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    PER CHI SUONA LA CAMPANIA? NON PER DI MAIO! - IL MINISTRO DEGLI ESTERI RESTA FUORI DAL PARLAMENTO - LUIGINO HA PERSO NEL COLLEGIO UNINOMINALE DI NAPOLI FUORIGROTTA CONTRO IL GRILLINO SERGIO COSTA - IL SUO PARTITINO “IMPEGNO CIVICO” HA FATTO FLOP: E’ RIMASTO SOTTO L’1% - CHE FARA’ ORA LUIGINO: TORNA ALLO STADIO A FARE IL BIBITARO? LA SCISSIONE DAL M5S DOVEVA AZZOPPARE CONTE E INVECE HA DISTRUTTO LUI...


     
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    Conchita Sannino per www.repubblica.it

     

    LUIGI DI MAIO LUIGI DI MAIO

    Napoli. Sconfitta bruciante. Luigi Di Maio perde la sua battaglia nel collegio (vastissimo) di Napoli Fuorigrotta. Il ministro degli Esteri uscente è fuori dal Parlamento, stando agli scrutini della notte. Ad aggiudicarsi il duello su quel ring popolato di big - correvano anche Mariarosaria Rossi per il centrodestra, Mara Carfagna per Azione - è Sergio Costa, ministro dell'Ambiente nei governi Conte I e II e un tempo vicinissimo a "Luigi" quando l'enfant prodige di Pomigliano d'Arco era anche il capo politico del Movimento.

     

    A spoglio in corso, Costa supera il 40 per cento: Di Maio è fermo sotto il 25, tallonato da Rossi, mentre staccata di molto, poco sopra il 6 arriva Carfagna. Un risultato in linea, peraltro, con i 5 Stelle che sbancano i collegi a Napoli: anche a San Carlo all'Arena sembra garantita la vittoria del candidato pentastellato Dario Carotenuto.

     

    LUIGI DI MAIO LUIGI DI MAIO

    Una serata cominciata come un incubo, per Di Maio. I primi exit poll danno Impegno civico, tra lo 0,6 e l'1 per cento. "Non ci credete", diranno i suoi, all'inizio. Eppure il ministro ha battuto Napoli, in campagna elettorale, palmo a palmo. Riconoscendo, spesso con amministratori e cittadini: "Siamo un movimento troppo giovane, avremmo avuto bisogno di più tempo per crescere".

     

    L'uomo della scissione pentastellata, in coalizione col Pd, preferito da Enrico Letta all'alleanza con il M5S, aveva quasi fisicamente incrociato da una periferia all'altra tutti i suoi ex colleghi, oggi acerrimi avversari: il leader Giuseppe Conte, o l'ex compagno di tante battaglie, il presidente della Camera Roberto Fico, o ancora l'ex ministro Costa.

     

    luigi di maio a porta a porta luigi di maio a porta a porta

    Una pressione così costante, spesso negli stessi quartieri, che l'ex capo politico dei 5S aveva confessato a Repubblica, a poche ore dall'apertura delle urne: "Nei rioni molti cittadini mi fermano, mi riconoscono di aver dato vita al reddito di cittadinanza, ma non hanno capito bene come siamo posizionati". Insomma: se non mi votano, è perché non hanno capito dove sto adesso.

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