Liana Milella per il “Corriere della Sera”
andrea orlando
Il Guardasigilli Andrea Orlando, che non può essere accusato di essere un’estremista, dopo Parigi chiede più intercettazioni. Dopo un vertice in via Arenula con magistrati famosi come Franco Roberti (procuratore nazionale antiterrorismo e antimafia), Giuseppe Pignatone (capo procura Roma) e Giovanni Salvi (procuratore generale Roma), eccolo dichiarare in conferenza stampa: «Oggi gli strumenti di comunicazione sono molti. Non c’è più solo il telefono. Quindi dobbiamo potenziare la capacità di intercettare informazioni da qualunque tipo di strumento della rete, dalle playstation ai programmi per scaricare musica, alle chat dove può avvenire lo scambio».
ORFINI E RENZI GIOCANO ALLA PLAYSTATION
È una constatazione. Come dimostrano le indagini per gli attentati di Parigi, ormai i terroristi comunicano via playstation, e questo strumento oggi, in particolare la playstation 4 della Sony, ma anche le comunicazioni attraverso il satellite, quelle su Whatsapp e su Skype, non sono assolutamente intercettabili. Basti pensare ai provider localizzati all’estero, per esempio negli Emirati, che costringono i magistrati a continue rogatorie destinate per lo più all’insuccesso.
Gli investigatori si lamentano, le tracce dei terroristi si perdono, il governo con il ministro della Giustizia vuole cambiare le regole. È presto per dire, in concreto, che cosa succederà.
ORFINI E RENZI GIOCANO ALLA PLAYSTATION
Nel vertice, dov’erano presenti anche il vice presidente del Csm Giovanni Legnini e il pg della Cassazione Pasquale Ciccolo, nonché il capo di gabinetto di Orlando Giovanni Melillo che corre per il vertice della procura di Milano, il problema del “buco” delle intercettazioni è stato condiviso da tutti. Come la necessità, dice Roberti, di abolire al più presto il reato di immigrazione clandestina (lo vollero Berlusconi e il leghista Maroni, lo sottoscrisse Alfano allora Guardasigilli, che ha fermato Orlando pronto a depenalizzarlo).
ZUCKERBERG ANNUNCIA L ACCORDO SKYPE FACEBOOK
Il punto è chiaro. Come ripete più volte Orlando «bisogna poter intercettare alla luce delle nuove tecnologie», così come servono «più traduttori». Dai magistrati presenti è venuto un unico segnale, «non ci possono essere settori delle comunicazioni che sfuggono alle indagini». E ancora: «Bisogna coinvolgere le imprese telefoniche a collaborare».
whatsapp la app piu popolare per parlare
Cammino complicato quando s’intrecciano sicurezza e privacy. Basta pensare al precedente delle intercettazioni a distanza, con il sistema Troian, che il governo prima ha messo nel dl anti-terrorismo, facendo poi marcia indietro.