1 - IL GOVERNO CONTRO ATLANTIA "GRAVI COLPE SU ALITALIA"
Paolo Baroni per “la Stampa”
«Il futuro di Alitalia? Se siamo a questo punto è colpa di Atlantia», attacca il ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli. E con la holding della famiglia Benetton sono subito scintille.
AEREO ALITALIA
«Non c' è stata una risposta di mercato per colpa di Atlantia, che ha partecipato fittiziamente a una procedura senza poi voler investire realmente nella compagnia - ha dichiarato il responsabile del Mise a Radio24 -. Questo ha fatto perdere molto tempo e ad oggi non c' è soluzione di mercato».
«Dichiarazioni sorprendenti» ribattono da Atlantia. «Diversamente da quanto riportato in varie dichiarazioni politiche, Atlantia mantiene ferma la disponibilità, già comunicata al termine del cda del 19 novembre, a proseguire, se richiesto, il confronto per l' individuazione del partner industriale e di un "business plan" condiviso, solido e di lungo periodo per un effettivo rilancio di Alitalia». Quindi la società torna a spiegare che «la partecipazione significativa di un primario partner industriale al capitale della nuova società e la definizione di un piano industriale di effettivo rilancio di Alitalia sono stati gli elementi che, sin dall' inizio, Atlantia ha pubblicamente comunicato come essenziali ai fini della partecipazione all' ipotizzato consorzio».
Difficile, a questo punto, arrivare a immaginare che Atlantia possa rientrare nella partita, nonostante il governo abbia spostato al 31 maggio il termine per vendere l' ex compagnia di bandiera. Operazione che ieri, tra l' altro, ha subito uno stop imprevisto, visto che le norme riscritte lunedì dal consiglio dei ministri sul prestito ponte da 400 milioni e sul nuovo mandato ai commissari (a cui viene affidata la ristrutturazione della società) non andranno a sostituire il provvedimento originale ma verranno dirottate sulla legge di Bilancio. Colpa dei malumori delle opposizioni e del rischio di allungare ulteriormente i tempi d' esame del Dl fiscale approdato ieri in aula al Senato.
patuanelli conte
Nell' attesa i sindacati confederali, che contestano l' ipotesi di nuovi tagli, ieri hanno confermato lo sciopero del 13 dicembre, mentre piloti ed assistenti di volo di Anpac, Anpav e Anp raccolti nella Fnta hanno chiesto un incontro urgente con Patuanelli per sollecitare l' avvio immediato della ristrutturazione perché - sostengono - «non c' è più tempo da perdere».
2 - CASO ALITALIA, NUOVO SCONTRO TRA ATLANTIA E PATUANELLI
R. Amo. per “il Messaggero”
Nuovo scontro a distanza tra il ministro Stefano Patuanelli e i vertici di Atlantia. Parlando a Radio 24, ieri il ministro ha precisato che «non c'è stata una risposta di mercato anche per colpa di Atlantia, che ha partecipato ad una procedura senza poi voler evidentemente investire nella compagnia: questo ha fatto perdere molto tempo. La nuova procedura che porterà ad una nuova valutazione delle offerte avrà anche il compito di rivedere il piano di cessione, cercando di riorganizzare e proporre risparmi che si possono ottenere, con una gestione più accurata ed un mandato più chiaro», ha aggiunto il ministro.
roberto tomasi
Immediata la replica di Altantia che in una nota definisce «sorprendenti dichiarazioni del ministro Patuanelli», secondo cui Atlantia avrebbe partecipato «fittiziamente» alla procedura per partecipare alla Newco Alitalia. La holding ricorda l'ingente impegno di persone e risorse messe in campo allo scopo. «La partecipazione significativa di un primario partner industriale al capitale della nuova società e la definizione di un piano industriale di effettivo rilancio di Alitalia - scrive Atlantia - sono stati gli elementi che, sin dall'inizio, Atlantia ha pubblicamente comunicato, ed esplicitamente ribadito nella lettera inviata il 2 ottobre scorso al ministro, come essenziali ai fini della partecipazione al consorzio».
STEFANO PALEARI DANIELE DISCEPOLO
Inoltre, diversamente da ciò che si racconta, «Atlantia mantiene ferma la disponibilità a proseguire, se richiesto, il confronto per l'individuazione del partner industriale e di un piano condiviso, solido e di lungo periodo». E d'altro canto, se ora il governo è orientato a chiudere con Lufthansa e certamente merito di Atlantia che fin da subito ha spinto per la compagnia tedesca.
LA GESTIONE
Sia pure implicitamente, anche i tre commissari sembrano aver replicato al ministro che parla della necessità di una «gestione più accurata». Lo hanno fatto snocciolando i dati di preconsuntivo di novembre. E non c'è solo l'incremento dei ricavi del 5% rispetto a novembre 2018 e del 13,7% sullo stesso mese del 2017. Da gennaio a novembre i ricavi da traffico passeggeri «sono cresciuti dell'1,6% rispetto allo stesso periodo del 2018 e dell'8,8% in confronto ai primi 11 mesi del 2017». Ed è in crescita dell'1,5% il numero di viaggiatori rispetto all'identico periodo 2018 (+6,1% su novembre 2017).
ENRICO LAGHI
Merito in particolare dell'intercontinentale, al venticinquesimo mese consecutivo di aumento dei ricavi. Nel dettaglio, l'incremento dei ricavi da lungo raggio è dell'8,9% su novembre 2018 (e del 20,6% sul 2017). Non è poco se si pensa a una crescita senza investimenti, di cui dispongono invece le altre compagnie Ue. Certo, i commissari non hanno messo mano agli esuberi come vorrebbe Lufthansa. Ma se ai tempi di Etihad Alitalia perdeva 2 milioni al giorno, oggi perde 900.000 euro. Non sarà una consolazione, ma è un dato certo per valutare una gestione.