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    PD, INDIETRO TUTTA! I RENZINI VENGONO BASTONATI ANCHE IN SICILIA DOVE IL M5S VINCE 5 BALLOTTAGGI - SU 17 CAPOLUOGHI IL CENTROSINISTRA PREVALE IN SETTE IL CENTRODESTRA NE PRENDE OTTO: CHE MAZZATE A VENEZIA, AREZZO E MATERA


     
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    Silvio Buzzanca per “la Repubblica”

     

    VLADIMIRO MIRELLO CRISAFULLI VLADIMIRO MIRELLO CRISAFULLI

    Il giorno dopo, contati sindaci, consiglieri e voti, il Pd si lecca le ferite. Perchè al tondo di domenica si aggiunge quello di ieri in Sicilia. A partire da Enna, dove Mirello Crisafulli, dato come sicuro vincente, è stato sconfitto da Maurizio Di Pietro, arrivato primo con il 51,9 per cento. Ma non è andata meglio a Gela, la città del “governatore” Rosario Crocetta. Il nuovo sindaco è il grillino Domenico Messinese, sostenuto da Ncd che ha battuto il sindaco uscente, il democratico Angelo Fasulo.

     

    Una vittoria importante per i Cinque Stelle che incassano anche il trionfo di Augusta, altro grosso centro siciliano, e a Pietraperzia. Vittorie che si sommano alla conquista di Porto Torres in Sardegna, Quarto in Campania e Venaria Reale in Piemonte. Alla fine nei 78 comuni dove si votava in 29 ha vinto il centrodestra, in 26 il centrosinistra, in 5 i grillini e in 18 si sono affermate delle liste civiche. Nei 17 capoluoghi di provincia andati alle urne, invece, in 8 ha vinto il centrodestra, in 7 il centrosinistra e in 2 delle liste civiche.

    felice casson felice casson

     

    Cinque anni fa il rapporto era 8 al centrosinistra, 7 al centrodestra, un sindaco al centro e uno alle civiche. Dunque i numeri non mostrerebbero una vera e propria sconfitta del Pd. Ma andando a vedere nel dettaglio, caso per caso, si scopre che i numeri nascondono una realtà politica amara. I dem, infatti cedono al centrodestra Venezia, governata sempre da centrosinistra dalla riforma elettorale comunale, Arezzo, patria di Maria Elena Boschi, Matera, fresca capitale europea della cultura per il 2016.

    boschi e casson alla biennale 7558588 boschi e casson alla biennale 7558588

     

    Il partito del premier perde però anche a Fermo e a Nuoro, dove amministrava, sconfitto da due liste civiche. In compenso, il Pd torna al potere a Mantova e Trani e si conferma a Lecco e Macerata. Risultati che gettano però un ombra sull’Italicum e su quel premio alla lista che qualche mese fa sembrava strumento di una facile vittoria del Pd alle politiche.

     

    Adesso, invece, spiega il senatore della minoranza Federico Fornaro, «parrebbe essersi esaurita una capacità attrattiva ai ballottaggi che aveva caratterizzato l’esperienza del centro-sinistra dai tempi dell’Ulivo in poi», Invece, continua Fornaro, «il centro destra e le civiche, al contrario, riescono a catalizzare i consensi di chi sta all’opposizione del Pd: un fenomeno che se si manifestasse nel ballottaggio dell’Italicum produrrebbe effetti devastanti per il Pd».

     

    matteo salvini con felpa matteo salvini con felpa

    Un passaggio di fase che si coglie e si sottolinea nel centrodestra. Dove, a partire da Alfano, si sottolinea come il centrodestra vince dove presenta unito. E mentre Renato Brunetta annuncia la fine del renzismo, Matteo Salvini lancia l’urlo di guerra «cambiare si può, Renzi stiamo arrivando». L’effetto più evidente del voto e il rilancio del confronto fra Salvini e Berlusconi che dovrebbe sfociare in un incontro. Ma i problemi del centrodestra restano . A partire dalla richiesta del leader leghista di guidare il centrodestra. Richiesta che si fa forte del 3,8 pe cento di Forza Italia a Venezia.

     

     

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