Lavinia Farnese per http://www.vanityfair.it/people/italia/16/02/18/patty-pravo-canzone-sanremo-twitter-reazioni-foto
VANITY FAIR
“Su, apriamo una bottiglia, la più fredda”. Sanremo, fine serata nella suite di Patty Pravo. Si beve. Lei su un divano bianco. C’è un pianoforte nell’angolo, una luce calda, uno specchio antico in cui si guarda mentre fuma. Qualche collaboratore intorno si affretta per esaudire diktat cortesi: stapparle lo champagne, darle altre sigarette, allungarle una penna con cui sgasare le bollicine nel bicchiere. Qui al festival, per anagrafe e statura, la volevano come super-ospite («risposi che per un medley non mi sarei mossa, per una canzone nuova in gara sì»).
Così, è ritornata al Teatro Ariston per la nona volta, dopo la prima nel 1970 e quelle nel mezzo in cui è stata accusata di plagio, ha dato forfait all’ultimo, ha toccato il fondo dei voti possibili e non ha mai vinto, almeno lì per lì («E dimmi che non vuoi morire arrivò ottava, ma è rimasta nella storia»).
patty pravo col nido in testa
Nelle premesse, stavolta non avrebbe dovuto far paura alle generazioni di cantanti più favorite al televoto. Invece, proprio al televoto, Cieli immensi si piazza terza, e poi sesta nella classifica generale, facendole portare a casa («metaforicamente, perché io i trofei li regalo, non stanno bene con l’arredamento») anche il premio della critica Mia Martini.
RICCARDO FOGLI E PATTY PRAVO
Sveglia «la mattina all’una», caffè «con la moka di Roma», spremuta di mandarini, libro di Rimbaud. I nastrini arcobaleno indossati a favore delle unioni civili, ma «a mo’ di bracciale, leggeri, perché non volevo disturbassero il look».
Dietro le quinte, c’è chi pensa a toglierle all’ultimo la gomma dalla bocca, dopo che proprio a Sanremo nel 2002 fece impallidire in diretta Pippo Baudo quando attaccò un chewing-gum all’asta del microfono.
patti pravo la mummia
Sta qui, con i suoi 67 anni, ma dice di «non avere il senso del tempo»: «Da piccola mi credevo millenaria, e oggi mi fanno notare che è trascorso mezzo secolo da quel Ragazzo triste nata in macchina con Gianni Boncompagni. Io gli dicevo: perché dobbiamo parlare di questo ragazzo triste? Siamo giovani, divertiamoci. Alla lunga ha avuto ragione». Quello stesso Boncompagni oggi va sostenendo che «andrebbe arrestata, lei e quelli che tornano al festival». Che cosa gli risponde? «Sono preoccupata per la sua salute mentale».
Le chiedo cose sparse. Se la ragazza del Piper ripassa mai lì davanti: «Non mi è più successo, non mi è di strada nei consueti 7 chilometri di passeggiata al dì». O se quando guarda le sue foto di allora si manca com’era: «Ringraziando il cielo non vedo gran differenza con ora».
patti pravo
Le chiedo com’è stato incrociare nel backstage del festival Riccardo Fogli, che per lei lasciò i Pooh: «Eravamo di corsa, però ci siamo abbracciati sulle scale». Se ha archiviato quel Pensiero stupendo a cui si è ispirata Gianna Nannini nello scrivere Possiedimi, la traccia più erotica contenuta nell’album di Patty Pravo Eccomi, uscito in questi giorni: «Sono cose che non si possono programmare: nel momento in cui le vuoi non accadono. Devi girare l’angolo, per trovare la persona con cui perderti in un letto». Quella persona è nei dintorni? «Neanche l’angolo».
patti pravo
Le chiedo di Carlo Conti («positivo, delizioso »), Madalina Ghenea («non so chi sia»), Virginia Raffaele («neppure. Se è quella delle imitazioni, figa»), Gabriel Garko («sui giornali non mi faceva simpatia, ma da vicino mi pare un ragazzo a posto»). Se ha ancora intenzione di realizzare il sogno del nonno, e diventare direttrice d’orchestra: «Dovrei studiare: mi piacerebbe chiudere la carriera da Vessicchia». Le chiedo, infine, se abbia voglia di commentare qualche tweet postato durante le sue esibizioni.
Patty Pravo ha un ananas in testa. Dovrebbe licenziare il suo parrucchiere.
patty pravo come padre pio sanremo2016
«L’acconciatura era un omaggio a David Bowie. Ma un ananas ce lo siamo mangiati veramente, dopo. Era pure buono».
Le mani di Patty Pravo. Meravigliose.
«Le ho piccole, niente di che: è per come si muovono. Ho cominciato con la danza classica a tre anni, certe gestualità rimangono».
La Patty sembra la Versace. O Avatar.
«Preferisco sentirmi un’araba fenice, che rinasce dalle ceneri».
Diva. Non ce la fa ma diva comunque.
«Mi ci chiamano spesso. A me sembra che allontani un po’. O forse fa sognare».
patty pravo sanremo2016
Se continua a rifarsi, potrà partecipare a Sanremo Giovani.
«Non me ne può fregare di meno». E, sulla chirurgia estetica: «Basta sia fatta bene:
a volte incontri in giro certi visi sconvolti».
patty pravo
Patty Pravo torna a Sanremo. Per 5 giorni sarà esposta ai fedeli. «Mi mancava. Ma certi sono malati: mi sono ritrovata perfino un cazzo nudo, postato sul mio profilo. Orribile, peraltro». In passato era diverso: «Avevo difficoltà a essere accettata dagli alberghi perché i fan sfasciavano finestre e porte, pur di raggiungermi, vedermi da vicino, toccarmi». Di sotto, l’aspettano ancora in molti ma nessuno è intenzionato a rompere nulla. Al massimo, cercano di strapparle un selfie, che vale più degli altri. Perché? «È raro: mica si ferma così spesso come le altre a firmare autografi a tutti».
patty pravo PATTY PRAVO PATTY PRAVO