grafico montepaschi 25/10
Nino Sunseri per “Libero Quotidiano”
E ora che cosa succede agli azionisti di Monte Paschi? Che fine faranno i loro titoli e soprattutto che valore avranno, semmai ce l'avranno ? Negli ultimi giorni i soci della banca sono stati trattati come i figli di un dio minore. Tutta l'attenzione concentrata sugli obbligazionisti e sulla difesa dei loro diritti. Sacrosanti, per carità.
Ma non sono gli unici risparmiatori che si sono svenati per finanziare il bilancio dell'istituto. Tra il 2013 e il 2015 i soci hanno investito ben otto miliardi in due aumenti di capitale che sono finiti in polvere. Prima della sospensione ordinata venerdì dalla Consob, il valore di mercato di MPS era crollato almeno di 500 milioni. Vuol dire che per i soci il bail-in seppure non dichiarato c'è già stato.
IL TITOLO MPS MONTEPASCHI DAL 2000 A GENNAIO 2016 OVVERO DA 110 EURO A 70 CENT
Le perdite si aggirano intorno al 97% e quindi l'azzeramento è già una realtà. Ora aspettano di conoscere le condizioni dell'aumento di capitale precauzionale finanziato dallo Stato per sapere se i loro titoli hanno ancora un valore, per quanto residuo, oppure se possono essere usati solo come memoria della buona fede tradita.
Una volta almeno, con i certificati azionari delle aziende fallite, ci potevano fare dei quadretti da incorniciare e appendere: la carta era elegante e filigranata, i disegni non privi di eleganza. Ora nemmeno questo. Nel caso dei soci di Mps però qualche puntualizzazione va fatta per cogliere le differenze rispetto ad altri disastri più recenti. Intanto il numero: i piccoli azionisti di Mps sono circa 155.000. Più del quadruplo degli obbligazionisti (40.000).
L'iceberg della Monte dei Paschi di Siena
Hanno in mano complessivamente il 90% del capitale. Hanno investito in una public company quotata in borsa a differenza, tanto per capire, di quanto era successo con le popolari venete. Oggi gli azionisti Mps hanno in mano titoli della cui commerciabilità non c'è orizzonte temporale. La Consob ha sospeso le quotazioni a tempo indeterminato. Prima di riprendere sarà necessario fissare i valori di conversione delle obbligazioni.
padoan renzi
Quanto tempo servirà? La banca dovrà prima accertare i prezzi di carico dei bond subordinati da scambiare con le azioni che poi verranno rilevate dallo Stato. Quale sarà la valorizzazione? 15 euro, che corrisponde all'ultima quotazione, oppure 1 euro, che costituisce il minimo della forbice per le nuove azioni fissato dal consiglio di amministrazione?
È chiaro che è su questo intervallo che si gioca la speranza dei soci. 1 euro è la rovina, a 15 qualche fiammella resta ancorché molto esile. Tenuto anche conto che alla riapertura il titolo crollerà. Sia perché avviene sempre così dopo sospensioni lunghe (chi aveva bisogno di vendere e non ha potuto, sfrutta immediatamente la finestra). Sia per la pressione degli istituzionali che avranno un ristoro del 75% sui loro subordinati.
mps
Correranno a vendere il 25% di azioni che si troveranno in portafoglio senza averle volute. Ai soci, a quanto pare, verrà negato anche il piccolo ristoro previsto dal piano di JPMorgan. Vale a dire l'assegnazione delle azioni della bad bank in cui dovevano confluire 27 miliardi di sofferenze. Era una piccola opportunità di guadagno, così come 25 anni fa era accaduto con i Warrant del Nuovo Banco Ambrosiano.
Vennero regalati ai piccoli azionisti dell'istituto di Roberto Calvi, proprio per indennizzarli della malafede del presidente e di tutto il consiglio di amministrazione. Ma perché oggi con MPS è tanto diverso? Di quanti inganni e di quante bugie sono rimasti vittime i piccoli risparmiatori che hanno investito nell' istituto senese? Il fallimento di queste promesse è sotto gli occhi di tutti. E che dire dell' ex presidente del consiglio Matteo Renzi che all' inizio dell' anno invitava i risparmiatori ad acquistare azioni a Siena perché erano un affare imprendibile, peccato che da quando l'ha detto il titolo è sceso dell' 87%.
davide serra nozze carrai
Oppure il ministro Padoan: L' aumento sarà un successo, non ci sarà bisogno di un piano B. Non ne ha azzeccata una. Davide Serra, il finanziere amico di Renzi: Sto iniziando a investire sui subordinati e sul debito senior. La banca è solida. Uno stratega. E che dire della Banca d' Italia? Quella di Mario Draghi: Firmai io entrambe le ispezioni da governatore di Bankitalia su Mps. Sulla vicenda c' è molto rumore elettorale. E la nuova Banca d' Italia di Ignazio Visco?
La banca si troverà nelle condizioni di aumentare i profitti grazie anche ai costi più bassi e la sua capacità di essere competitiva in termini economici. Una Banca d' Italia soprattutto preoccupata di rassicurare il pubblico sulla solidità del nostro sistema bancario. Fino al punto di non aver avuto nulla da obiettare al rimborso di 5 miliardi di Monti-bond da parte di Mps.
IGNAZIO VISCO RELAZIONE 2016
Sono esattamente i 5 miliardi che oggi mancano all' appello. Se fossero diventati azioni 3 anni fa avrebbero chiuso il buco della banca e non sarebbe stato necessario l' aumento di capitale precauzionale. La storia del Monte avrebbe preso un' altra strada e non avrebbe danneggiato il risparmio di migliaia di italiani. Ci sono stati errori, dilettantismi, incompetenze. Ma perché gli unici a pagare devono essere i 155 mila soci di Mps? Hanno rischiato soldi veri avendo creduto alle promesse irreali delle autorità.