Massimo Gramellini per il “Corriere della Sera”
dmitry peskov a sky news
Il portavoce di Putin è uno dei mestieri più difficili del pianeta: se sbagli una dichiarazione, rischi di non perdere soltanto la voce. Ma è anche uno dei mestieri più facili: basta mettere quasi sempre un NON davanti alla realtà. Dmitrij Peskov sembra disegnato apposta per il ruolo. Ancora nel novembre scorso, sgranava gli occhi stupefatto quando gli si chiedeva se il suo capo avrebbe invaso l'Ucraina, attribuendo la calunnia alla controinformazione occidentale.
DMITRIJ PESKOV E PUTIN
Neanche adesso appare troppo convinto: è stata semmai l'Ucraina ad avere invaso un pezzo di sé stessa, rendendo dolorosamente necessario l'intervento dei liberatori russi. Nell'intervista di ieri a Sky si è superato. Secondo Peskov, la strage di Bucha e gli orrori di Mariupol sono una messinscena. Non è arrivato a ribadire l'esistenza di comparse prezzolate per interpretare i cadaveri, ma soltanto perché lo aveva già insinuato qualcun altro (e non solo in Russia, purtroppo).
dmitry peskov
Lui si è limitato a negare che i carri armati russi mettano nel mirino gli obiettivi civili. Si noti la raffinatezza: non ha smentito che bambini e ospedali vengano colpiti, ma che vengano colpiti apposta. In compenso ha ammesso per la prima volta le perdite ingenti di soldati: il suo, infatti, è un talento «complesso»: consiste nel negare tutto, tranne l'innegabile. Chissà che cosa riserverà a Peskov il futuro, ma nel caso si mettesse male per il suo padrone, un posto da libero pensatore in qualche talk show italiano non glielo toglie nessuno.