1 - ANCHE IL PAPÀ DI MATTEO CONTRO PELÙ
da il "Corriere della Sera"
«Sono onorato di non aver avuto mai rapporti di conoscenza con quel personaggio che spara m... sulla mia famiglia». Tiziano Renzi, papà del premier, è intervenuto sul caso sollevato dalle parole di Piero Pelù al concerto del Primo maggio.
Su Facebook ieri ha scritto: «Orgoglioso di essere agli antipodi di chi, per vendere un disco in più, dà aria alla bocca in occasione di una manifestazione credo pagata dalle organizzazioni sindacali, emettendo rantoli indecifrabili».
2. PELÙ: "MATTEO, NON TI OFFENDERE - IO VOGLIO DARTI CONSIGLI DI SINISTRA"
Marco Bresolin per ‘La Stampa'
Sono stato frainteso».
Pure lei, Piero Pelù, frainteso?
«In realtà i miei erano dei consigli a Renzi. Perché parlo da ex elettore della defunta sinistra italiana».
Sul palco del concerto del Primo Maggio ha definito il premier «il boy scout di Licio Gelli».
«Ma era solo una battuta. Ho fatto un discorso ben più articolato. Ho parlato di morti sul lavoro, di cervelli in fuga, della follia degli F35, della corruzione. Però è rimasta solo la provocazione».
Ma lei crede davvero che Renzi abbia rapporti con Gelli?
«Ma stiamo scherzando? Non ho nessun elemento per dimostrare che lui sia un piduista».
Allora perché questo accostamento?
«Diciamo che sono arcinote le amicizie di Renzi con Verdini e sappiamo tutti dei rapporti di Verdini con la massoneria toscana. Sappiamo altrettanto bene quanto il padre di Renzi sia uno dei grandi capi della massoneria toscana. A quel punto...».
Ma Tiziano Renzi ha sempre smentito.
«Ma per un fiorentino come me, la battuta è d'obbligo. Ragazzi, in Toscana di battute così ne girano a badilate».
Perché questo astio verso Renzi?
«Nessun astio. Io sono critico, non astioso. L'ho anche sostenuto quando era presidente della Provincia».
Pelù ha un passato da renziano?
«Nell'ottobre 2007 lasciai "Estate Fiorentina," sbattendo la porta. Ma nella primavera del 2008 Renzi mi chiamò per presentare un progetto culturale della Provincia. Pensai: "Massì, è giovane, di sinistra, magari è la persona giusta". In conferenza stampa io dissi solo due parole, lui parlò ininterrottamente. Per 50 minuti di fila. Senza peraltro dire nulla».
È lì che ha cambiato idea?
«No, decisi di aspettare, di vederlo all'opera. Quando è diventato sindaco, però, i dubbi si sono trasformati in certezze. Quello che non ha fatto per Firenze è sotto gli occhi di tutti».
Comunque Renzi ancora non ha risposto ai suoi attacchi.
«Lui manda avanti i suoi yesmen».
Quelli che dicono che «i cantanti devono fare i cantanti»?
«Queste cose me le dicevano quelli di destra. E fa ancor più male sentirsele dire da gente di sinistra: ma dov'è la libertà di parola? Mi sembra di stare in un incubo. Questo Pd non accetta le critiche. Forse sono nervosi per le elezioni, perché Grillo fa paura...».
Anche lei ora è un elettore di Grillo?
«Fermi tutti. Il mio voto è segreto».
In passato disse di aver votato Idv.
«Sono delusissimo dall'Idv».
E di Grillo che pensa?
«Nel Movimento ci sono un paio di deputati interessanti, c'è una senatrice tostissima. Ma non chiedetemi i nomi, io coi nomi faccio sempre casini. Però la gente interessante c'è anche nel Pd. A me piacerebbe mettere insieme il meglio di tutti i partiti per farne uno intelligente, aperto, europeista, per uscire da questo schifo».
Scenario poco probabile, come certe teorie sulle scie chimiche. A proposito, ci crede ancora?
«Devo ammettere che non ci ho capito un granché. In tv chiesi a Fazio di fare chiarezza sul tema. Ma non sono complottista: anzi, se mi dimostrano che è una bufala, sono molto più tranquillo».
Molti studi scientifici hanno smentito.
«Mi sono informato su internet. In effetti alcuni blog che teorizzano le scie chimiche non sono molto convincenti. Devo dire che ultimamente mi sono un po' tranquillizzato. Però...».
Però?
«Da quando ho fatto l'Estate Fiorentina, ho imparato che a pensar male si fa peccato, ma prima o poi...».
Ma questa è una frase di Andreotti!
«Ah sì? È la prima volta che la uso, giuro. Allora la ripeto in fiorentino: "È meglio aver paura che buscarle"».
Alla fine, comunque, questa polemica le ha fatto molta pubblicità.
«Sentite: io non ho detto quelle frasi per farmi pubblicità, ma perché ci credo davvero. L'ho fatto con la vana illusione che Renzi potesse ascoltarmi».
Pelù, la dedica una canzone a Renzi?
«Già fatto: si intitola "Sto Rock". L'ho scritta anche pensando a lui».
(E il rock affila i denti contro gli arroganti come te / Si specchia dentro il kaos / e ammazza i cantanti come me, come me!)
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LAURA E TIZIANO RENZI I GENITORI DI MATTEO RENZI UN GIOVANE LICIO GELLI PIERO PELU