Estratto dell’articolo di Gianluca Modolo per “la Repubblica”
XI JINPING - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY
Roma, capitale delle trame. Palcoscenico, questa volta, del grande gioco di spie tra le due superpotenze mondiali: Cina e Stati Uniti. È tra i sampietrini della Città Eterna che, accusa ora Pechino, gli americani della Cia avrebbero reclutato un cittadino cinese affinché passasse loro informazioni sensibili sulle forze armate del Dragone.
Una storia dai contorni opachi. Fatta di cene nei ristoranti della capitale, feste, gite fuori porta e serate a teatro a vedere l’opera. E di una promessa di una vita migliore in America. La denuncia arriva dal ministero della Sicurezza di Stato di Pechino. Zeng, data di nascita luglio 1971 (questo finora si sa della sua identità e non viene specificato nemmeno se si tratti di un uomo o di una donna) lavorava per un «gruppo industriale militare» e aveva accesso a «importanti informazioni riservate», spiega il Ministero.
JOE BIDEN AGENTE DELLA CIA - MIDJOURNEY
Che ci faceva in Italia? Era lì «per studio» per conto della sua azienda (che non viene mai nominata). Nel nostro Paese sarebbe entrato/a in confidenza con un funzionario dell’ambasciata statunitense, tale “Seth”. Attraverso cene, gite e serate all’opera - scrive il Ministero in una breve nota - i due «hanno sviluppato una relazione stretta» e Zeng «divenne, gradualmente, psicologicamente dipendente da Seth, che approfittò della situazione per inculcare a Zeng i valori occidentali, facendone vacillare il proprio credo politico».
«Mentre gli scambi tra i due si approfondivano, Seth rivelò a Zeng di essere un membro della base di Roma della Cia. Chiese a Zeng di fornirgli informazioni sensibili sulle forze armate cinesi, promettendo di pagare un’enorme somma di denaro e di aiutare la sua famiglia a emigrare negli Stati Uniti». A quel punto, continua la denuncia del Mss cinese, «Zeng firmò un accordo di spionaggio con gli americani e ricevette un addestramento».
cia servizi segreti usa 3
Finì i suoi studi all’estero e fece ritorno in Cina dove «continuò a incontrarsi segretamente con il personale della Cia molte volte, fornendo una grande quantità di informazioni fondamentali». Contro Zeng sono state adottate «misure coercitive», conclude il Ministero. Tradotto: si trova in detenzione nelle mani dei cinesi.
C’è ancora molto di opaco in questa storia. Non si dice, ad esempio, quando tutto ciò sia avvenuto. Perché Pechino ha deciso di dare la notizia proprio ora? È molto raro che i cinesi nominino direttamente la Cia: di solito il Ministero parla di «agenti stranieri» di «certi Paesi». La risposta sta negli eventi di queste ultime settimane. […]
cia servizi segreti usa 1
Il 3 agosto, infine, gli Usa hanno arrestato due membri della Marina statunitense, accusati di aver fornito informazioni militari sensibili a ufficiali dell’intelligence cinese. Negli ultimi anni Washington ha dato sempre molto risalto a casi di cittadini cinesi accusati di spionaggio negli Stati Uniti e di americani venduti alla Cina. Insomma: anche Pechino vuole far vedere pubblicamente ora che è in grado di smascherare le trame degli 007 di Langley. […]