Gaia Piccardi per il “Corriere della Sera”
federica pellegrini
«Ricapitoliamo?». Ricapitoliamo. «Innanzitutto è utile dire che io e mia mamma abbiamo trascorso la quarantena insieme. Io dovevo partire per le gare a Budapest e lei era venuta a darmi il cambio per i cani. Quando sono risultata positiva al Covid, si è messa la mascherina, teneva il distanziamento. Ma è mia madre, ha fatto cose da mamma: di notte, è entrata nella stanza per darmi la tachipirina.
Dopo cinque giorni, i primi sintomi. A quel punto, perché cominciasse la sua quarantena, doveva fare il tampone. Appuntamento, quindi, in modalità drive in alla Fiera di Verona mercoledì alle 11».
pellegrini
E lì sono cominciati i guai per Federica Pellegrini, nostra signorina del nuoto nel frattempo sfebbrata, uscita dall' isolamento per accompagnare la madre e sommersa di critiche e insulti sui social.
Perché è andata lei?
«Mamma non è di Verona, non conosce la città, non c' era nessun altro che potesse portarla. Dovevamo chiamare un tassista, con il rischio di contagiarlo? Siamo scese in garage, siamo andate e tornate».
Autorizzata da chi?
«Dalla dottoressa della Asl. Ieri è intervenuto a spiegare anche Pietro Girardi, direttore generale della Usl 9. Tutto regolare, nessuna regola infranta. Sono una persona responsabile e disciplinata».
federica pellegrini con la madre
Ma il diario quotidiano della malattia sui social era proprio necessario?
«Mi sembrava una cosa utile e carina, oltre che un modo per passare il tempo. La mia buona fede è provata dal fatto che ho raccontato io di essere uscita con mia madre, senza alcuna malizia».
Non ci vede un peccato di narcisismo?
«Proprio no! Sennò avrei fatto 40 storie al giorno su Instagram, non un paio».
E la reazione dei social, come se la spiega?
«Con la rabbia e il malessere generale: sul Covid c' è una gran confusione e la gente non sempre capisce come funzionano le cose. Sui social è così facile criticare: c' è un' invidia strisciante diffusissima. O stai al tuo posto e non dici nulla di politicamente scorretto o basta una virgola per incendiarsi».
pellegrini polemica social
Non è la prima volta che le capita però.
«Finché sbaglio una gara e mi dicono che non valgo niente, vabbè. Ma le accuse di scorrettezza, gli insulti personali... C' è una marea sommersa e trasversale che aspettava il momento buono per venire fuori. Ma non si può vivere con la paura di non essere sempre perfetti. Ho la coscienza a posto».
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Come procede la sua quarantena?
«Oggi ho sentito un retrogusto lontano di arancia ma mi dicono che il gusto ci metterà parecchio a tornare, anche quando mi sarò negativizzata. Non ho strascichi di Covid nei polmoni: era il mio timore più grande. Lunedì faccio il tampone. Se è negativo, come spero, poi c' è la visita di idoneità per riprendere gli allenamenti. Penserò alle gare di Budapest solo quando mamma sarà guarita».
Una lezione da imparare?
«Mi rifiuto di aver paura di parlare. Continuerò a stare antipatica a qualcuno, pazienza. Alla fine i conti li faccio con me stessa».
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