Dagotraduzione dal Daily Mail
Covid a Pechino
Oggi Pechino ha lanciato una nuova massiccia repressione del Covid per via di un “feroce” focolaio di Omicron che si ritiene sia stato innescato da una sola persona. Le autorità della capitale cinese hanno rintracciato un uomo che, nonostante avesse sviluppato i sintomi del virus, se ne è andato in giro per locali notturni diffondendo l’infezione e costringendo la capitale a nuovi lockdown.
I servizi di ristorazione avevano riaperto da pochi giorni, il 6 giugno, dopo oltre un mese di chiusure. Così i giovani sono tornati ad animare il Supermarket Bar, un locale molto popolare tra i ragazzi. Ma la settimana scorsa un residente di Pechino ha gettato la città nel caos: l’uomo, che da 14 giorni non si sottoponeva ad alcun test, ha frequentato il Supermarket bar e altri locali del quartiere di Chaoyang, sia prima che dopo aver sviluppato sintomi come la febbre. E la città è ricaduta nell’incubo.
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Chaoyang ha dato il via lunedì a una campagna di test di massa di tre giorni per i suoi 3,5 milioni di residenti. Sono stati identificati circa 10.000 contatti stretti dell’avventore del bar, e i loro edifici residenziali sono stati messi in lockdown così come è stata posticipata la riapertura di alcune scuole. Secondo testimoni oculari della Reuters, lunedì, durante i tamponi, si sono viste code lunghe anche più di 100 metri e intorno a diversi complessi residenziali sono state installate grandi barriere metalliche.
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Quest’unico positivo finora ha contagiato almeno 183 persone in 15 distretti diversi. Il cluster «è arrivato con uno slancio feroce e la difficoltà di prevenzione e controllo è enorme» ha detto il portavoce del governo di Pechino Xu Heikjan ai giornalisti. Il Beijing Evening News, quotidiano di stampa statale, ha accusato i bar e i locali di essere stati troppi compiacenti e aver cercato scappatoie alla prevenzione dell’epidemia. «In un momento in cui viene ripristinata la normalità, quanto successo al Supermarket Bar rischia di rendere vani gli innumerevoli sforzi e le difficoltà che abbiamo affrontato finora». Se l’epidemia cresce, «le conseguenze potrebbero essere serie».