASSERA LASCIA CALDORO E BONANNI A BOCCA ASCIUTTA
    Ma come cambiano i tempi! Il primo risultato concreto (mezzo miliardo di euro in ballo) dell'addio di Corrado Passera ai Montisti è lo stop alla nomina del nuovo presidente dell'Autorità Portuale di Napoli, ente destinatario di circa 300 milioni di fondi europei, ai quali ai aggiungeranno (si calcola) altrettanti di investimenti privati. Lo schema era: proposta di Passera, ok di Caldoro e via libera a Domenico Picone, ex comandante della Capitaneria di Porto, sponsorizzato dalla Cisl. Ma qualcosa sarebbe andato storto.

    Oliviero DiLibertoOliviero DiLiberto

    CHI MANDA PICONE?
    Il prossimo 4 febbraio scade il mandato dell'attuale presidente, l'Ammiraglio Luciano Dassatti. Per la sua successione ci sono in campo quattro nomi tra i quali il ministro dei Trasporti, d'intesa col Presidente della Regione, deve scegliere. Sono indicati da Provincia di Napoli (Riccardo Villari); Camera di Commercio (Domenico Picone); Comune di Castellammare di Stabia (Luigi Bobbio) e Comune di Napoli (Dario Scalella).

    Quando è scattata la corsa, settimane fa, nessuno pensava alle elezioni anticipate. Ma ora il quadro è cambiato, e la manovra dietro le quinte che stava per portare l'Ammiraglio Domenico Picone, fino a due giorni fa Comandante della Capitaneria di Porto di Napoli, sulla poltrona più ambita del momento può naufragare. Chi manda Picone?

    Corrado PasseraCorrado Passera

    LA STEL-LINA PIU' LUCCI-CANTE
    Lo sponsor più importante dell'Ammiraglio Picone sarebbe il segretario regionale della Cisl Lina Lucci. Chi? Lei! La stel-Lina più Luccicante, del politik-sindacalismo napoletano, equivicina al montismo cislino e a Stefano Caldoro (qualcuno la definisce la "vera vicepresidente della Regione", onnipresente sui giornali locali con interviste e commenti.

    STEFANO CALDORO E LUIGI DE MAGISTRISSTEFANO CALDORO E LUIGI DE MAGISTRIS

    LO STOP DI PASSERA
    Ma non tutte le ciambelle (di salvataggio) riescono col buco! Passera, ormai in freddo con gli ex amici centristi, avrebbe infatti deciso di lasciare la nomina al successore senza forzare la mano attirandosi critiche, accuse di "blitz" e veleni, oltretutto su proposte "non entusiasmanti" secondo gli addetti ai livori impasserati. Ne sarà felice soprattutto il Pd, non rappresentato in nessuno dei papabili e fin dal primo momento scettico su nomi, tempi e procedure. E la partita si è riaperta...

     

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