Carlo Bertini per "la Stampa"
ZINGARETTI
«Ora basta liti, le primarie per la segreteria saranno a fine 2023, ma non si può continuare così fino alle elezioni amministrative di ottobre, si rischia l' implosione». Se Nicola Zingaretti tira fuori gli artigli, vuol dire che la misura è proprio colma: per esasperare un tipo come lui c' è voluto uno stillicidio di colpi.
Un assedio alla sua leadership da parte dei sindaci ex renziani, Dario Nardella e Giorgio Gori, punte di lancia del vero candidato al vertice, Stefano Bonaccini.
CECILIA D'ELIA
L' ultimo affondo di questa corrente è la pretesa di avere la vicesegreteria, a fianco di Andrea Orlando: contestando la nomina di Cecilia D' Elia, la coordinatrice delle donne Pd, considerata troppo vicina a Zingaretti.
Peccato, dicono dal Nazareno, che gli ex renziani di Base riformista, Lorenzo Guerini e Luca Lotti siano spaccati, «ognuno dei due tifa per una donna diversa nel ruolo di vice». Anche l' area di Matteo Orfini, per bocca di Chiara Gribaudo, chiede le dimissioni di Orlando e una vice con il ruolo di vicaria. Una guerra tra gruppi organizzati. E quindi forse toccherà proprio alla D' Elia essere nominata all' assemblea nazionale del 13-14 marzo.
BARBARA DURSO E NICOLA ZINGARETTI
Nel frattempo però le cose si muoveranno: oggi all' assemblea di Base riformista verrà minacciata la rottura.
«Le cose dette da Zingaretti contro di noi e la notizia che non solo non sostituiscono Orlando, ma gli affiancano una donna del loro gruppo (dopo aver proposto una segreteria collegiale), ci porterà ad uscire dalla maggioranza», prevede un dirigente della "destra" del Pd. Uno strappo nella tela unitaria di Zingaretti, dove tutte le correnti, tranne quella di Orfini, orbitano nella tolda di comando, segreteria e presidenza comprese.
ZINGARETTI BARBARA D URSO
Sarebbe una rottura degli equilibri con un esito scontato: una corsa verso un congresso con tanto di primarie, prima o dopo le amministrative di ottobre. Il segretario vorrebbe stoppare questa deriva. «Ma davvero pensate che possiamo arrivare così fino a ottobre? Con M5s che si sta riorganizzando, con Salvini che usa il potere, ma bombarda il quartier generale? E con Fdi che sta all' opposizione, ma poi alle comunali si uniranno tutti?». Niente da fare.
lorenzo guerini
Appena Zingaretti parla di congresso nel 2023, gli ex renziani gli si scagliano addosso. Non c' è bisogno di vedere cosa diranno di qui all' assemblea del 13 prima di decidere se concedere loro la famosa gestione collegiale ed una carica di vicesegretaria del Pd. E non ci sono solo loro a pungere. «Da marziani fare un congresso ora, ma anche farlo nel 2023», ribatte Orfini. «Zingaretti vinse il congresso promettendo che mai ci sarebbero stati accordi col M5s. L' alleanza emergenziale è stata trasformata in strategica. Una scelta che solo un congresso può fare».
ZINGARETTI MARCUCCI
Il leader è spinto dunque alla resa dei conti dalla sinistra del partito. Goffredo Bettini intima di fermare questo «logoramento» e vuole un chiarimento: ora che i 5stelle saranno guidati da Conte, «bisogna capire cosa deve diventare il Pd in futuro, se parte di un corpaccione centrista o un motore progressista».
luca lotti foto di bacco (1)
Monica Cirinnà, vicina ad Orlando, chiede parità di genere pure dei capigruppo, facendo capire che al Senato si dovrebbe far da parte Andrea Marcucci. L' ipotesi è che venga nominata Anna Rossomando, liberando il ruolo ambito da vicepresidente del Senato. Tutto è in ebollizione, mentre il "governissimo" con la destra è chiamato a fare scelte cruciali per il Paese.
ZINGARETTI RENZI CHIARA GRIBAUDO renzi marcucci guerini CECILIA D'ELIA NICOLA ZINGARETTI ANDREA ORLANDO ZINGARETTI