Stefano Scacchi per “la Stampa”
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La rotellina è tornata a girare al posto del pallone. Ma questa volta Dazn non si limita a giocare in difesa con le scuse e sceglie di partire in contropiede. Ieri i tifosi italiani hanno rivissuto le esperienze frustranti dei primi mesi dello sbarco della piattaforma streaming in Italia, all' inizio della Serie A 2018-19. È capitato a numerosissimi spettatori di Inter-Cagliari e Verona-Lazio. In alcuni casi gli utenti non sono nemmeno riusciti a entrare nel portale per accedere alle dirette.
SKY DAZN
Immediate le proteste con chiamate al servizio clienti e proteste sui social. «Siamo molto dispiaciuti», ha replicato Dazn spiegando che gli stessi problemi si stavano verificando anche in Germania e Spagna su altri eventi sportivi, e attribuendo questa disfatta tecnologica al «fallimento del servizio di autenticazione fornito da un nostro partner esterno». La posta in palio va al di là delle difficoltà di visione delle partite di Milano e Verona.
COMCAST TECHNOLOGY SOLUTIONS
Il pensiero corre subito all' asta dei diritti tv della Serie A 2021-24 appena conclusa con l' assegnazione a Dazn di sette partite in esclusiva e tre in condivisione per ogni giornata. Un epilogo arrivato al termine di settimane di dubbi sulla tenuta tecnologica della Rete in Italia. A due settimane da quella svolta epocale, che ha messo in minoranza per la prima volta Sky, questa ondata di schermi bloccati è ideale per dare ragione a chi nutriva perplessità sull' opportunità di affidare il nostro campionato ai meccanismi dello streaming.
BRIAN ROBERTS COMCAST
Ecco perché la reazione di Dazn non si limita alla promessa di indennizzi verso gli abbonati ingiustamente penalizzati. Ma contiene un' accusa ben precisa, comunicata al termine delle indagini sugli snodi della fibra che consentono quasi in tempo reale di capire dove il flusso è stato interrotto. Il partner esterno responsabile del disservizio si chiama Comcast Technology Solutions, un' azienda del gruppo americano che da tre anni controlla Sky, il concorrente sconfitto da Dazn nella gara dei diritti tv.
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Dazn si era affidata a questo ramo di Comcast a settembre del 2019. Fino a ieri non risultavano contrattempi.
Adesso è partita la battaglia.
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Il gruppo inglese non esclude richieste di risarcimento danni e la risoluzione del contratto. Impossibile immaginare di proseguire insieme in questo clima dove è facile nutrire sospetti. Per Dazn il partner tecnologico principale in Italia è Tim. Quindi è possibile fare a meno del supporto di Comcast.
Non hanno avuto disturbi di visione gli spettatori collegati al canale sul satellite di Sky che dal 2019 ospita le partite di Dazn, come previsto da un accordo che ora sembra lontano anni luce. La guerra dei diritti tv del calcio ormai intreccia quella per il controllo della banda larga in Italia. Dietro due partite di campionato piene di interruzioni si muovono enormi interessi.
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