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    NON LASCIATECI IN BOLLETTA - PER ARGINARE GLI AUMENTI DI LUCE E GAS CHE DAL 1° OTTOBRE COSTEREBBERO ALLE FAMIGLIE IL 40 E IL 30% IN PIU', IL GOVERNO STA PENSANDO A UN DECRETO PER RIDURRE DI UN TERZO L'IMPATTO DEI RINCARI - I 4 MILIARDI DI EURO NECESSARI ARRIVERANNO IN PARTE DALLE ASTE DI CO2, MENTRE IL GROSSO PROVERRA' DAI SOLDI RECUPERATI NELLE PIEGHE DEL BILANCIO - IL PROVVEDIMENTO TAGLIERA' GLI ONERI DI SISTEMA E...


     
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    Luca Monticelli per “la Stampa”

     

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    Lo schema prevede 4 miliardi abbondanti per arginare gli aumenti delle bollette di luce e gas che dal 1° ottobre costerebbero alle famiglie italiane il 40 e il 30% in più. I tecnici del Tesoro e del ministero della Transizione ecologica stanno lavorando da giorni per definire un decreto da portare al Consiglio dei ministri fissato per domani, ma che potrebbe slittare a martedì prossimo.

     

    Infatti, crescono le voci di un possibile rinvio al 28 settembre, quando sul tavolo di Palazzo Chigi molto probabilmente ci sarà da esaminare la Nota di aggiornamento al Def. Giovedì, peraltro, l'agenda del premier Mario Draghi è già particolarmente densa, visto che parteciperà all'assemblea di Confindustria. Quindi, lo slittamento del decreto sulle bollette, apparentemente non nasconde problemi di natura tecnica, anche se qualche giorno in più non può che aiutare la stesura del testo.

     

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    Le misure Con le risorse individuate si punta a ridurre di un terzo l'impatto dei rincari, stimati in quasi 10 miliardi di euro. Dalle aste di Co2, ossia le quote che le aziende comprano sul mercato per poter inquinare, arriveranno 800 milioni, mentre il grosso delle coperture provengono dai soldi recuperati nelle pieghe del bilancio, grazie al tiraggio inferiore dei decreti anti crisi, soprattutto quello legato ai ristori delle imprese colpite dalle chiusure disposte con l'emergenza Covid.

     

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    Il menu del provvedimento mette in campo un doppio intervento. Innanzitutto, si replica quanto fatto a luglio, quando l'esecutivo mise sul piatto 1,2 miliardi di euro per tagliare gli oneri di sistema contenuti nelle bollette di luce e gas, che pesano rispettivamente per oltre il 10 e il 4%. Gli oneri di sistema sono quei costi destinati a finanziare la ricerca, smaltire l'eredità nucleare e sostenere le rinnovabili.

     

    Stavolta la dote finanziaria è più consistente a causa dell'impennata dei prezzi, ma la ratio è la stessa. Inoltre si vanno ad aiutare i consumatori meno abbienti, ampliando il bonus sociale, perché la sforbiciata sugli oneri di sistema è orizzontale e riguarda tutti. La bozza del decreto incrementa la detrazione di cui già oggi godono 3 milioni di famiglie con l'Isee inferiore a 8.265 euro, sgravio che viene percepito fino ai 20 mila euro con 4 figli a carico.

     

    trasnizione ecologica trasnizione ecologica

    La manovra La partita sulle bollette però non finisce qui ed è destinata a riaprirsi con la legge di bilancio. L'obiettivo è cambiare la composizione delle fatture, trasferendo in via strutturale una parte degli oneri di sistema sulla fiscalità generale. Una partita da 15 miliardi di euro che il governo intende giocare con una eventuale sterilizzazione dell'Iva, sempre che sia compatibile con le regole europee.

     

    scattano gli aumenti in bolletta scattano gli aumenti in bolletta

    Caro benzina Anche i prezzi dei carburanti iniziano a preoccupare. Il costo di un litro di verde è salito a 1,670 euro al litro, ai massimi da sette anni con un rincaro annuo che le associazioni dei consumatori stimano in oltre 330 euro. Rialzi che rischiano, secondo la Coldiretti, di provocare un effetto valanga su gran parte della spesa, che viaggia per l'85% su strada.

     

    rincari in bolletta rincari in bolletta

    «Bisogna che il governo intervenga non solo su luce e gas, ma anche sul caro benzina, riducendo le accise sui carburanti», avverte l'Unione nazionale consumatori. Tra le imprese c'è chi lancia l'allarme produzione come Gas Intensive - il consorzio che raggruppa aziende dei settori ceramica, carta, fonderie, metalli, vetro, calce e gesso - che invoca interventi per evitare «danni sociali».

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