Giordano Stabile per “la Stampa”
pepsi
Un' altra azienda israeliana viene acquisita da una multinazionale americana, per mettere le mani su una tecnologia innovativa che ha fatto la sua fortuna fra i consumatori e in Borsa, e l' affare da 3,2 miliardi di dollari segna un successo del "made in Israel" ma anche una rivincita contro il movimento di boicottaggio di Israele.
L' azienda è la SodaStream del ceo Daniel Birnbaum, un marchio che prima di altri ha intercettato la tendenza verso prodotti più "salutari" ed ecologici e ha ridimensionato la produzione di bevande zuccherate per concentrarsi sull' acqua frizzante. Ha brevettato un sistema per trasformare l' acqua del rubinetto in minerale, con la possibilità di riciclare le bottiglie e avere meno impatto ecologico.
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La multinazionale è invece la Pepsi Cola, uno dei giganti delle bibite gassate assieme al rivale Coca Cola. Il paradosso è che la Pepsi Cola è anche il marchio preferito nei Paesi arabi, dove la Coca Cola è vista come una proiezione «dell' imperialismo americano» e considerata vicina a Israele. Il successo è quindi doppio, tanto che il premier Benjamin Netanyahu ha sottolineato «le capacità tecnologiche e imprenditoriali» che hanno portato all' offerta americana.
benjamin netanyahu
Ora gli azionisti di SodaStream dovranno decidere se accettare, ma il sì è scontato. Pepsi mette sul piatto 144 dollari per azione in contanti, con un premio del 32 per cento rispetto al prezzo medio degli ultimi 30 giorni. L' azienda, quotata nel listino tecnologico di New York, il Nasdaq, sarà poi ritirata dalla Borsa e diventerà parte dell' impero Pepsi Cola, come era già avvenuto ad altre start-up nel settore tecnologico acquistate da colossi Usa.
Per Pepsi l' acquisizione permette di «avere i muscoli per espanderci a livello geografico e accelerare ricerca e sviluppo». Nell' ultimo mese il fatturato di SodaStream è cresciuto del 31 per cento, i ricavi del trimestre sono saliti a 171,5 milioni di dollari, e il risultato netto ha fatto un balzo dell' 82 per cento. Numeri più che convincenti.
SCARLETT JOHANSSON NELLA PUBBLICITA SODASTREAM
Per l' azienda è stato «il nostro miglior trimestre di sempre». A tirare sono state soprattutto le macchine per farsi l' acqua frizzante in casa, in rialzo del 22 per cento con un milione di unità. Secondo SodaStream il suo sistema permette di risparmiare fino a mille bottiglie e lattine all' anno che altrimenti finirebbero nell' ambiente.
L' aggancio ecologico le ha permesso di entrare di prepotenza in quello che Wall Street Journal descrive come uno dei settori in più rapida espansione. Negli Usa vendite di minerale frizzante «sono cresciute più di tutte le altre categorie di acqua imbottigliata», a un ritmo del 38 per cento l' anno scorso contro il 7 per cento medio del settore.
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Mentre in Europa, il principale mercato per SodaStream, il riciclo delle bottiglie servirà a superare «l' ostilità crescente verso i contenitori di plastica». La svolta ecologica è servita però anche a respingere un altro tipo di attacco, quello del movimento «Boicotta, disinvesti, sanziona», Bds, attivo contro le aziende israeliane che operano nei Territori occupati.
SCARLETT JOHANSSON NELLA PUBBLICITA SODASTREAM
SodaStream è finita nel mirino soprattutto quando scelse l' attrice Scarlett Johansson come testimonial. La star ha subito pressioni molto forti ma ha deciso di continuare nel suo impegno.
Sodastream, che aveva la sede accanto all' insediamento di Maale Adumim, vicino a Gerusalemme, oltre la Linea Verde del 1967, ora l' ha spostata nel Negev. Una concessione alle pressioni del Bds che però ha portato fortuna.
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