• Dagospia

    LA POLITICA DEL PAN DI SPAGNA - PEDRO SANCHEZ LITIGA CON PODEMOS E PER MADRID SI AVVICINANO NUOVE ELEZIONI – IL PREMIER SI È INCAZZATO DOPO CHE GLI EX INDIGNADOS SONO TORNATI A FARE I GRILLINI: IGLESIAS & CO. HANNO INDETTO UN REFERENDUM TRA GLI ISCRITTI SULL’EVENTUALITÀ DI UNA COALIZIONE - SANCHEZ NON LI VUOLE IMBARCARE PERCHÉ HA PAURA DI RITROVARSI "UN SALVINI IN CASA", MA SENZA I VOTI DI PODEMOS ADIOS GOVERNO – VIDEO


     
    Guarda la fotogallery

     

    Francesco Olivo per “la Stampa”

     

    PEDRO SANCHEZ PUGNO CHIUSO PEDRO SANCHEZ PUGNO CHIUSO

    Settanta giorni non sono bastati per trovare un accordo: il Partito socialista e Podemos hanno rotto le trattative e a oggi formare un governo appare complicatissimo. I negoziati che si protraggono, in forma irregolare, da molte settimane si sono arenati ieri. Sánchez non vuole imbarcare gli ex indignados in un governo di coalizione, ma per essere eletto ha bisogno dei loro voti e di quello dei partiti nazionalisti locali. A destra, infatti, non faranno sconti e voteranno «no», alla sua elezione capo dell' esecutivo.

     

    pedro sanchez pablo iglesias pedro sanchez pablo iglesias

    Il parlamento si dovrà esprimere il 23 e poi, in ultima analisi, il 25 luglio. Se andrà male, e a oggi i numeri non ci sono, il premier in carica ha già detto di non voler tornarci a provare. Risultato: la Spagna potrebbe tornare a votare, il prossimo 10 novembre. Un salto nel buio, in un Paese che non sa fare i conti con la morte ormai definitiva del bipolarismo. I sondaggi dicono che i socialisti potrebbero migliorare il risultato, ma il rischio è enorme.

     

    «Non vogliamo un Salvini»

    MAURIZIO MARTINA PEDRO SANCHEZ MAURIZIO MARTINA PEDRO SANCHEZ

    Alle 9 del mattino, il premier Pedro Sánchez si collega ai microfoni di Hoy por Hoy trasmissione di punta della radio spagnola con un messaggio chiaro. Al conduttore basta chiedere, «come sta presidente?», che l' intervistato parte con un attacco durissimo: «Considero rotte le trattative con Pablo Iglesias». Il premier è infuriato perché gli ex indignados hanno indetto un referendum tra gli iscritti chiedendo se sia meglio un governo monocolore del Psoe o una coalizione tra socialisti e Podemos.

     

    pedro sanchez al mare pedro sanchez al mare

    «Una buffonata», si sfoga Sánchez -, il quesito non tiene conto della mia ultima offerta». Il premier spiega che, dopo molti tentennamenti, ha offerto a Iglesias di far entrare esponenti di area, in ministeri non troppo politici, ovvero dei portafogli con profilo tecnico. Di fatto una sottoforma di coalizione. Podemos però insiste che vuole far parte dell' esecutivo: «Ma abbiamo opinioni troppo lontane in temi di Stato - risponde il premier - come per esempio la Catalogna, visto che loro sono per un referendum di autodeterminazione».

    EMMANUEL MACRON PEDRO SANCHEZ DONALD TUSK ANGELA MERKEL EMMANUEL MACRON PEDRO SANCHEZ DONALD TUSK ANGELA MERKEL

     

    «La paura di Sánchez è di ritrovarsi un Salvini in casa», spiegano dalla sede socialista, e per Salvini si intende un socio minoritario di governo che faccia concorrenza ai socialisti intestandosi le misure più redditizie da un punto di vista elettorale. Podemos ora promette moderazione, e probabilmente qualcosa nelle prossime ore si muoverà, «siamo condannati a trovare un accordo», ammettono i socialisti.

    PEDRO SANCHEZ SI STROFINA LE MANI PEDRO SANCHEZ SI STROFINA LE MANI ANGELA MERKEL E MARITO IN SPAGNA CON PEDRO SANCHEZ E MOGLIE ANGELA MERKEL E MARITO IN SPAGNA CON PEDRO SANCHEZ E MOGLIE PEDRO SANCHEZ E LA STRETTA DI MANO INCRIMINATA PEDRO SANCHEZ E LA STRETTA DI MANO INCRIMINATA pedro sanchez al mare pedro sanchez al mare

    pedro sanchez pedro sanchez

    PEDRO SANCHEZ PEDRO SANCHEZ

     

    pedro sanchez mariano rajoy pedro sanchez mariano rajoy

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport