Foto da www.nymag.com e www.style.com
1- DAGOREPORT - AL PARTY DI CARINE NON MANCA "VOGUE"
Carine Roitfeld ha festeggiato il lancio del suo ‘fashion book' semestrale con una serata al Frick Museum nell'Upper East Side. L'evento era sponsorizzato da Mercedes-Benz, e l'ex editor di Vogue Paris ha specificato il dress code: smoking (cravatta nera) per gli uomini, abito lungo per le donne. "E' un po' demodé, ma volevo fare una cosa diversa, più classica. In fondo, sono una nonna ormai".
La figlia di Carina, Julia Restoin-Roitfeld, che indossava un Dolce & Gabbana nero, ha appena avuto una figlia, e si è detta "molto onorata" del fatto che la madre avesse scelto la nascita come tema per il primo numero.
Tra gli italiani, Riccardo Tisci di Givenchy, Renzo Rosso creatore di Diesel, Margherita Missoni, il fotografo Mario Sorrenti. Dopo l'uscita non così pacifica da "Vogue" di Carine Roitfeld, non sorprende l'assenza di Anna Wintour. Secondo molti, la Roitfeld ha mollato di colpo la direzione del mensile francese quando ha capito che non avrebbe mai preso il posto della Wintour.
Vladimir Restoin Roitfeld Carine Roitfeld Christian Restoin Julia Restoin RoitfeldEppure, era pieno di "infiltrati": solo per citare gli italiani, c'erano Anna Dello Russo, editor di Vogue Japan; Giovanna Battaglia, di Vogue Uomo (nonché fidanzata del figlio di Carine, Vladimir Restoin-Roitfeld); Francesco Carrozzini, fotografo e figlio di Franca Sozzani, direttrice di Vogue Italia.
2- DA VOGUE A CR, LA «RINASCITA» DI CARINE
Gianluigi Colin per il "Corriere della Sera"
Il dado è tratto. È ufficialmente nata CR, acronimo che sottintende Carine Roitfeld: un nome, una vera leggenda nello star system della moda. E oggi, anche un marchio scritto in oro e in grandissima dimensione a metà di ben due copertine. La grande sfida editoriale di Carine Roitfeld (in particolare al gruppo Condé Nast e ancor di più alla sua rivale Anna Wintour) è stata dichiarata sabato sera con un party che già nella scelta del luogo e dell'ospite d'onore è una vera dichiarazione d'intenti.
Susan Standen and Style coms Dirk StandenIl luogo? Il più piccolo, aristocratico ed elegante museo degli Stati Uniti, sicuramente uno dei più amati a New York: quello della Frick collection, che si affaccia sulla Fifth Avenue e che ospita quadri di autori come Tiziano, Rembrandt e van Dick. L'ospite? Ryuichi Sakamoto, probabilmente il pianista e compositore più raffinato al mondo che ha suonato con pazienza alcuni suoi pezzi nonostante l'insopportabile brusio di sottofondo della festa. Come dire: la nuova iniziativa editoriale è nel nome della cultura. E, in qualche modo, è davvero così.
Stephen Sumner Glenda Bailey James KaliardosIntanto, non è un mensile ma un semestrale. Non è una rivista, ma, come recita il titolo di presentazione, un «fashion book», un vero «libro» di circa 344 pagine, di cui 80 di inserzionisti. Diffusione: il mondo. Ha una doppia copertina realizzata da Bruce Weber e anche un duplice verso di lettura: da una parte, una ragazza sorridente (l'esplosiva modella e attrice Kate Upton) con tanti pulcini tra le mani, dall'altra, una bambina che tiene in braccio un neonato. A metà, il libro, bisogna girarlo. Una copertina che, a parte il richiamo alla nascita del primo numero, evoca anche la vicenda personale di Carine, diventata nonna solo qualche mese fa (incredibile a dirsi, ammirandola nella sua bellezza dei suoi 58 anni).
Stephen AleschE poi, l'invenzione di un tema portante («La rinascita») e di un nuovo linguaggio fotografico: CR è strutturato come fosse un vero progetto artistico su cui la «curatrice-direttrice» presenta nuovi e conosciuti fotografi/artisti di talento (Nan Goldin, Michael Avedon, Luca Guadagnino, Brigitte Niedermair, Jean Baptiste Mondino, Karl Lagerfeld, Tom Ford, Pierpaolo Ferrari, Sebastian Faena) con uno stile sofisticato e innovativo, meno standardizzato e più immaginifico. Si parla sempre di vestiti, ma con codici nuovi, più vicini ai linguaggi dell'arte e della contemporaneità.
Stephen Gan Carine Roitfeld«È il sogno di una vita migliore perché la moda è fatta per i nostri sogni» scrive la Roitfeld nel suo editoriale di apertura. E aggiunge: «CR è lo spazio per queste fantasie, per i vestiti più incredibili, per le donne più belle catturate dai fotografi più visionari. Noi celebriamo il genio e il potere della moda dei creatori più brillanti anche per le generazioni che verranno».
Una vera «rinascita», dunque: soprattutto dopo le avventure con Vogue e con il gruppo editoriale Condé Nast che l'ha portata a lasciare la direzione di Vogue Francia. Vi ricordate il film Il diavolo veste Prada? Della rivalità tra le due direttrici? Bene, lei è quella francese.
Per la Roitfeld questa avventura è molto più di una qualsiasi operazione editoriale. È la messa in gioco della propria immagine, della sua stessa identità.
Non a caso, infatti, la testata porta il suo nome: una identificazione totale e un messaggio chiaro a tutti: stilisti, inserzionisti, artisti e soprattutto concorrenti. Ai lettori il giudizio finale. Nel frattempo, dalle sale della Frick Collection, da vera regina della moda Carine Roitfeld sembra usare lo stile del Re Sole e dice al mondo: «CR, c'est moi».