Salvatore Cannavò per “il Fatto quotidiano” - Estratti
pier luigi bersani
“Per fare politica bisogna essere normali”. Al punto da mettersi nei panni di una serie di personaggi anonimi, lavoratori soprattutto, accomunati da umanità e sguardo sincero, tutti dalla parte degli ultimi, condizione con cui l’ex segretario del Pd è a proprio agio: “Son sempre il figlio di un meccanico”.
Bersani attore è già notizia. Ma la partecipazione al film, un corto di venti minuti, di Agostino Ferrente e Andrea Satta, Coupon, il film della felicità, che sarà presentato al Torino Film Festival, non è l’anticipazione di una nuova carriera – “non ci penso proprio” – piuttosto, tramite le vie tortuose dell’arte, una testimonianza politica. La recitazione in via straordinaria del politico emiliano si accompagna a una presenza d’eccezione nel cortometraggio, quella di Milena Vukotic, 88 anni, che riesce a illuminare di grazia la propria presenza in scena.
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Nei dieci minuti in cui apparirà nel film, l’ex segretario del Pd interpreta sette personaggi e il solo elencarli delinea una scelta di campo: un salumiere, un fruttivendolo, un cassiere, un prete, uno scaffalista, un testimonial di un poster pubblicitario e infine un rider, con una parrucca bionda e il casco da bici in testa. Personaggi del popolo che lavorano accanto agli ultimi, “personaggi da poveri cristi” chiosa Ferrente, come il prete che gioca a bocce in una Roma agostana popolata da chi non ha i mezzi per andare in vacanza.
pier luigi bersani
Anche “l’angelo custode” del film, che accompagna il protagonista nel suo sogno stralunato alla ricerca del “coupon della felicità” in un supermercato della periferia resa deserta dal caldo, ha il profilo di un senzacasa eppure felice, interpretato da Paolo Lombardi, voce importante del cinema italiano, che per fare questo film ha scelto di non nascondere la patologia neurologica che lo affligge.
Bersani, così, a differenza del Silvio Berlusconi che si faceva raffigurare nei vari mestieri del mondo da piccoli pupazzetti falsi e di plastica – Berlusconi-operaio, Berlusconi-presidente, Berlusconi-saldatore – appare credibile, come chi quei mestieri li ha fatti davvero, mettendoci dentro uno sguardo empatico e intriso di etica del lavoro. “La realtà è fatta così – dice – e io ho molta empatia con la vita reale”. Ricorda la telefonata di Sergio Staino, a cui il film è dedicato, che gli girò l’idea nata da Satta e Ferrente, di fare questo film. “Poi mi misi ad approfondire l’attività di Satta, il suo lavoro da pediatra con gli immigrati e l’impegno dei Têtes de Bois: a chi fa questo tipo di cose non riesco a dire no”.
pier luigi bersani
Bersani sottolinea anche il valore dell’autoironia, “consigliabile ai colleghi della politica”. Alla fine della proiezione ne ha anche per il ministro Lollobrigida, ricordando che la storia politica italiana è piena di persone che perdevano i treni e viaggiavano in ritardo.
Per Ferrente è stato lui “il più bravo di tutti”, per la capacità di dare un volto noto, politico, a un film che parla di solitudine e di poesia.
La solitudine in fondo è il filo rosso della storia. “La solitudine – dice Bersani – crea un vuoto d’aria e non consente di divenire massa critica. Questo film aiuta, per questo ha una sua politicità”. Satta dice che la solitudine diventa isolamento proprio quando riferendosi al supermarket, “la carta fedeltà diventa la tua sola famiglia”. E Ferrente, invece, mette l’accento sull’abbraccio delle solitudini tra il rider-Bersani e il poeta-cerca punti della felicità.
“Scusi il ritardo – dice il primo mentre effettua la consegna, rivelando un’amarezza intima ma anche la dignità del lavoro – ma mi stava per investire un Suv”. In due battute, la condizione del lavoro oggi.
pier luigi bersani in coupon – il film della felicita